| Sono passate meno di 48 ore dall'impresa di Trieste, e se i tifosi stanno ancora smaltendo l'adrenalina, non sono certo da meno i giocatori. “Ci siamo tolti un macigno!” ammette sospirando Vincenzo Italiano. Abbiamo raggiunto telefonicamente il regista biancoscudato, già a Verona dalla famiglia e in partenza per la sua Sicilia. “Avremmo dovuto pensarci prima e giocare così tutto l'anno, non solo contro Brescia e Triestina. Siamo riusciti a dare il massimo solo con il fuoco alle spalle. Purtroppo nel giro di poco tempo si è perso di vista l'obiettivo salvezza. Giravano troppe voci su playoff e serie A, e in un attimo la dimensione è cambiata. Io sono sempre rimasto con i piedi per terra, perchè l'esperienza mi ha insegnato che la B è dura e sapevo che quest'anno si doveva puntare solo alla salvezza tranquilla. Purtroppo poi si è concretizzato ciò che temevo, ma alla fine, con tanta fatica, ce l'abbiamo fatta lo stesso.” Domanda d'obbligo sul futuro, Italiano va o resta? “Resto, resto! Ho un contratto biennale con il Padova. Lo scorso anno ho abbracciato un progetto, e la mia volontà era un anno tranquillo in B e un anno da protagonisti. Tanto tranquillo quest'anno non è stato ma credo che il prossimo, per le potenzialità che ci sono, si potrà puntare in alto, ora che è stata aquisita, a livello collettivo, un po' di esperienza. Penso che la Società dal canto suo vorrà elevare la qualità e la posizione in classifica per non soffrire più. I pressupposti per fare bene ci sono tutti.”
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Solita storia. A salvezza conquistata (per il rotto della cuffia) il Padova rompe il silenzio stampa. Proviamo a chiamare diversi tra i senatori. Oltre a Di Nardo, le bocche (o meglio i cellulari) restano però chiusi. Sabatini decide di concedersi qualche giorno di meditazione, stesso discorso per Cestaro. E i giocatori? Dopo il rompete le righe tutti preferiscono tacere. Restano le considerazioni fatte al Rocco nel post partita con Rabito e Jidayi. «Eravamo consci di doverci salvare - spiega Roger - per chi come me ha costruito questa serie B era fondamentale mantenerla. La Triestina pensando di contare su due risultati ha sbagliato il match. Il domani? Penso alle vacanze, certo se siamo arrivati a questa situazione qualche problema c’è. La società dovrà sistemare alcuni tasselli, riordinare le idee e poi cominciare a lavorare». Jidayi è entrato a metà gara come un leone, giganteggiando in mezzo al campo. «Gran merito va ai tifosi - spiega -, ci hanno incitato e dato la forza per restare aggrappati alla B. Non ho mai pensato al Padova retrocesso. Sarebbe stato uno scempio».
Fonte: padovasport.tv
Svegliarsi prima no, eh? Ma guarda te... Tante belle parole, ci aspettiamo di più l'anno prossimo.
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