Nuovi Stadi Italiani- Progetti e Proposte

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Subkomandante
view post Posted on 14/6/2010, 10:34     +1   -1




Inauguro una sezione dedicata agli impianti nuovi o alle proposte di stadi in Italia.

Oggi ho scoperto questo su pisa...ovviamente verra' realizzato nel 2500..pero' e' cmq utile vedere come molte altre piazze sognino o facciano proposte di nuovi stadi.

PISA-PROPOSTA PROGETTO:

 
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AntoPD
view post Posted on 14/6/2010, 10:48     +1   -1




Non mi piace quello spazio tra le curve. Però il Pisa è di C2 e pensa allo stadio, noi siamo di B e niente. Dopo chiedo alla bella Marianna su Facebook se è disponibile a rompere i coglioni a chi di dovere sullo stadio.
 
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Subkomandante
view post Posted on 14/6/2010, 10:52     +1   -1






Lo riposto per chi non l'avesso visto, e' un servizio ben fatto sebbene si capisca abbia una certa orientazione ideologica.

Da allora la legge e'passata alla camera che la modifichera' sostanzialmente (ponendo limiti alla speculazione e reintroducendo certi controlli che venivano tolti).
 
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Subkomandante
view post Posted on 24/6/2010, 10:48     +1   -1




NUOVO STADIO DI LUCCA:

CALCIO 1a DIV. - Presentato in Comune il progetto preliminare di ristrutturazione dello stadio. I lavori dovrebbero partire il prossimo anno e concludersi nel 2013. La struttura sara' affidata alla Lucchese permettendole l'autosostentamento.


La giunta Favilla ha appena concluso il procedimento di valutazione ambientale ed entro luglio adottera' la variante urbanistica sulla base di questo progetto preliminare. Una capienza da 12.000 posti, ma anche cinema multisala, piccoli negozi, ristoranti, un albergo e sale convegni i punti principali di una struttura che, assicurano i progettisti, rispettera' i limiti perimetrali dell'attuale Porta Elisa e salvaguardera' interamente l'attuale tribuna coperta rivedendo invece gli altri spazi. Secondo le intenzioni i lavori inizieranno fra un anno per concludersi nel luglio del 2013. Il nuovo Porta Elisa, pur rimanendo al Comune, sara' finanziato e realizzato dai patron rossoneri Giuliani e Valentini. Il Comune, pero', affidera' la struttura alla Lucchese che in questo modo si garantira' l'autosostentamento. ''E cosi' - ha spiegato Valentini - i colori rossoneri potranno tranquillamente rimanere in Prima Divisione con mire serie alla B''. Sul fronte puramente sportivo, questa sera il d.s. Giovannini salira' al calcio-mercato di Milano dove cerchera' di concludere le trattative intavolate in questa settimana: prima fra tutte l'arrivo in rossonero di Alessandro Marotta che avra' il compito di guidare l'attacco della Lucchese nella prima stagione del ritorno in C1.

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Rey1977
view post Posted on 6/7/2010, 05:06     +1   -1




Nuovo stadio a Bergamo? Sì, ma per l'Albinoleffe

Piccolo è bello. E magari anche un po' più agile. E soprattutto chi fa da sé fa per tre, e così l'AlbinoLeffe ha deciso di mettere la freccia nella partita del nuovo stadio, cominciando a muoversi per realizzarne uno. Ma tutto suo, scrive AtalantaNews. Qualche sondaggio pare sia stato fatto nei mesi scorsi in quel di Zanica (dove c'è già il campo del settore giovanile dei blucelesti seriani), ma evidentemente con scarsi risultati, visto che nei giorni scorsi il presidente Nicola Andreoletti ha puntato più a Nord. Alle porte di Palafrizzoni, per la precisione, chiedendo la disponibilità di un'area in territorio di Bergamo, al confine con Orio al Serio. Così ad occhio dovrebbe essere lungo l'Asse interurbano.
Nota bene, l'AlbinoLeffe non avrebbe chiesto un euro a Palafrizzoni, solo la disponibilità del capoluogo ad ospitare uno stadio di quelli a norma per i campionati dalla serie B in giù, quindi intorno ai 8-10 mila posti. Un intervento da realizzare sulla scorta del cosiddetto testo Crimi, quello tuttora in attesa di essere approvato dalla Camera: quindi con volumetrie e annessi e connessi necessarie ad ammortizzare i costi dell'opera. Una richiesta che avrebbe però creato qualche imbarazzo a Palafrizzoni versione centrodestra, da sempre convinta (almeno nella sua componente Pdl) della necessità di un nuovo impianto, ma allo stesso modo del fatto che debba essere uno e uno solo. Quindi con la piena concordia di Atalanta e AlbinoLeffe, anche perché già il solo ipotizzare un nuovo stadio in città (nello specifico in quel di Grumello del Piano) ha creato fior di problemi, figuriamoci due...
Da qui il cordiale invito del sindaco Franco Tentorio ad Andreoletti a coordinarsi con l'Atalanta, onde evitare una dispersione di forze in una partita già difficile di suo. E qualche ora dopo pare sia partito anche un (sempre cordiale) secondo invito, stavolta alla società nerazzurra a darsi un attimo una mossa in questa vicenda, fermo restando che la catatonica situazione in classifica non aiuta, o quantomeno sposta l'attenzione su problemi, diciamo, più stringenti. Quindi così ad occhio pare difficile che la richiesta dell'AlbinoLeffe trovi terreno (in tutti i sensi) favorevole in quel di Bergamo: il che non vuol dire che i seriani rinuncino al sogno di un gioiellino tutto per loro. A meno che dal lato di Grumello del Piano non arrivino buone nuove, in tempi accettabili e a condizioni convenienti per tutti.

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Rey1977
view post Posted on 6/7/2010, 05:24     +1   -1




Name: Stadio delle Aquile (Eagle's Stadium)

Club: SS Lazio
Scheduled inauguration: n/a
Capacity: 40,000 seats
8,000 parking places

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Edited by Rey1977 - 13/7/2010, 06:26
 
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Rey1977
view post Posted on 18/7/2010, 08:47     +1   -1




oibò!

www.vicenzafutura.it/aziende.htm

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NUOVO STADIO DI VICENZA

Post n°11728 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da Melli12

Vicenza. La chiamano arena degli eventi. Non solo calcio, ma anche concerti rock, grandi spettacoli popolari. È il nuovo Menti, sorgerà a Vicenza est e potrà ospitare almeno 20 mila spettatori. Sarà uno stadio di proprietà privata, costruito da privati. Questo è il cuore dell'accordo più importante incardinato nel Pat, il piano di assetto del territorio, che domani la giunta adotterà per trasferire poi al consiglio comunale.

LA PORTA EST. Vecchia e nuova giunta si sono trovate concordi nella necessità di strutturare la porta est della città sfruttando i terreni di Ca' Balbi, vicino al centro commerciale Palladio. Quei campi, che oggi hanno destinazione agricola, mettono insieme 280 mila metri quadrati e sono di proprietà della società "Vicenza Futura", costituita da un mosaico di imprese, tra cui Maltauro, Caoduro e Unicomm.
Intorno a quel terreno dovrebbe svilupparsi il progetto di revisione di Vicenza est: un nuovo viadotto collegato all'anello delle tangenziali, la fermata della metropolitana di superficie regionale, il terminal est del filobus elettrico, un nuovo parcheggio di interscambio. Uno dei pilastri su cui si poggerà il sistema viabilistico e trasportistico della porta est è proprio l'area della futura arena degli eventi: tutti questi elementi sono stati considerati nell'elaborazione dell'accordo firmato da Paolo Caoduro, presidente di "Vicenza Futura".

IL BUSINESS. Agli investitori privati interessava che la destinazione agricola venisse trasformata in un'etichetta urbanistica più appetibile.
Quali saranno i benefici concessi dal Comune? Come spiega l'assessore allo sviluppo e alla pianificazione del Territorio Francesca Lazzari, il futuro Piano degli interventi dedicato all'arena degli eventi introdurrà una capacità edificatoria che sarà sfruttata per realizzare strutture sportive, ricettive, ricreative, culturali, commerciali (solo negozi, non ipermercati), pubblici esercizi, artigianato di servizio, residenziali. Prima che la Regione approvi il Pat, i privati dovranno presentare un layout del piano indicando come intendono utilizzare le destinazioni: in altre parole, dire se e come daranno vita a strutture annunciate come la clinica dello sportivo, le palestre, il centro benessere, le saune, i negozi, l'albergo, i bar e i ristoranti, e quant'altro compatibile con l'accordo.

I BENEFICI. Cosa otterrà in cambio l'amministrazione comunale? Innanzitutto si libererà del vecchio Menti, che dovrà essere demolito, ripulito e bonificato dai privati, per rendere l'area pronta a ospitare le future funzioni collegate all'università. Il nuovo stadio sarà privato: niente più costi di manutenzione. Il Comune si riserva di poter utilizzare alcune giornate per organizzare spettacoli ed eventi. Rispetto alle previsioni originarie, sparisce dall'accordo il nuovo palasport.

Lazzari spiega che il Comune di Torri di Quartesolo ha anticipato l'intenzione di costruirne uno a tre chilometri da Ca' Balbi, dove sarebbe nato un doppione. Meglio puntare sulla costruzione di un nuovo parcheggio di interscambio. Inoltre, i privati si impegnano a finanziare le opere infrastrutturali interne all'ambito del piano: viabilità e collegamenti con metropolitana di superficie. «L'accordo per noi è positivo - commenta l'assessore - perché l'interesse pubblico è prevalente». (il giornale di vicenza)
 
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Rey1977
view post Posted on 11/8/2010, 18:55     +1   -1




http://www.larena.it/stories/Home/173993_b...ellano_unepoca/

NOVITÀ AL BENTEGODI. Eliminato l'anello in tartan, non più utilizzato e degradato. Intervento anche per esigenze televisive. Addio alla pista di atletica, al suo posto asfalto colorato. Sboarina: «Era uno spettacolo indecoroso»

Verona. Addio pista di atletica del Bentegodi. Nello stadio le ruspe sono già all'opera per rimuovere la struttura in tartan, in stato di abbandono da anni. Oltre ai buchi e alle crepe, in varie parti la superficie si era sollevata dal suolo. La vecchia pista di 400 metri sarà sostituita da un anello in asfalto colorato di giallo e blu con lo stemma del Comune e la scritta «città di Verona» dipinti ai quattro angoli. La scelta, fa sapere l'assessore allo sport Federico Sboarina, è dettata da motivi estetici e da esigenze di carattere televisivo, in vista anche del match Italia-Argentina di rugby che si giocherà il 13 novembre.
L'opera di rimozione del materiale gommoso e di asfaltatura, condizioni meteo permettendo, sarà completata la prossima settimana. Il costo dell'operazione, circa 100mila euro, è a carico dell'Amia cui il Comune ha affidato la manutenzione del campo. «Per rispettare i tempi la ditta incaricata dei lavori è disposta a lavorare di notte e di domenica», fa sapere il presidente della partecipata Paolo Paternoster, «quanto ai costi, li ammortizzeremo al massimo in cinque anni grazie agli spazi pubblicitari che, dopo la riqualificazione, saranno più appetibili, e soprattutto in tribuna ovest dove ci sono le postazioni tv, li potremo vendere in modo importante».
La decisione di eliminare la pista di atletica aleggiava da tempo a Palazzo Barbieri. Tanto che anche il progetto di ristrutturazione del Bentegodi, dal costo di circa 40 milioni, approntato dai tecnici comunali in vista della candidatura dell'Italia, poi sfumata, ad ospitare gli Europei del 2016 prevedeva la soppressione dell'anello per avvicinare le tribune al rettangolo di gioco.
Dopo il via libera del Comune è quindi iniziata la rimozione del tartan. La superficie sottostante verrà livellata e rialzata con uno strato di asfalto fine che sarà dipinto di blu e giallo e che potrà essere utilizzato come pista di pattinaggio. A ridosso delle tribune ci sarà un secondo anello in ghiaino grigio. Anche lo spazio dietro le porte, infine, sarà asfaltato e coperto con un tappeto verde in materiale sintetico.
«L'intervento», afferma Sboarina, «si era reso necessario perché ormai la pista, non più utilizzata da anni, era letteralmente a pezzi offrendo uno spettacolo indecoroso. Ma oltre ai motivi estetici», aggiunge, «c'era la necessità di adeguarsi alle esigenze delle riprese televisive. Per poter ospitare grandi eventi, come quello in programma il 13 novembre, è un aspetto da non trascurare. Sfumata la candidatura italiana agli Europei, quindi», continua Sboarina, «abbiamo deciso di affrontare di petto la situazione con un intervento a costo zero per il Comune».
L'eliminazione della pista, quindi, sarà l'unica parte del progetto, ora accantonato, preparato in vista degli Europei a trovare attuazione. «Ma questa operazione per rendere più dignitoso l'aspetto dello stadio», chiarisce l'assessore all'edilizia sportiva, «non impedirebbe in futuro di allargare le tribune su parte dello spazio occupato dalla vecchia pista». Possibilità che la ristrutturazione venga fatta a prescindere dagli Europei? «Servirebbero risorse ingenti e le priorità amministrative sono altre». Quanto all'ipotesi di un nuovo stadio al posto dell'attuale, di cui si era parlato tempo fa Sboarina taglia corto: «Siamo pronti ad interloquire con chiunque, ma finora nessuno ci ha sottoposto progetti in aree alternative. Per noi il Bentegodi è questo, ha 35mila posti, è fra i migliori stadi italiani e lì rimane».
 
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Scouser
view post Posted on 16/8/2010, 21:52     +1   -1




QUANDO LO STADIO PUO' CAMBIARE LA VITA AL TIFOSO
16.08.2010 00:01 di Marco Platania

Quando Mourinho tesseva le lodi del "suo" tempio di Londra, lo "Stamford Bridge", noi poveri italiani credevamo si trattasse di architettura futuristica proveniente da un altro pianeta. Il centralissimo stadio londinese, prende il nome dal quartiere adiacente ed è un gioiello costellato di preziosi inserti: un immenso megastore a due piani, un hotel a 4 stelle e due musei: il " Chelsea World of Sports Museum" è un museo dove i familiari dei tifosi deceduti possono ricordare i loro cari nel luogo che più li identificava. I nostri impianti fatiscenti e poco funzionali sono vissuti dal tifoso come la pizzeria al sabato sera: si entra, si consuma e si va via. Ma lo stadio può essere molto di più. In questo senso la città di Genova si è fregiata di un titolo più che onorevole in un paese come l'Italia: capitale del progresso calcistico.

DALLO SCAMBIO DEI GAGLIARDETTI ALLE FEDI NUZIALI

Anche il glorioso "Luigi Ferraris", uno degli impianti più antichi d'Italia nato dalle ceneri del vecchio campo denominato "La Cajenna", edificato nel lontano 1895, si trova nel quartiere "Marassi" ormai inglobato dalla zona centrale della città. Oggi l'impianto ha una capienza omologata per 36.703 spettatori e si è meritato l'epiteto di "stadio più inglese d'Italia" per struttura (gradinate prive di fastidiose recinzioni e prospicienti il campo da gioco), ed eleganza architettonica. Dopo il lavoro di squadra splendidamente orchestrato sul campo dalle conviventi metropolitane, Genoa e Sampdoria, le due società coadiuvate dalla Regione Liguria, hanno deciso attorno a un tavolo di rendere operativo un progetto ambizioso e innovativo per dare insieme una sferzata al torpore dell'immobilismo italiano. Il lavoro in perfetta sinergia svolto dal sindaco Marta Vincenzi, dall'assessore allo sport Stefano Anzalone,dalla Regione Liguria e dai patron delle due società genovesi, ha sortito gli effetti sperati. Anche Garrone e Preziosi avranno uno stadio da Special One. A settembre saranno adibiti 15 nuovi sportelli destinati alle bigietterie al pianterreno dell'istituto FIRPO, proprio di fronte all'impianto genovese. Verrà messa a punto una sala convegni che potrà ospitare fino 200 persone, saranno montati 24.000 seggiolini nuovi di zecca, di color turchese. E poi, in pieno stile inglese, verrà allestito un "Museo dello Stadio" in occasione del centenario del "Luigi Ferraris", inaugurato nel lontano 22 gennaio 1911. Inoltre, durante la sosta di campionato, da fine maggio a fine agosto, il Marassi ospiterà concerti, raduni e visite guidate. Ma i botti di fine anno si avranno a dicembre, per festeggiare come si deve gli sposi che sceglieranno lo stadio come cornice per sancire la sacra unione. Molte le richieste, non solo per le celebrazioni liturgiche nelle sale allestite al "Ferraris" ma anche per giri di campo e passerelle nei palpitanti minuti che precedono il fischio d'inizio delle partite. Un'emozione nell'emozione. Allo scambio di gagliardetti che i capitani effettuano prima di menar le danze, si affiancherà quello delle fedi nuziali. In fondo, l'inizio di una vita insieme è come una partita, anche se nella vita di coppia è sempre meglio evitare il gioco di squadra... L'idea della gradinata a posto della navata è molto suggestiva, per fortuna gli arbitri non indossano più la vecchia tenuta nera altrimenti si sarebbe potuti incorrere in strampalati fraintendimenti.

ROSSO-BLU-CERCHIATO, IL COLORE DEL FUTURO

Genoa e Sampdoria stanno già gettando le basi per un futuro ancora più radioso e imprevedibile cercando di ottenere lo stadio di proprietà. I blucerchiati si giocheranno l'accesso alla prestigiosa Champions Laegue contro il Werder Brema, i rossoblù di Preziosi stanno facendo mercato da soli in Italia, tesserando giocatori di alto livello come Rafinha, Eduardo, Toni e Miguel Veloso. Se le altre città italiane prendessero spunto dalle genovesi per muovere qualcosa, sarebbe un bene per tutto il sistema. Il crollo degli abbonamenti, le televisioni accese che spengono il tifo e la tessera del tifoso che mette allo stadio la maschera del nemico, appaiono come barriere insormontabili. Tutto e tutti sembrano remare contro un movimento che di movimento ha ben poco. Le politiche statiche delle società e delle giunte comunali non hanno frenato il nostro calcio, l'hanno arrestato, incatenandolo al non progresso. Adesso bisogna togliersi il cappello di fronte a Genova, la capitale del calcio moderno in Italia che, direttamente dall'acquario, ha emanato una goccia d'acqua pura in un mare inquinato che nessuno intende ripulire.

www.itasportpress.it


A Marassi ho fatto la mia prima trasferta da tifoso del padova nel 2005 e mi è rimasto nel cuore quello stadio. Nonostante non fosse pienissimo ed i genoani fossero in silenzio si respirava l'atmosfera del grande calcio. A mio parere è lo stadio più bello d'italia, molto più di san siro e del sopravvalutatissimo Olimpico di Ro*a.

E' stato restaurato nel 1989 per i mondiali del 90, mi viene da chiedermi come mai solo Marassi sia riuscito bene rispetto ad altri lavori fatti a quell'epoca come il Bentegodi ed il San Nicola.
 
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Scouser
view post Posted on 28/8/2010, 18:09     +1   -1




Tessera del tifoso, Marassi come Beirut


A Genova la situazione è molto critica, nell’imminenza della prima giornata di campionato della Serie A TIM. C’è una richiesta di adeguamenti strutturali per 300mila euro, avanzata al Comune dall’Osservatorio per la manifestazioni sportive e necessaria per garantire l’applicazione della tessera del tifoso, che rischia di far giocare a porte chiuse le partite interne allo stadio Ferraris di Genoa e Sampdoria.

Il Comune di Genova è seriamente in crisi non solo per l’entità della spesa richiesta, ma anche per le infrastrutture che rischiano di trasformare l’area di Marassi in una zona militarizzata. Sono stati richiesti blocchi di cemento, griglie metalliche e check point per separare i flussi fra tesserati e non tesserati.

Un perimetro di circa un chilometro attorno allo stadio diventerà simile a una zona di guerra, L’assessore Francesco Scidone non ci sta e non la manda a dire: “Quando applicheremo i dettami della circolare ministeriale sulla tessera del tifoso, Genova sembrerà Beirut o Gerusalemme”. E precisa: “Ogni domenica di campionato chi vorrà entrare nella zona di Marassi, anche solo perché vi risiede, se non munito di tessera dovrà subire gli stessi controlli di chi vorrà entrare allo stadio. Ambulanze comprese».

L’applicazione della card, fortemente voluta dal ministro dell’Interno Roberto Maroni (nella foto) rischia dunque di militarizzare la zona intorno allo stadio a partire dalle 15,30. Piuttosto che prevenire incidenti si costringe un’area importante della città di Genova a vivere giornate d’inferno per tutta la durata delle partite. prevenire gli incidenti.

L’assessore Andrea Ranieri è imbufalito: “Innanzitutto non si tratta di una legge dello Stato, ma di una circolare ministeriale che dovrebbe valere unicamente all’interno del ministero, ed è invece stata fatta recepire anche agli enti locali”.

Per Ranieri l’introduzione della card è una specie di obbrobrio giuridico: “ Al di là dei dubbi sugli effettivi benefici della tessera, la circolare è un aborto giuridico. Ci appelleremo in sede parlamentare, anche perché la legge non tiene conto delle diverse realtà territoriali: Genova non ha le tifoserie di Bergamo, qui non succede nulla da quindici anni”.


www.calciopress.net
 
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Rey1977
view post Posted on 18/9/2010, 05:53     +1   -1




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Stadio tedesco per l’Hellas

Sorgerà alla Marangona

Il progetto del club «ispirato» a quello dello Shalke 04. Dal Comune filtra disponibilità. Il Bentegodi resterà in piedi


VERONA — Il nuovo stadio dell’Hellas Verona sorgerà in un’area all’interno della Marangona, a sud est della città, nei pressi della strada dell’Alpo. E sarà un impianto davvero all’avanguardia, del tipo di quello attualmente usato in Germania dalla squadra dello Schalke 04. Si capisce quindi perché il consigliere delegato dell’Hellas, Benito Siciliano, abbia parlato di un «progetto bellissimo», già pronto sulla scrivania del presidente Giovanni Martinelli. Il terreno destinato ad ospitarlo è all’interno di quel grande triangolo verde delimitato a sud dall’autostrada e a est dalla Zai, conosciuto come «la Marangona» e destinato ad ospitare anche le industrie veronesi più legate all’innovazione tecnologica. Lì dentro, la maggior parte delle aree è di proprietà del Consorzio Zai, ma ci sono anche spazi in mano ai privati. L’Hellas punta su di uno stadio molto simile al «Veltin-Arena» di Gelsenkirchen, in Germania, che ospita appunto lo Schalke 04, team che ha sfiorato la vittoria in BundesLiga e che adesso è impegnato nella Champions League.

Per dare un’idea delle ambizioni di Martinelli e Siciliano, giova sottolineare che il Veltins-Arena è uno dei pochissimi impianti sportivi ad aver ottenuto dalla Uefa la classificazione con cinque stelle (in Italia l’hanno ottenuta solo l’Olimpico di Roma e il Meazza di Milano). Inaugurato nel 2001, può ospitare 61.481 spettatori ed era stato realizzato in vista del Mondiali di calcio tedeschi del 2006. L’impianto veronese potrebbe essere più piccolo, ma tendenzialmente dovrebbe avere tutte le caratteristiche di quello di proprietà dello Schalke 04 (e sarà ovviamente di proprietà esclusiva dell’Hellas). Prevista anche una copertura con un tetto «semovente»: aperto nei giorni di sole, semi-chiuso in quelli di pioggia. Costo prevedibile? Nelle ore della conferenza stampa di Siciliano, la settimana scorsa, si era parlato di duecento milioni, ma la cifra potrebbe lievitare.

Come hanno spiegato nei giorni scorsi gli amministratori comunali, il Bentegodi resterà intatto, e a questo punto si può ipotizzare che ospiti le sole partite del Chievo, oltre a concerti rock ed altri grandi eventi. Sempre da Palazzo Barbieri non filtrano notizie di contatti, anche se diversi amministratori (dall’assessore allo Sport, Federico Sboarina, a quello all’Urbanistica, Vito Giacino) si dicono assolutamente pronti a discutere quando arriverà un vero e proprio progetto. Che adesso, secondo quanto appurato dal Corriere di Verona, sarebbe praticamente pronto. E che potrebbe partire come un panzer tedesco prendendo molti in contropiede, come lo Schalke 04 insegna.

Lillo Aldegheri
16 settembre 2010
 
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Rey1977
view post Posted on 19/9/2010, 09:06     +1   -1




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Nuovo stadio a Elmas,
scontro aperto con l'Enac


eri si è riunito il Cda della Sogaer: nessuna delibera, ma una semplice discussione sui terreni di Santa Caterina.

Una presa di posizione «irrituale», una valutazione che può essere espressa «soltanto nella sede competente della conferenza dei servizi e sul progetto formalizzato». Il Comune di Elmas scrive all'Enac per rispondere alla nota inviata il 19 agosto dall'ente nazionale per l'aviazione civile: due pagine in cui il sindaco Valter Piscedda prende le distanze dal parere negativo espresso dal direttore dell'area “Infrastrutture Aeroporti” Alessandro Cardi. Lo scontro è aperto insomma, e non solo sulla lettera che dice no allo stadio nell'area di Santa Caterina.

LA PRIMA MOSSA Al centro della querelle c'è anche un aspetto formale su cui si basa tutta la vicenda: chi ha fatto il primo passo che ha portato al parere? L'Enac sostiene di essersi limitata a rispondere a una richiesta della società rossoblù («In riferimento all'istanza...», mentre da viale La Plaia replicano di non aver «mai formalizzato nessuna istanza di nulla osta», in una comunicazione che porta la data del 26 agosto. Il sindaco di Elmas nel documento scritto ieri «conferma che l'unica istanza è stata presentata dalla società interessata esclusivamente alla scrivente competente amministrazione comunale». Piscedda, che sabato ha incontrato il presidente dell'Enac Vito Riggio a Palermo - nel corso di un convegno - preannuncia la convocazione di una conferenza di servizi, nella quale l'ente potrà esprimere le «necessarie valutazioni», ovvero quelle finalizzate a «garantire la sicurezza della navigazione area».

«LO STADIO? A CAGLIARI» Nella battaglia tra Municipio di Elmas e Enac si inseriscono anche i consiglieri comunali di Cagliari, che sperano ancora di poter vedere il nuovo stadio del Cagliari nel capoluogo: «Sarebbe grave se, in nome di un malinteso concetto di decentramento, dovesse prevalere una politica orientata a portare uffici, scuole e perfino lo stadio fuori dal nostro contesto urbano», dice Alessandro Serra (An). «Il rischio è che col passare degli anni il vecchio stadio finisca in malora e prenda il sopravvento chi vuole cementificare la zona». A Sant'Elia deve invece rimanere lo stadio, «che a nostro avviso deve essere circondato da un grande parco che vada da Ponte Vittorio fino al mare». Il consigliere comunale e regionale Edoardo Tocco (FI), aggiunge: «Non possiamo più tergiversare lasciando la squadra del Cagliari, simbolo dell'intera Sardegna, senza uno stadio che l'accolga in maniera sicura e decorosa. Credo che debba essere rilanciato, senza alcun indugio, il progetto del nuovo Sant'Elia».

SOGAER Intanto ieri si è riunito il Cda della Sogaer. Durante la riunione si è parlato quasi esclusivamente dei terreni di Santa Caterina: la società che gestisce l'aeroporto vorrebbe acquisire le aree «nella disponibilità» del Cagliari calcio per realizzare l'allargamento del piazzale di sosta. Una discussione lunga durata quasi tutta la mattina, che però non ha portato a nessuna delibera.

MICHELE RUFFI

Martedì 14 settembre 2010 07.42
 
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Rey1977
view post Posted on 28/9/2010, 20:00     +1   -1




Nuovo stadio a Torino:


"Sarà uno stadio perfetto per il calcio – rileva l'architetto Gino Zavanella, uno dei progettisti insieme a Hernando Suarez – ma anche un punto di incontro quotidiano, un naturale centro di aggregazione perfettamente inserito nel tessuto cittadino, aperto a tutti. Famiglie, bambini, giovani, anziani". Che dovrà diventare una importante fonte di redditività per la società bianconera: l'obiettivo è di ottenere dallo stadio il 12% del fatturato. Per questo dovrà "vivere" sette giorni su sette. Per questo all'esterno sarà integrato con un'area commerciale di 34mila metri quadrati dove troveranno spazio una galleria di negozi, uno shopping center e un magazzino per bricolage e "fai-da-te" (oltre a 30mila metri quadrati di verde pubblico e 4mila posti auto).
 
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Rey1977
view post Posted on 24/10/2010, 09:48     +1   -1




L’architetto: Lo stadio si farà
Sabato 23 Ottobre 2010 09:32

(Corriere dello Sport) - Più di un anno fa, il 29 settembre 2009, a Trigoria era stato presentato il progetto dello stadio Franco Sensi, il nuovo impianto di proprietà della Roma. L'architetto Gino Zavanella, il progettista del nuovo impianto, assicura dai microfoni di Forzaroma.info, che l’idea di un nuovo stadio per la Roma è ancora in piedi: «E´ logico capire che la Roma in questi tempi ha altro a cui pensare. I contatti che abbiamo avuto sono stati sempre con l´AS Roma e non solo con la famiglia Sensi. Ultimamente ce ne sono stati di meno, ma ne comprendiamo i motivi. Il progetto non è stato messo da parte. Siamo andati avanti con il nostro lavoro nei mesi successivi e sono state apportate delle modifiche molto importanti. Poi, ultimamente, ci siamo fermati... Immagino che il nuovo compratore ci contatterà per riprendere il discorso. Lo stadio di proprietà è un asset fondamentale per un club di calcio e quindi ritengo che sarà uno dei primi punti della nuova avventura del futuro proprietario della Roma» .

Maurizio Zamparini, patron del Palermo, ospite della trasmissione “Tgs Studio Sport” ha parlato del progetto del nuovo stadio. "Tutto è pronto, sia a livello economico che burocratico. Purtroppo il nostro Paese vive di burocrazia e Palermo non è da meno rispetto alle altre città. Fortunamente la classe politica siciliana è dalla mia parte. Siamo decisi a fare lo stadio, a prescindere che al governo ci sia la destra o la sinistra. Spero che la classe politica di Palermo capisca l´importanza di questo progetto. Penso che fra due anni possa essere tutto pronto. I problemi con gli ultras in Italia-Serbia? La politica deve dare i mezzi per fermare i delinquenti e processarli per direttissima. Tornelli, barriere non servono assolutamente a nulla. Palermo potrà essere il futuro in Italia ed è pronto per vivere uno stadio senza barriere. Il comportamento corretto dei palermitani tenuto in questi sette anni è sinonimo di civiltà. Palermo è pronta per un nuovo stadio senza barriere".

Fonte: www.mediagol.it/articolo.asp?idNotizia=185235#ixzz13GRp71Sa
 
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Rey1977
view post Posted on 28/11/2010, 20:07     +1   -1




Alpo e Marangona, progetti per costruire nuovi quartieri

Verona

Impianti sportivi, ma anche case, negozi, alberghi e uffici. Alpo e Marangona potrebbero diventare la Verona 2 e 3. Nuovi quartieri a sud della città, imperniati attorno a strutture sportive — un ippodromo all'Alpo e uno stadio alla Marangona, entrambi nel territorio comunale scaligero — ma proiettate a diventare luoghi vissuti e frequentati durante l'intera settimana. Sono scenari per ora abbozzati e comunque a un differente livello progettuale.
LA ZONA vicino all'Alpo e precisamente un'area di 500 campi veronesi, di proprietà Colleoni, fra la strada dell'Alpo e la parallela che collega Rizza a Verona, pareva destinata in base a un piano di quattro anni fa a ospitare un ippodromo, cioè un campo equestre (come già previsto dalla Regione nel Piano d'area Quadrante Europa). Con, vicino, edifici di varia natura per circa un milione di metri cubi, di cui poco più di metà destinati ad abitazioni e per il resto a negozi, alberghi e uffici.

IL MAXI-PIANO urbanistico per la zona dell'Alpo era già stato sottoposto a una Valutazione di impatto ambientale da parte della Provincia, anche se in questo momento il procedimento è sospeso. E sarebbe in fase di stesura un altro piano, alternativo, con cui i promotori dell'iniziativa edilizia stanno rimodulando la proposta progettuale.
Un anno fa per l'area vicina all'Alpo si paventava anche un'altra idea, quella di costruirvi uno stadio, che avrebbe trovato d'accordo le due società calcistiche veronesi, l'Hellas Verona e il Chievo (che all'interno del Parco del Tione, in Comune di Villafranca, ha invece progettato un Centro sportivo), che puntavano ad avere uno stadio proprio, moderno. Dotato all'interno della struttura di spazi per negozi, bar, hotel in modo da pagare la spesa per la costruzione dell'impianto e anche per la gestione della società. Di questo progetto non si è però più parlato.

SI PARLA invece, sempre sul fronte di un impianto per il calcio, ma proprietà di una squadra, dell'ipotesi di uno stadio nell'area della Marangona, a sud della città, in massima parte di proprietà del Consorzio Zai, un'area in origine destinata ad attività per l'innovazione tecnologica.
È il presidente e proprietario dell'Hellas Verona, l'imprenditore Giovanni Martinelli, che da sempre punta ad avere uno stadio per la sua squadra, ad aver proposto al sindaco Flavio Tosi un'ipotesi di nuovo stadio all'interno della Marangona. Questo stadio, che sarebbe di proprietà del Verona, conterrebbe anche spazi per negozi, bar e ristoranti e darebbe vita a quel complesso di attività che Martinelli ha sempre ritenuto necessari per far vivere, o sopravvivere, economicamente una società di calcio. Non è la prima volta che vengono presentati progetti, o almeno idee, di nuovi impianti di proprietà delle società.
Se n'era parlato per la zona della Spianà, con un progetto che prevedeva di abbattere lo stadio Bentegodi e di far costruire un complesso di case. Lo stesso per San Massimo, all'ex Cava Speziala, con annessi bar, negozi, albergo e un impianto per il canottaggio. Si parlò anche di ricostruire un Bentegodi più piccolo nel luogo dell'attuale. Che resta l'unico, vero, stadio di Verona.
 
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