Domanda: ma se quel leccaculo viscido di Fede invece di dire stronzate (sveglia! Il tuo padrone lo stanno abbandonando anche i suoi più fidi servitori! Non te ne sei accorto?) si preoccupasse della Faccia che gli hanno rotto al ristorante, non farebbe un affare?
IN TEMPO REALE QUELLO CHE E' SUCCESSO OGGI:Continua la protesta del mondo scolastico, che oggi ha preso d'assalto i monumenti simbolo di alcune città. A Roma è stato occupato per alcuni minuti il Colosseo, con gli studenti che hanno esposto uno striscione con scritto "Niente tagli". A Pisa è stata 'presa' la Torre Pendente, e anche qui, tra i cori di protesta è stato esposta una lunga scritta che scendeva dalla cima del monumento. A Torino invece, occupata per alcuni minuti la Mole Antonelliana.
GELMINI: "VEDREMO MARTEDÌ" «Vediamo come va a finire martedì». È cauta il ministro dell'Istruzione sull'esito del dibattito relativo alla riforma dell'università. Mariastella Gelmini, fermata in Transatlantico dai cronisti per chiederle un commento sull'iter della riforma dell'Università, ha affermato di «non voler rilasciare dichiarazioni» in merito.«Vediamo - ha aggiunto mentre si allontanava - come va a finire martedì».
ALEMANNO PREOCCUPATO «Manifesto la mia preoccupazione per il crescendo di tensione. Bisogna stare molto attenti». Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, commenta le proteste studentesche degli ultimi due giorni. Da un lato il sindaco sottolinea che «la riforma del ministro Gelmini non merita tutte queste proteste». Dall'altro lato, a prescindere da ogni giudizio politico, «è preoccupante che si stia scegliendo in maniera sempre più determinata la strada della violenza per manifestare», avverte Alemanno. «Bisogna stare molto attenti. Lo sta facendo la Questura con un atteggiamento molto flessibile per evitare il degenerare della situazione. Però bisogna che tutte le forze politiche diano ai manifestanti il messaggio di non utilizzare l'arma della violenza», conclude.
LA PROTESTA DEGLI STUDENTI IN TEMPO REALE
Ore 18.28 Pisa, studenti sui binari La linea ferroviaria tirrenica in direzione nord e quella tra Pisa e Lucca sono state interrotta dalle ferrovie dello stato in seguito all'occupazione dei binari nella stazione di Pisa San Rossore da parte di circa 500 studenti universitari che stanno protestando contro il Ddl Gelmini. A causa dell'invasione dei binari è stato costretto a fermarsi anche un Eurostar diretto a Genova. Gli studenti stanno percorrendo a piedi i binari, scortati dalle forze dell'ordine, per raggiungere la vicina stazione centrale.
Ore 18.00 Cosenza, docenti pronti a dimettersi Tutti i docenti della facoltà di Scienze politiche dell'Università della Calabria, dal Preside in giù, sono pronti a rassegnare le dimissioni qualora la riforma Gelmini dovesse essere approvata nel testo attuale. È questo il risultato dell'assemblea dei docenti che si è svolta oggi. «Il sistema universitario - è scritto in un documento dei docenti - necessita di una riforma, ma l'attuale testo, sostenuto dalla maggioranza, non risolve nessuno dei problemi, anzi li aggrava. L'accelerazione dei tempi per l'approvazione del progetto di riforma ha determinato anche la cancellazione dei miglioramenti già approvati dalla stessa maggioranza in Commissione Cultura della Camera e svela le vere intenzioni del Ministro e della sua parte politica di voler strumentalizzare la riforma, utilizzandola come spot propagandistico a proprio vantaggio nella probabile campagna elettorale della prossima primavera. Tutto questo senza tener conto dell'importanza dell'Università e dell'istruzione in generale per il futuro delle giovani generazioni». «Al comportamento responsabile di quanti operano nell'Università, docenti e personale amministrativo che hanno assicurato il regolare svolgimento delle lezioni anche in presenza di drastici tagli finanziari - proseguono i docenti - corrisponde un atteggiamento irresponsabile dell'attuale maggioranza di governo, che rischia di far finire nel caos l'intero sistema universitario. Infatti, il testo di legge da approvare avrebbe la conseguenza di azzerare l'attuale sistema senza sostituirlo con un nuovo impianto che, per essere attuato, avrebbe bisogno di ulteriori leggi e regolamenti. Il prevedibile tracollo delle Università calabresi con i tagli attuali determinerebbe un incremento della fuga dei giovani e la fine di ogni prospettiva di sviluppo per la nostra regione». «Conseguentemente - concludono i docenti - nell'ipotesi in cui la riforma dovesse essere approvata nel testo attuale, tutti coloro che ricoprono cariche istituzionali all'interno della Facoltà di Scienze Politiche (Preside, Preside vicario, Presidenti dei Consigli di Corso di Laurea e Direttore della Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche) hanno dichiarato la loro disponibilità a rassegnare le dimissioni dai propri incarichi».
Ore 17.45 Parma, salta l'inaugurazione dell'anno accademico Alcuni studenti hanno occupato il tetto della Facoltà di matematica a Parma; contestualmente l'Università degli studi di Parma ha deciso di rinviare la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico, fissata per lunedì alle 11. Il gruppo di studenti protesta contro il Ddl Gelmini e ha esposto uno striscione con scritto 'Portiamo in alto l'universita«. Gli studenti hanno deciso di restare sul tetto della facoltà, che si trova nel Campus universitario, anche di notte. Dal canto suo l'ateneo ha spiegato di ritenere »opportuno, stante le più recenti notizie di cronaca, rinviare l'evento a data da destinarsi«. Una decisione motivata dalla mancanza di serenità del momento, non per una presa di posizione in favore o contro qualcuno degli attori in campo nel fronte 'caldò di questi giorni. Una mancanza di serenità che non potrebbe minare il regolare svolgimento di quello che per consuetudine è un »momento di incontro« dell'intera colletività universitaria.
Ore 17.30 Udine studenti al rettorato È stata occupata questo pomeriggio dagli studenti la sede del Rettorato dell'Università di Udine. Il presidio permanente è cominciato alle 16 e proseguirà ad oltranza, per protesta contro il ddl del ministro Gelmini. Gli studenti si sono autoconvocati in assemblea stamattina al Polo scientifico dell'Ateneo friulano e hanno deciso di occupare il Rettorato dopo aver avvertito il rettore Cristiana Compagno, che non si è opposto. «Vogliamo manifestare in modo inequivocabile il nostro disagio e convergere con le proteste pacifiche che stanno nascendo spontaneamente in tutt'Italia», ha detto Joshua Cesa, studente del presidio permanente. Alle 18 inizierà un'assemblea per analizzare gli ultimi sviluppi del ddl 1905 in discussione alla Camera dei Deputati. «L'obiettivo - ha spiegato Cesa - è analizzare gli effetti del ddl e dei tagli previsti, costituendo un gruppo di lavoro misto tra tutti i soggetti della comunità accademica, che possa nei prossimi giorni sensibilizzare l'opinione pubblica sul futuro a rischio dell'Università e della ricerca in Italia». «Con questa protesta - hanno scritto gli studenti in una e-mail rivolta a tutta la comunità accademica - non si vogliono negare i grossi problemi del sistema accademico, afflitto da sprechi ed equilibri di potere spesso intoccabili. Troviamo però - hanno aggiunto - che con un indebolimento del ruolo dei ricercatori, una sottrazione delle risorse e l'introduzione ai vertici dell'Ateneo di una rilevante presenza del privato non si risolvano minimamente questi problemi, ma, anzi, se ne favorisca il consolidamento».
Ore 17.06 Bari, studenti 'abbraccino' l'Ateneo A Bari ricercatori, dottorandi, studenti, dopo essersi riuniti con un sit-in in Piazza Umberto, hanno abbracciato simbolicamente il Palazzo Ateneo dell'Università ed esposto uno striscione sulla facciata principale con la scritta 'Privati dell'Universita« accompagnato da diversi drappi neri per simboleggiare »lo stato di lutto - scrive in una nota il Collettivo di Lettere e Filosofia - in cui l'intera Università giace a causa delle politiche ormai decennali che puntano alla distruzione dell'indipendenza e del valore del sistema formativo italiano«. Successivamente un corteo si è diretto prima al rettorato e poi nell'aula C, al secondo piano dell'Ateneo. Gli studenti, i ricercatori, i dottorandi, riuniti in assemblea, ribadiscono »la necessità di bloccare il disegno di legge Gelmini in discussione alla Camera« e rivendicano »lo sblocco del turn-over e l'annullamento della figura del ricercatore a tempo determinato; il blocco dell'aumento delle tasse (+30%) previsto per i dottorandi senza borsa di studio; l'aumento del numero dei dottorati con borsa di studio (diminuiti del 50%)«. I dottorandi denunciano inoltre »lo scarso valore riconosciuto al titolo di 'Dottore di Ricercà«. Gli studenti, da parte loro »appoggiano la lotta dei ricercatori e dei dottorandi, convinti che l'unione delle lotte, nel momento cruciale dell'approvazione del ddl Gelmini in Parlamento, sia l'unica strategia utile per contrastarlo e per tornare a riprendere ciò che è nostro prima di chiunque altro: l'Università«. Un'assemblea generale è stata convocata per domani nell'Aula C dell'Ateneo. Sono state invitate tutte le categorie sociali del sistema universitario barese.
Ore 16.25 Pisa, studenti escono dalla torre È durata quasi tre ore l'occupazione della Torre pendente a Pisa da parte degli studenti che protestano contro il ddl Gelmini. I circa venti giovani che erano entrati nel monumento, facendo poi calare dal penultimo anello della Torre uno striscione con scritto 'No alla riformà, sono usciti intorno alle 15.45. Nel corso della protesta la Torre è stata chiusa al pubblico - fatti uscire i turisti presenti -, con tantissimi studenti a presidiare l'ingresso al monumento. In centinaia gli studenti che si trovano ancora in piazza dei Miracoli. Gli addetti dell'Opera Primaziale stanno provvedendo a rimuovere lo striscione messo sulla Torre, tra i fischi dei manifestanti. Ieri, sempre per le proteste contro la riforma Gelmini a Pisa, gli studenti avevano prima occupato i ponti, mandando in tilt il traffico, poi bloccato l'operatività dell'aeroporto, entrando anche sulle piste, e infine occupato due binari alla stazione.
Ore 16.21 Feriti e contusi a Milano Non è ancora noto un bilancio ufficiale dei brevi tafferugli che si sono verificati, in due distinte occasioni, prima nei pressi di Piazza Leonardo da Vinci e poi in viale Abruzzi all'angolo con Viale Gran Sasso durante il corteo studentesco contro il ddl Gelmini. Gli organizzatori del corteo, in una conferenza stampa improvvisata sul tetto della Facoltà di Fisica del Politecnico hanno parlato di «carica selvaggia» e di «brutale aggressione» da parte delle forze dell'ordine. La questura ha invece precisato che in entrambi i casi si è trattato di brevi tafferugli per impedire al corteo di recarsi, in un caso a occupare la stazione Fs di Lambrate, e nell'altro di continuare a sciamare per le vie della città e che comunque «si trattava di percorsi non autorizzati», diversi da quelli concordati per il corteo. Durante la conferenza stampa sul tetto del Politecnico, gli organizzatori del corteo hanno parlato di 6-7 feriti tra i manifestanti. Il 118 ha trasportato una sola persona, da viale Abruzzi si tratta di uno studente di 18 anni dell'Istituto Manzoni, che è stato portato al Fatebenefratelli in codice verde. Il giovane, la cui posizione giuridica è in corso di valutazione da parte della questura, avrebbe riportato un «trauma cranico e una contusione facciale». Altri due o tre manifestanti, durante i tafferugli sono stati visti doloranti, tra cui un paio di ragazze. Secondo gli studenti sono andati da soli al pronto soccorso per farsi sottoporre ad accertamenti. La questura ha precisato che a parte il diciottenne che si trova al Fatebenefratelli, non ci sono stati fermati.
Ore 16.03 A Torino occupata la Mole Antonelliana Hanno occupato la Mole Antonelliana, edificio simbolo di Torino, i circa mille studenti che per tutto il giorno stanno sfilando per le vie della città per protestare contro la riforma Gelmini. I manifestanti sono nell'atrio della Mole, sede del museo nazionale del cinema, dove hanno affisso striscioni scandendo slogan e battendo su pentole e tamburi.
Ore 15.47 Ancona, studenti sul tetto di Ingegneria Un gruppo di studenti della lista Gulliver-Udu e di ricercatori ha occupato il tetto della Facoltà di Ingegneria dell'Università Politecnica delle Marche, a Montedado di Ancona, per protestare conto il disegno di legge Gelmini. Sul palazzo della Facoltà è stato srotolato uno striscione con la scritta 'No al ddl Gelminì e un altro con la parola 'Vendesì. Gli studenti, che sono intenzionati, come i colleghi di altri atenei, a rimanere sul tetto finchè non ci sarà un segnale di cambiamento da parte del Governo, hanno ricevuto la visita del preside di Ingegneria, Giovanni Latini.
Ore 15.19 Ricercatori sul tetto a Milano «Vogliamo una discussione pubblica, con un vero contraddittorio, perchè la gente non sa che cosa si sta facendo all'Università». Lo chiedono i ricercatori del Politecnico, una trentina, che da poco dopo le 13 si trovano su un tetto della Facoltà di Fisica, per protestare contro il ddl Gelmini. I ricercatori, che stanno occupando il tetto di un ampio inframezzo tra due edifici del complesso universitario in via Celoria, hanno esposto alcuni striscioni e sono stati raggiunti dagli studenti che stamani hanno dato vita a un corteo attraverso le vie del centro con alcuni momenti di tensione. «Sono mesi che protestiamo - dice Alessandro Dama, ricercatore - nonostante manifestazioni, mozioni di facoltà e del Consiglio Accademico che sostegno le nostre ragioni e le nostre perplessità non riusciamo ad ottenere l'attenzione dei media e del pubblico. Non è un caso se una università ha comprato una intera pagina, a pagamento quindi, su un quotidiano - ha aggiunto -. E di conseguenza la Gelmini riesce così a spacciare una riforma contro i giovani come una riforma contro i baroni».
Ore 15.10 Studenti lasciano il Colosseo Dopo alcuni minuti gli studenti hanno lasciato il Colosseo in corteo. Davanti all'uscita agenti della polizia in tenuta antisommossa.
Ore 15.07 Striscione al Colosseo: «Niente tagli» Gli studenti si sono affacciati dal secondo anello del Colosseo e hanno esposto uno striscione che reca la scritta 'Nessun taglio, nessun profittò e hanno dato vita a un corteo all'interno dell'Anfiteatro Flavio. In molti hanno gridato in coro «Siamo noi i veri leoni», e hanno acceso fumogeni rossi, tra lo stupore dei turisti presenti. Le forze dell'ordine presidiano il monumento all'esterno.
Ore 14.45 Colosseo occupato Decine e decine di studenti sono entrati all'interno del Colosseo, scavalcando i tornelli. Si tratta di una frangia del corteo che si è distaccata dallamanifestazione contro i tagli alla istruzione. I ragazzi si stanno arrampicando sugli anelli del Colosseo.
Ore 14.02 Cariche a Milano Cariche all'entrata della metropolitana di Loreto all'angolo tra viale Gran Sasso e viale Abruzzi al corteo degli studenti contro la riforma Gelmini. Due i fermati dalla polizia e caricati in macchina.
Ore 13.45 Pisa, striscione sulla torre Un gruppo di studenti universitari ha provato questa mattina a salire sulla Torre del Mangia, in piazza del Campo a Siena, per srotolare uno striscione con la scritta 'Resisterè, come forma di protesta contro la riforma Gelmini. L'intervento di agenti della digos ha bloccato l'azione. I ragazzi, una quindicina circa appartenenti al gruppo Dimensione autonoma studentesca, si erano presentati alle 10 all'apertura della Torre: avevano già cominciato a salire le scale, con lo striscione, lungo 14 metri, nascosto addosso a uno di loro. Ma sono stati appunto fermati e fatti uscire. Gli studenti hanno poi chiesto di parlare al consiglio comunale, che era in corso di svolgimento. L'assemblea è stata interrotta e una rappresentanza dei capigruppo ha ricevuto una delegazione composta da cinque studenti, che hanno chiesto la convocazione prima del 9 dicembre di una seduta straordinaria sull'Università.
Ore 13.20 Slitta il voto alla Camera Slitta di nuovo il voto sulla riforma per l'università. La Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha infatti fissato a martedì 30 novembre, entro le 20, il voto del ddl che, secondo le previsioni, si sarebbe dovuto licenziare entro oggi.
Ore 13.09 Studenti lasciano piazza Montecitorio Diverse migliaia di studenti che hanno manifestato in Piazza Montecitorio hanno lasciato il presidio incamminandosi in corteo verso piazza Cavour, sfilando per le stradine attorno a Montecitorio. Gli studenti intonano cori ironici contro il premier Silvio Berlusconi come «Meglio Samba che Bunga-bunga».
Ore 13.07 Santanchè lascia Polo universitario Il sottosegretario Daniela Santanchè ha da poco lasciato la tavola rotonda organizzata al Polo universitario di Novoli. Dopo aver annunciato di dover lasciare il dibattito, «per altri impegni istituzionali», si è alzata ed è stata scortata fuori dall'aula dalle forze dell'ordine.
Ore 13.05 Pisa, studenti occupano torre pendente Alcune decine di studenti universitari si sono staccati da un corteo di circa 2.000 persone e di corsa sono entrati all'interno della Torre Pendente in piazza dei Miracoli. All'esterno centinaia di loro hanno formato un cordone umano per impedire l'accesso ai turisti. Gli studenti hanno già raggiunto l'ultimo anello e si stanno affacciando dalla balaustra. Nella piazza centinaia di turisti, molti dei quali stranieri, stanno seguendo la protesta immortalando la manifestazione con macchine fotografiche e telefonini.
Ore 12.57: Ancona, studenti: morte atenei se approvato ddl Due striscioni lunghi 25 metri con le scritte 'No al ddl Gelminì e «Vendesi Univpm» per protestare contro «il tassello finale dello smantellamento dell'università pubblica». Li hanno srotolati gli studenti di Gulliver Udu dal tetto dell'università di Ingegneria di Ancona. Una protesta -attuata durante la discussione alla Camera sul progetto di riforma dell'università- che vede la partecipazione di studenti e ricercatori. Rischio di privatizzazione degli atenei, borse di studio in pericolo, governance «verticistica» degli atenei e ricercatori sempre più precari. Sono i principali motivi di critica, oltre ai tagli alle risorse, manifestati da studenti e ricercatori. «La Gelmini dice che difendiamo i baroni? - dicono Letizia Ruello, ricercatrice di ingegneria in scienze dei materiali, e Aniello Russo, ricercatore della Facoltà di Scienze in Oceanografia -. Con questa legge i baroni diventeranno imperatori». Il motivo? «Con la precarizzazione dei ricercatori questi saranno sempre più assoggettati ai docenti ordinari su cui si concentreranno le funzioni di comando. Parlano di svecchiamento dell'università, ma con il percorso previsto dal ddl, i ricercatori potranno entrare in ruolo sempre più tardi e solo se ci saranno i soldi». Ad Ancona i ricercatori sono 238, e almeno altrettanti i precari. «Se venisse approvato il ddl - lamenta Carlo Cotichelli di Gulliver - sarebbe la morte dell'università». Lungo l'elenco delle contestazioni: dal rischio di privatizzazione degli atenei derivante dalla diminuzione di fondi alla possibilità di accesso data ai privati, alla copertura per le borse di studio (50% nelle Marche; 74% ad Ancona). Ma anche il pericolo che vengano meno le forme di rappresentanza degli studenti e del controllo nelle università. «Con tutto ciò - conclude lo studente - si profilerebbe un'università con meno qualità e indipendenza, tasse più elevate, più numero chiuso e ricercatori sempre più precari».
Ore 12.55 Gelmini: baroni tentano di bloccare riforma «I baroni, attraverso alcuni studenti, tentano di bloccare una riforma che rende l'università italiana finalmente meritocratica, che pone fine al malcostume di parentopoli, che blocca la proliferazione di sedi distaccate inutili e di corsi di laurea attivati solo per assegnare cattedre ai soliti noti». È quanto afferma il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ritiene «inquietante la saldatura tra i baroni e gli studenti che protestano contro la riforma dell'università». Secondo il ministro «non è un caso se tra le prime 150 università del mondo non c'è un solo ateneo italiano». 00Gli studenti che manifestano, sobillati dai baroni, difendono questo tipo di università e vogliono - conclude il ministro - che nulla cambi«.
Ore 12.54 Donadi: Aula è Vietnam per maggioranza «L'Aula di Montecitorio si Š trasformata in un Vietnam per il governo e per la maggioranza. Ogni giorno che passa dimostra una volta in pi— che il centrodestra Š imploso e che si Š chiuso un ciclo politico. Devono prenderne atto e andare a casa. In questo modo non Š possibile continuare, serve un cambiamento per assicurare una guida all'Italia. È necessario andare al voto, meglio se con una nuova legge elettorale». Lo afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
Ore 12.40 Torino, uova contro polizia Oggetti, uova, fumogeni e monetine sono state lanciate da un centinaio di studenti vicini all'area autonoma contro la Polizia e la sede della Regione Piemonte, a Torino, in piazza Castello. Gli studenti hanno tentato più volte di entrare nella sede della Regione, ma sono stati sempre respinti dalla Polizia, con la quale sono venuti a contatto. Alcuni oggetti hanno raggiunto le vetrate del palazzo della Regione. Da quanto si è saputo da fonti della Questura, non vi sono nè feriti, nè contusi fra le forze dell'ordine.
Ore 12.34 Firenze, manifestanti rientrano in sede I circa 200 manifestanti che hanno bloccato per una ventina di minuti viale Guidoni si sono poi mossi in corteo e sono rientrati all'interno del Polo universitario davanti al padiglione D15 dove è ancora in corso il dibattito con il sottosegretario Santanchè, sempre presidiato da carabinieri e polizia. Durante il blocco del viale era stato rovesciato un cassonetto della nettezza e alcune transenne di un cantiere.
Ore 12.30 Santanchè: Non arretreremo «Fuori si stanno picchiando, perchè secondo loro i diritti sarebbero questi, tappare la bocca a chi magari, e grazie a Dio, la pensa diversamente. Noi ci siamo e non ci siamo fatti fermare da quello che sta accadendo fuori, non ci fermeremo e nessuno ci farà arretrare, parlo come governo italiano». Lo ha detto il sottosegretario Daniela Santanchè aprendo il suo intervento alla tavola rotonda organizzata dagli studenti per la libertà nel Polo di Scienza Sociali a Novoli, rioferendosi alla contestazione che sta avendo luogo fuori dall'aula dove è ospitato l'incontro. «Noi siamo qua per discutere di regole, di diritti, di cittadini anche comunitari, ma fuori invece si discute di diritti che dovremmo avere noi italiani: cioè un membro del governo che viene a parlare in maniera normale in un luogo per me sacro come è l'Università». Il sottosegretario ha ringraziato relatori e partecipanti al dibattito, aggiungendo di essere dispiaciuta «che questo convegno abbia creato così tanti problemi». Alla tavola rotonda, dedicata all'immigrazione in Europa, prendono parte, tra gli altri, il sociologo Massimo Livi Bacci ed il presidente nazionale dell' Ucoii, Izzedin Elzir. In aula circa un centinaio di persone, tra questi anche alcuni studenti dei collettivi di sinistra. «Volevamo ascoltare», hanno detto alcuni di loro.
Ore 12.27 Della Vedova: senza Fli non c'è maggioranza «Senza Fli non c'è maggioranza di centrodestra, nè oggi nè in futuro, ma grazie a Fli sta uscendo una buona riforma dell'Università». Lo dice il deputato di Fli Benedetto Della Vedova interpellato sul fatto che il governo è stato battuto in Aula su un emendamento del suo gruppo sul ddl Gelmini. «Ieri - sottolinea Della Vedova - abbiamo ottenuto che la riforma venisse finanziata in due punti importanti. Il voto di oggi è molto meno significativo dal punto di vista della riforma ma serve comunque a tutelare il ministero dell'Istruzione rispetto a quello dell'Economia».
Ore 12.26 Studenti a Montecitorio Il corteo degli universitari partito stamattina dai Fori Imperiali è arrivato a Montecitorio, per congiungersi agli studenti che già presidiavano la piazza, a Roma. I manifestanti, in tutto diverse migliaia, hanno acceso fumogeni e intonato cori contro il governo chiedendone le dimissioni.
Ore 12.24 Cicchitto: Bersani segue Vendola «Capisco che l'On. Bersani per inseguire il carisma di Vendola è costretto anche a salire sui tetti, e ci congratuliamo che ne sia anche sceso. Un titolo di laurea vale sia a Milano sia a Reggio Calabria». Così il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha replicato al leader del Pd Pierluigi Bersani. «Voi - ha ammonito Cicchitto rivolto a Bersani - state lisciano il pelo a un movimento minoritario ed estremista che provocherà danni seri al Paese come dimostra quello che è successo ieri mattina in Senato. Ci aspettavamo da voi un pò più di riformismo e molto mena demagogia», ha concluso.
Ore 12.21 Udu: bloccheremo il Paese «Anche oggi siamo sotto Montecitorio per chiedere che il ddl Gelmini venga immediatamente ritirato. È una riforma che, se approvata, toglierà la possibilità ai giovani che vogliono formarsi di crearsi un futuro». Lo afferma Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, che minaccia di «bloccare il Paese»: «la protesta andrà avanti a oltranza fino a quando non otterremo il ritiro del ddl». «Siamo stanchi del gioco delle tre carte sui finanziamenti - spiega Paterna - che appaiono e scompaiono dalla mattina alla sera, a cui il Governo ci costringe ad assistere tutti i giorni. La legge che il Governo sta facendo discutere al Parlamento non ha copertura finanziaria, tant'è vero che prima dell'approvazione definitiva verrà attesa l'approvazione della Legge di Stabilità. Il Governo cerca di coprire la sua precarietà togliendoci il futuro. La Gelmini la smetta di mentire sui finanziamenti: i fondi promessi in Finanziaria non coprono minimamente i tagli effettuati dalla legge 133 al fondo di finanziamento ordinario e al fondo per le borse di studio».
Ore 12.20 Duemila in corteo a Roma Oltre duemila studenti stanno attraversando in corteo le strade del centro di Roma, sfilando contro i tagli alla istruzione e contro il ddl Gelmini, per raggiungere il sit in già in corso davanti a Montecitorio. Al passaggio del corteo in via delle Botteghe Oscure, due ragazze hanno esposto, da una delle finestre del palazzo in cui risiede l'ambasciatore del Brasile, un piccolo striscione sul quale si legge: 'Dritti a Graziolì. Secondo quanto riferito dal portiere dello stabile, le due giovani sarebbero delle restauratrici. In strada, all'ingresso del palazzo, gli studenti hanno applaudito.
Ore 12.19 Presidio a Torino Circa un migliaio di studenti che stanno manifestando davanti al palazzo sede della Regione Piemonte, nel centro di Torino, sono venuti a contatto con le forze dell'ordine. Ci sono stati momenti di tensione ma, al momento - secondo quanto riferito dalla Questura - non sono segnalati incidenti. Il corteo, partito da Palazzo Nuovo, sede dell'università di Torino, ha raggiunto piazza Castello, dove inizialmente è stato organizzato un sit-in. Poi i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di Polizia, posto intorno al palazzo della Regione, ma sono stati respinti ma - hanno precisato in Questura - senza incidenti.
Ore 12.18 Bersani a Gelmini: continuo ad andare sui tetti Duro attacco del leader del Pd Pier Luigi Bersani durante l'esame della Riforma dell'Università. «Il ministro Gelmini non gradisce che io vada sui tetti? Io confermo che vado ed andrò davanti ai cancelli delle fabbriche in crisi e sui tetti, dove andavo anche da ministro». Ma Bersani non si ferma. «Vedo che il ministro mi da dello studente ripetente: domani pubblicherò su internet tutti i voti di tutti i miei esami del mio corso di laurea. Mi aspetto che il ministro Gelmini faccia altrettanto, completo di 'giro turisticò a Reggio Calabria. E poi, siccome dice che non siamo disposti a discutere nel Parlamento che voi espropriate della possibilità di legiferare, visto che noi non siamo agitatori, siamo disposti a discutere con il ministro Gelmini e con il ministro Tremonti se ritirano questo provvedimento: correggeremo alcune storture e troveremo risorse finanziarie che sostengano il diritto allo studio», ha concluso.
Ore 12.16 Prendere distanze da violenti «Io ho sempre detto di rispettare le contestazioni che sono legittime, ma quando si usa la violenza, quando si assalta il Senato, non sono più contestazioni legittime e l'università dovrebbe prendere le distanze». Lo sottolinea il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ribadendo il concetto che a suo avviso «esiste una saldatura tra una minoranza degli studenti e i baroni».
Ore 12.04 Bloccato traffico a Firenze Gli studenti dei collettivi di sinistra che presidiavano il padiglione dove sta parlando il sottosegretario Daniela Santanchè sono usciti dal Polo universitario e stanno bloccando il traffico in viale Guidoni, adiacente all'ingresso dell'Università. Le forze dell'ordine continuano a presidiare anche il padiglione D15.
Ore 12.01 Gelmini: se ddl stravolto, lo ritiro «Questa mattina è stato approvato un emendamento di scarso rilievo. Finchè Fli su un emendamento non particolarmente significativo marca una differenza questo rientra nella tecnica parlamentare e non entro nel merito. Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti il cui contenuto stravolga il senso della riforma, non sarebbe accettabile, se così fosse come ministro mi vedrei costretta a ritirarla». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini interpellata sul fatto che questa mattina il governo è stato battuto in Aula su un emendamento di Fli. La Gelmini ricorda che per l'Università attraverso la Legge di Stabilità «è stato recuperato un miliardo», una «cifra importante che ci consente di affrontare una riforma che è indispensabile». «C'è una certa differenza - sottolinea il ministro - tra le proteste nel nostro Paese e quelle in Inghilterra dove gli studenti protestano contro gli aumenti delle tasse universitarie mentre questa riforma serve a diminuire gli sprechi. Per questo è necessaria questa riforma se vogliamo che le nostre università siano tra le prime cento» quanto a qualità.
Ore 11.55 Alfano e Gelmini sbagliano a votare I ministri Mariastella Gelmini ed Angelino Alfano hanno votato a Montecitorio con l'opposizione su un emendamento alla riforma dell'Università: ma è stato solo un errore per il quale i due rappresentanti del governo si sono «autodenunciati». Durante una votazione, i due ministri hanno sbagliato a premere il tasto di voto, finendo così con il votare con l'opposizione. Dopo il voto, visto il lapsus, i due hanno raggiunto gli stenografi al centro dell'emiciclo per chiedere loro di annotare sullo stenografico la loro reale intenzione di voto. La scena non sfugge a Roberto Giachetti (Pd) «Se anche i due ministri, seppure erroneamente, cominciano a votare con le opposizioni ne siamo felici. Credo sia un buon segnale per chi in tutta Italia sta protestando: vuol dire che qualcosa sta cambiando ed una svolta è possibile. Noi ne prendiamo atto ben volentieri....», ha detto. Ma la vicepresidente della Camera Rosy Bindi lo blocca: «La invito a non confondere le scelte politiche con la semplice distrazione che può capitare anche a chi siede al Governo...», ha detto.
Ore 11.52 Pd: Maggioranza a disagio «Siamo alla 61esima volta che il governo viene battuto alla Camera. Oggi come ieri Š un chiaro segnale di disagio di alcune forze della maggioranza che cercano di prendere le distanze dal provvedimento Gelmini». Cos la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta il voto con cui il governo Š stato battuto questa mattina nell'Aula della Camera sul ddl Universit…. «Ci aspettiamo la stessa coerenza - conclude Ghizzoni - quando arriveremo ad affrontare i nodi fondamentali che rimangono irrisolti, in particolare quello delle risorse e delle risposte alle istanze dei ricercatori».
Ore 11.48 Vendola e Venditti sui tetti Antonello Venditti, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l'esponente del Sel Gennaro Migliore sono saliti sul tetto della Facoltà di Architettura di Roma 3, per solidarizzare con i ricercatori precari che protestano ormai da due giorni. I manifestanti, oggi, sono alcune decine. Ieri, con loro sul tetto, era salito anche il segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani.
Ore 11.38 Santanchè applaudita a Firenze Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Daniela Santanchè è stata salutata da un applauso al suo arrivo nell' aula dell' Università dove parlerà di immigrazione. Le forze dell'ordine hanno fatto entrare il sottosegretario da un ingresso secondario del padiglione D15. All'interno si trovano anche alcuni studenti della delegazione dei collettivi di sinistra che fuori continuano a presidiare l'ingresso controllati dalle forze dell'ordine.
Ore 11.34 Roma blindata È blindato il cuore di Roma, dove è in corso la manifestazione degli studenti universitari che si sta radunando per un sit-in davanti a Montecitorio. Dopo le tensioni di ieri nella capitale, dove gli studenti hanno occupato l'atrio del Senato, scontrandosi con le forze dell'ordine, le stradine nei pressi del Parlamento e del Senato, così come Piazza Venezia, sono oggi presidiate da un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine. Blindati anche Palazzo Grazioli, e la Prefettura.
Ore 11.33 Palermo, bloccata stazione e porto Gli studenti palermitani che stanno manifestando da questa mattina contro la riforma Gelmini hanno bloccato l'ingresso del porto e la stazione centrale delle Ferrovie. I cancelli del pol carisma di Vendola è%3zia, che sta presidiando l'ingresso contro il quale è stato lanciato anche un fumogeno; un altro gruppo di manifestanti è riuscito invece a occupare i binari della stazione centrale, bloccando il traffico ferroviario. Diversi cortei con migliaia di studenti hanno attraversato le strade principali della città, paralizzando il traffico, dopo avere abbandonato la sede del Provveditorato agli Studi dove inizialmente si era concentrata la protesta. I manifestanti scandiscono slogan contro il ministro dell'Istruzione e il presidente del Consiglio; tra gli striscioni uno recita: «I soldi dell'istruzione esplodono in Afghanistan».
Ore 11.30 Napoli, Orientale occupata In segno di protesta contro la riforma dell'Università del ministro Gelmini, da stamattina gli studenti dell'Orientale di Napoli hanno occupato Palazzo Giusso, sede dell'Ateneo. Sul portone d'ingresso è stato affisso uno striscione: «Chiuso per lutto». 'Anche Napoli - fanno sapere dal Collettivo Autorganizzato Universitario - si unisce al movimento che si era sviluppato a partire da quest'estate ed è tornato a scendere in strada, nelle piazze, a occupare scuole, facoltà, rettorati, tetti, in occasione della prevista la votazione alla Camera del DDL 1905, la cosiddetta riforma Gelmini, del quale si prevede una rapida approvazione«. Secondo quanto si è appreso, alle 15, è in programma un'assemblea studentesca aperta al pubblico.
Ore 11.29 Tafferugli a Bologna Qualche momento di tafferuglio stamane attorno alle 10.45 in stazione a Bologna tra forze dell' ordine e un corteo di studenti superiori che, deviando dal percorso, ha cercato di entrare in stazione sfondando il cordone di polizia. Il corteo, dopo essere sceso lungo via Indipendenza, ha prima imboccato viale Masini cercando di entrare nello scalo dal piazzale Est. Ma il numero di accessi alla stazione questa mattina era stato ridotto per motivi di sicurezza. A quel punto, trovandolo bloccato, il corteo ha deviato repentinamente verso l'ingresso principale su piazza Medaglie d'Oro, dove ha cercato di sfondare il cordone di polizia. Il fronte è stato respinto. C'è stato un contatto tra i due fronti e una carica di alleggerimento, poi il corteo ha ripreso il proprio percorso lungo viale Masini. Non ci sono state ripercussioni sulla circolazione ferroviaria.
Ore 11.25 Governo battuto su emendamento Fli Governo battuto nell'Aula della Camera su un emendamento di Fli alla riforma dell'Università su cui l'esecutivo aveva reso parere contrario. L'emendamento, all'articolo 16 di cui è primo firmatario Fabio Granata, è passato con 261 no, 282 sì e tre astenuti. Il risultato della votazione di Montecitorio è stato accolto con un boato dai deputati dell'opposizione. Poco dopo si sono creati due capannelli. Il primo nei banchi del Fli con Italo Bocchino, Fabio Granata e Benedetto Della Vedova che studiavano il fascicolo degli emendamenti: ad essi si è stranamente aggiunta la radicale eletta nel Pd Elisabetta Zamparutti, anche lei con in mano il fascicolo degli emendamenti. L'altro, accanto al banco dei Nove, con la presidente della commissione Cultura Valentina Aprea ed i colleghi del Pdl Marco Milanese e Guido Crosetto. Sola al banco del governo il ministro Gelmini: soltanto il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni, che ieri avrebbe voluto la seduta notturna per accelerare i tempi dell'esame, le si è avvicinato a parlarle dopo il voto.
Ore 11.19 Tornano liberi studenti arrestati ieri Tornano in libertà Mario Caracciolo e Daniele D'Antuomo, i due studenti universitari arrestati ieri a Roma dopo gli scontri avvenuti nella zona di Palazzo Madama. Questa mattina il giudice monocratico del tribunale capitolino ha convalidato gli arresti, rimettendo in libertà i due. I reati ipotizzati nei loro confronti sono di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il processo per i due ragazzi, difesi dagli avvocati Serena Ricci e Simonetta Crisci, è stato fissato per il 16 dicembre.
Ore 11.16 Uova contro polizia a Firenze Lancio di uova contro la polizia da parte degli studenti dei collettivi di sinistra che al Polo scientifico dell' università di Firenze stanno protestando per la presenza del sottosegretario Daniela Santanchè che deve parlare di immigrazione. La polizia è schierata a protezione dell'ingresso, dove gli studenti stanno attuando un presidio. Lanciata anche una bottiglia di plastica. Nell'aula dove si terrà la conferenza la preside della facoltà di Scienze Politiche Franca Alacevic ha fatto entrare anche una delegazione degli studenti di sinistra in attesa dell'arrivo del sottosegretario Daniela Santanchè.
Ore 11.14 In mille dalla Sapienza a Montecitorio Sono circa un migliaio gli studenti partiti con autobus e metropolitana dall'università romana della Sapienza, per raggiungere Piazza Venezia e, da qui, sfilare probabilmente in corteo fino a Piazza Montecitorio. Davanti alla sede della Camera dei Deputati, si uniranno al presidio già in atto contro i tagli all'Istruzione e il ddl Gelmini.
Ore 11.11 A processo oggi studenti arrestati ieri Sono accusati di violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, i due studenti arrestati ieri a seguito dei disordini avvenuti durante la manifestazione a Roma contro i tagli all'Istruzione. I due giovani, hanno fatto sapere alcuni studenti, saranno processati oggi per direttissima e, secondo quanto si apprende, sono incensurati. Davanti a piazzale Clodio un gruppo di amici e universitari aspettano l'esito del processo. «Siamo in contatto con i nostri legali per avere notizie sull'esito dell'udienza», hanno spiegato alcuni studenti.
Ore 11.09 Ricercatori su tetto a Pisa Un gruppo di ricercatori e dottorandi precari dell'Università di Pisa è salito sul tetto dell' Osservatorio astronomico dell'Ateneo dove ha esposto lo striscione con la scritta «Ritiratelo. No al ddl, sì alla ricerca», con riferimento alla riforma Gelmini in discussione in Parlamento. Per alcuni minuti una trentina di persone ha scandito slogan a favore dell'Università pubblica e contro il ddl Gelmini. Successivamente i ricercatori hanno raggiunto la Torre Guelfa della Cittadella e una volta saliti sulla vetta hanno srotolato un lenzuolo verticale con la scritta «Ritiratelo. No al ddl Gelmini».
Ore 11.06 Occupate sedi a Torino Continuano anche per la giornata di oggi le occupazioni delle sedi universitarie di Torino per protesta contro la riforma dell'istruzione del ministro Mariastella Gelmini. In particolare, diverse centinaia di studenti e ricercatori continuano a presidiare Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, mentre un numero più ridotto mantiene il controllo di un'aula al Politecnico, dove sono in corso blocchi dei veicoli in entrata. Alcune decine di studenti del liceo scientifico 'Brunò si sono radunate invece in piazza Arbarello, da dove in mattinata dovrebbe partire un corteo di protesta che dovrebbe percorrere varie strade del centro di Torino.
Ore 11.01 Terminato il blitz all'Agenzia Entrate È durato una decina di minuti il blitz dei giovani dei Collettivi studenteschi che poco dopo le 10.30 si sono improvvisamente staccati dal corteo in corso nelle vie del centro a Milano e si sono introdotti all'interno del palazzo governativo dell'Agenzia delle Entrate. I giovani sulla balconata sono stati raggiunti dalla polizia, costretti ad abbandonare lo striscione e fatti uscire dal palazzo, e si sono riuniti ai loro compagni tra urla di gioia. Il corteo, che fino a questo momento, però, non registra una grande partecipazione, è ora regolarmente ripreso lasciando via Manin per dirigersi ai Bastioni di Porta Venezia.
Ore 10.56 Cagliari, ricercatori e studenti sul tetto Si è estesa anche a Cagliari la protesta sui tetti di ricercatori e studenti. Ieri sera in una sessantina sono saliti sul tetto del palazzo delle Scienze, in via Ospedale, e vi hanno trascorso la notte, dopo aver steso uno striscione su un cornicione. Stamani il presidio si è ridotto ad una decina di persone che, per proteggersi dal freddo reso più acuto dal maestrale, hanno innalzato una piccola tenda. La protesta andrà avanti ad oltranza, hanno detto i manifestanti, fino a quando non sarà scongiurato il pericolo che gli Atenei di Cagliari e Sassari possano addirittura scomparire per effetto dei tagli previsti dal disegno di legge del governo che penalizza soprattutto le Università più piccole.
Ore 10.52 Un ferito a Firenze a presidio Santanchè Una nuova carica di alleggerimento della polizia davanti al padiglione D15 dell'Università di Firenze dove tra poco dovrebbe iniziare il dibattito con il sottosegretario Daniela Santanchè ha causato un ferito tra gli studenti che ora stanno urlando «Vergogna, vergogna» verso la polizia. Il giovane perde sangue dalla fronte ma non sembra in gravi condizioni.
Ore 10.50 Carica di alleggerimento a FIrenze Carica di alleggerimento delle forze dell'ordine davanti al padiglione D15 del Polo di scienze sociali dell'Università di Firenze dove si sono raccolti circa 500 giovani dei collettivi di sinistra, che protestano contro la partecipazione del sottosegretario Daniela Santanchè a un dibattito sull'immigrazione. In precedenza dai manifestanti erano partiti due-tre fumogeni.
Ore 10.48 Studenti in Agenzia Entrate a Milano Nel corso del corteo partito a Milano per protestare contro la riforma dell'Università gli studenti sono improvvisamente entrati nella sede dell'Agenzia delle Entrate che si trova in via Manin, nel centro di Milano. I manifestanti, una decina, che si sono staccati dal corteo, sono riusciti a salire sul grande balcone soprastante all'ingresso e hanno srotolato uno striscione con la scritta 'Più soldi alla scuola meno alla guerra'. Il blitz è stato accompagnato da lanci di uova e oggetti verso l'ingresso dell'agenzia che è stato quasi subito chiuso.
Ore 10.08 Presidio a Firenze contro Santanchè Un centinaio di giovani dei collettivi di sinistra stanno presidiando il padiglione del Polo di Scienze Sociali dove intorno alle 11 dovrebbe parlare il sottosegretario Daniela Santanchè a un dibattito su 'Comunitari (ex)tra comunitari - Padroni a casa nostra...?' organizzato dagli Studenti per le libertà. 'Università pubblicà, 'Vendesì, èscritto su due degli striscioni esposti dagli studenti che già da giorni avevano annunciato l'intenzione di impedire l'intervento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Qualche offesa è stata rivolta nei confronti di alcuni esponenti dei Giovani Padani che hanno montato un gazebo a pochi metri dall'ingresso del padiglione. Polizia e carabinieri controllano con discrezione l'ingresso dell'aula e l'esterno del Polo universitario di Novoli.