ITALIA-SERBIA, chi l'avrebbe mai detto?

« Older   Newer »
  Share  
beceri al seguito
view post Posted on 12/10/2010, 22:11     +1   -1




CITAZIONE (Lizhag69 @ 12/10/2010, 22:55)
e adesso le 2 curve genovesi si faranno vedere fuori? se fosse successo a Roma non ho dubbi....

bah, con il clamore di questa partita mi sa che gli convien star buoni, pensa se viene fermato uno: capo espriatorio, e vita rovinata.
Loro invece c'han un cazzo da perdere, il tipo in passamontagna probabilmente fin 10 anni fa usava il fucile, quelli son bruciati in testa.
E poi mi sa che dovrebbero organizzare un bel gruppetto...United Colored Of Genova.

Ps: tutti bianchi i Steward in servizio eh????? :woot: :woot: :woot:


Come non detto

Italia-Serbia, incidenti fuori stadio
All'uscita i tifosi serbi erano attesi da quelli italiani
12 ottobre, 22:42

ANSA) - GENOVA 12 OTT - Incidenti tra i tifosi sono segnalati fuori dallo stadio Ferraris di Genova dopo la sospensione di Italia-Serbia valida per Euro 2012. All'uscita dal loro settore, i sostenitori serbi sono stati attesi da un centinaio di tifosi italiani. C'e' stato il lancio da entrambe le parti di bottiglie e fumogeni. Alcuni tifosi serbi inoltre hanno scavalcato i tornelli cercando lo scontro fisico. Le forze dell'ordine sono intervenute in tenuta antisommossa e con i mezzi blindati.
 
Top
_Scarface_
view post Posted on 12/10/2010, 22:14     +1   -1




Ma se tutto va bene il tipo col passamontagna era un soldato serbo,
evidentemente stasera si è ricordato che le bombe erano anche italiane.








image



Edited by _Scarface_ - 12/10/2010, 23:34
 
Top
MAXI_PD
view post Posted on 12/10/2010, 22:53     +1   -1




che vitello !! Ma poi, dico io, il pompiere non poteva sparargli l'acqua mentre stava li sopra !!!
 
Top
beceri al seguito
view post Posted on 12/10/2010, 23:00     +1   -1




Comunque sotto la manica ho visto sto tatuaggio qua anche...

image
 
Top
PADOVA SUD
view post Posted on 13/10/2010, 01:15     +1   -1




Che dire? Solo una considerazione: in Italia non sono in grado di gestire una partita di calcio...

Fonte: gazzetta.it

GENOVA, 12 ottobre 2010 - Doveva essere la serata di Pazzini e Cassano, nel loro Marassi, contro la Serbia. E invece il loro Marassi è diventato ostaggio dei tifosi ospiti. Che hanno ritardato prima di 37’ e fermato poi, dopo 6’, la partita. Costringendo l’arbitro a fermare tutto. Non si gioca. Perchè non si può giocare. Perchè dalla rete - bucata dagli ultrà - arrivavano in campo e in curva bengala. Perchè a rischio c’era l’incolumità dei giocatori e del pubblico. Vedremo se arriverà il 3-0 a tavolino

LA RICOSTRUZIONE — Le cose si mettono male già prima dell’ingresso dei tifosi da Belgrado (pare che gli ultrà siano in larga parte tifosi della Stella Rossa): in tribuna arriva la notizia di 3 fermi e 15 feriti serbi negli scontri con la Polizia (hanno verniciato il muro di Palazzo Ducale). Allo stadio le cose vanno ancora peggio, precipitano. Circa 1.600 ultrà della Serbia, nel settore ospite, la solita "gabbia" del Ferraris, a dieci minuti dal fischio d'inizio della partita, valida per la qualificazione a Euro 2012, cominciano un lancio di fumogeni verso l'adiacente gradinata nord, riempita da sostenitori dell'Italia. Il lancio prosegue verso il campo, nonostante l'intervento dei vigili del fuoco, ed è accompagnato anche dall'esplosione di una bomba carta. La polizia, in assetto antisommossa, si schiera a bordocampo al di là della recinzione che circonda i tifosi stranieri. Intanto cominciano le scaramucce con i tifosi italiani in curva nord, provocati, che rispondono innaffiandogli con un’idrante. Gli agenti della Digos provano a convincere a scendere una decina di ultrà, che hanno sollevato la rete della "gabbia" e sono appollaiati sulla recinzione. Intanto le squadre entrano in campo. I giocatori sono ignari di tutto, si guardnano intorno spaesati. E’ chiaro che così non si può giocare. L'arbitro scozzese Thomson ne prende atto, e manda le due squadre negli spogliatoi. Circola intanto la voce che il portiere titolare della Serbia Vladimir Stojkovic, già contestato in patria perchè passato dalla Stella Rossa al Partizan Belgrado, sia stato colpito da un fumogeno prima della gara proprio dai tifosi serbi, che già dopo la sconfitta interna contro l'Estonia avevano messo a ferro e fuoco Belgrado.

SI PROVA A PARTIRE — I tifosi ospiti non si placano, e allora provano a calmarli i loro giocatori. Intervengono Stankovic, Krasic e compagni, che chiedono loro di calmarsi, ma li applaudono anche. E ottengono una tregua. Si riparte. Ci si riprova. Ma l’ambiente è surreale, no, non può funzionare così. Si riparte alle 21.27, con 37’ di ritardo. In campo Zambrotta ha la fascia di capitano. Arrivano i fischi del pubblico di casa nostra ogni volta che tocca palla la Serbia. Arriva un fallo di Rajkovic violentissimo dopo 2’, ammonito, ma non distende certo gli animi. Poi Pazzini viene spinto in area serba, sembra rigore netto, l’arbitro fischia punizione contro. Al 6’ la gara si ferma ancora: fumogeni in campo prima e in curva poi, sempre provenienti dal settore ospite. Alle 21.38 arriva la decisione finale: non si gioca. Il pubblico applaude. Si è perso lo spettacolo. Ma non si poteva andare avanti: troppo pericoloso. Il calcio stasera doveva fermarsi.

incidenti — Alla sospensione della gara i tifosi serbi posizionati nel settore 6 hanno abbandonato per la maggior parte il loro posto e sono usciti nella zona di filtraggio. Fuori dallo stadio ad attenderli c'erano un centinaio di tifosi italiani. Inevitabile il lancio da entrambe le parti di bottiglie e fumogeni. Alcuni tifosi serbi inoltre hanno scavalcato i tornelli cercando lo scontro fisico. Le forze dell'ordine in tenuta antisommossa hanno formato un cordone divisorio utilizzando anche i mezzi blindati. Durante la carica della polizia uno steward in servizio allo stadio è caduto ferendosi alle mani.

LA TESTIMONIANZA DI MASSUCCI — Roberto Massucci, responsabile per il Viminale della sicurezza della nazionale italiana di calcio: "Eravamo consapevoli che fosse una partita a rischio, ma un comportamento di questa aggressività era da tempo che non si verificava. Una tifoseria così non doveva arrivare qua. Andavano fermati dalla legislazione serba. E qui non c’era nessuno della polizia serba. Sebbene non avessimo informazioni che qualificassero i tifosi serbi così ad alto rischio come abbiamo poi visto, tenendo conto di precedenti relativi alla Serbia, il piano operativo era comunque calibrato ad una partita ad alto rischio. Questo non significa comunque polizia in campo, come invece è poi dovuto avvenire. Sapevamo comunque che sarebbero stati in tanti. Già nel pomeriggio in centro a Genova abbiamo dovuto favorire l’afflusso allo stadio dei tifosi per evitare che facessero danni in città. Il controllo è stato accurato nella misura in cui può esserlo su 2000 persone in poco tempo. Non abbastanza per evitare che portassero con loro oggetti pirotecnici. La nostra sicurezza è riuscita comunque a scongiurare che entrassero in campo: i tifosi serbi non volevano far giocare la gara. Il delegato Uefa ha poi deciso di far cominciare la partita quando la situazione è migliorata. Poi i lanci di fumogeni sono ricominciati, del resto la tifoseria serba era ostile anche ai calciatori della loro squadra, che hanno cercato di calmarli. Un retroscena: all’atto della partenza del pullman serbo dall’albergo i tifosi hanno tentato di aggredire i giocatori lanciando dentro un fumogeno. Il portiere è accusato di un cambio di maglia non condiviso dai tifosi, poi vedremo se ci sono altre ragioni. La decisione finale di interrompere definitivamente la partita l’ha poi presa l’arbitro, che riteneva non ci fossero le condizioni di sicurezza per spettatori e giocatori".

SCONTRI NELLA NOTTE — Intanto a Genova in nottata sono proseguiti i disordini causati dai tifosi serbi. Nel piazzale antistante lo stadio è un continuo via vai di ambulanze. In un pullman di ultrà sono state trovate due bombe carta. Immagini di guerriglia, dunque: cariche della polizia, lancio di fumogeni, urla e sangue. Sono una quindicina in tutto i feriti accertati: tra questi un carabiniere ed un poliziotto che hanno riportato un trauma cranico e uno facciale. Sei feriti sono stati trasferiti all'ospedale San Martino di Genova, sei all'ospedale Galliera, due al Villa Scassi. Verso l'una di notte, scortati dalla polizia, sono partiti i primi pullman diretti verso Belgrado.


Le dichiarazioni di Masucci sono quanto meno sconcertanti... "Non sapevamo...", "non avevamo informazioni...". Tutto un piangersi addosso. Ma se lo sapevo io che sono un semplice tifoso che non capisco nemmeno il serbo che a Genova ci sarebbero stati grossi problemi, non se lo possono immaginare loro che lo fanno per lavoro? Il solito ritornello: in Italia tutti (sbirri ed istituzioni in primis) sono forti coi deboli e agnellini coi forti, e questa sera gli sbirri italiani si vedeva chiaramente che si cagavano addosso... però poi sono rapidi a massacrare una vecchietta di Manchester che stava riprendendo i famosi incidenti di Roma-ManUtd con la videocamera... così come è vero che con una tifoseria italiana non si sarebbero fatti tanti problemi ad entrargli in curva... E poi si lamentano che non ci danno gli europei...
"Eh ma con la tessera del tifoso adesso gli stadi sono più sicuri!" (cit.)

image
image
image
image


In omaggio la t-shirt dell'anno:

image
 
Top
Rey1977
view post Posted on 13/10/2010, 07:24     +1   -1




sono pochi, ma ci sono, i giornalisti e i commentatori che capiscono che associare la parola ultras a quanto successo ieri è assolutamente sbagliato e insensato.

qui non si tratta più di calcio, ma di politica e anche ben ideologicizzata: nazionalismo serbo, con tanto di trascorsi paramilitari nella guerra civile iugoslava.

gente che ha trovato il modo di sfogare l'odio etnico, religioso e politico, ogni qual volta si presenti l'occasione di trovare un nemico. che siano i gay, che siano i bosniaci o i croati, che siano gli italiani.

purtroppo ci sono anche quei giornalisti che la pensano alla maroni e che facendo l'equazione ultras=delinquenti ritengono di risolvere il problema dei disordini negli stadi, ignorando le motivazioni vere per cui la violenza si manifesta. addirittura ho sentito vialli, uno che a calcio ha giocato, che diceva di essere assolutamente favorevole alla tessera del tifoso, lodandone l'efficacia.

il vero scandalo è come ci sia arrivata quella gente allo stadio...visto che esistono quantomeno 3 o 4 livelli di controllo. O forse li hanno fatti arrivare e si voleva che andasse così. giustificherà altre misure di repressione? misure che stanno uccidendo il calcio, come la chemio spesso uccide le cellule malate ma anche purtroppo anche il corpo sano.
 
Top
Signor_Maiale
view post Posted on 13/10/2010, 07:31     +1   -1




i serbi che lavorano da me dicono che è tutta una cosa politica
 
Top
Orange Spritz
view post Posted on 13/10/2010, 08:02     +1   -1




Eccolo, senza maglia e passamontagna.

image
 
Top
Orange Spritz
view post Posted on 13/10/2010, 08:24     +1   -1




La polizia non ha caricato ovviamemnte perchè non era in numero sufficiente e quindi aveva timore, ma anche per non creare troppi disordini incontrollati, tutto in eurovisone, la brutta figura poteva scappare facilmente. Hanno preferito aspettare delle ore, per poi caricare dopo l'arrivo dei rinforzi, fuori dallo stadio, quando tutti i serbi erano più stanchi,così da potere effettuare arresti e chiamare i colleghi serbi e poi farli rimpatriare, probabimente in nave, aereo non credo, per strada devono passare Slovenia e Croazia, pericioloso, per i serbi naturalmanete. Fino a non molto tempo fa c'arano ancora 3 pulman a Genova
 
Top
Begbie Clan
view post Posted on 13/10/2010, 08:34     +1   -1




sono l'unico a pensare che tutto sommato dentro lo stadio (fuori non so cosa sia successo) non è capitato niente che non si fosse già visto mille volte? alla fine...uno appeso alla recinzione e due torce in campo...

certo che sti serbi fanno brutto come pochi,a chi non l'avesse visto consiglio Curve Infuocate Serbia-Crozia,si trova su yotube,intervistano ultras di Zagabria,Spalato e appunto Belgrado,i Partizan....molto significativo il momento in cui per festeggiare l'anniversario del gruppo mettono da parte i vassoi di bamba e tirano fuori le pistole :huh:
 
Top
ILOVECALCIOPADOVA
view post Posted on 13/10/2010, 09:05     +1   -1




Gli ultrà che hanno nostalgia di Milosevic
Gli incidenti al Gay Pride di Belgrado
Sono vestiti di nero come i black-bloc che Genova ricorda, ma il loro credo è il nazionalismo e i loro gesti sono di guerra. Gli ultrà serbi fanno dell’orgoglio patrio la loro bandiera e di ogni occasione una sfida. In questi giorni in cui si commemora l’anniversario della caduta di Milosevic – il 5 ottobre – gli estremisti sono in lutto per la fine della Grande Serbia e ricordano il tradimento della comunità internazionale che intervenne per salvare il Kosovo bombardando le terre sacre al nazionalismo di Belgrado. Ora che il paese inizia la faticosa procedura per entrare nell’Unione europea gli ultrà si concentrano sul passato, sulla tradizione e sui capisaldi dei valori nazionali. Domenica bande di estremisti religiosi ortodossi hanno aggredito a Belgrado i partecipanti al Gay Pride, avendo come alleati anziane donne armate di crocefisso. Alla fine oltre centocinquanta feriti, 71 arresti e un’inchiesta su Mladen Obradovic, il leader del movimento di destra Obraz (Onore).

Di formazioni paranazionaliste (e paramilitari) ve ne sono molte in Serbia, legate spesso a frange del tifo calcistico, che pescano nella nostalgia per un paese sconfitto e normalizzato. In un recente sondaggio i serbi hanno detto all’80% che il periodo migliore della loro storia è stato sotto il regime comunista di Tito (ma il 6% ha scelto l’ultimo dittatore Milosevic, morto nel 2006 mentre era sotto processo al tribunale internazionale dell’Aja).

Ieri gli ultrà che hanno interrotto la partita a Marassi inneggiavano alla passata potenza militare, alzando le tre dita della mano sinistra in segno di vittoria e innalzando lo striscione “il Kosovo è Serbia”; le tre dita (pollice, indice e medio) simboleggiano la croce ortodossa e lo slogan Forza Grande Serbia, rappresentando le radici cristiane del nazionalismo, e ricordando anche le milizie cetniche che nella Seconda guerra mondiale si schierarono con le truppe di Hitler che avevano invaso i Balcani. Lo stesso saluto parafascista che le Tigri di Arkan – il leader delle truppe paramilitari degli anni ’90 che si faceva immortalare con un tigrotto, e un mitra, tra le braccia: e la cui moglie era la regina del turbo-folk, la musica tradizional-techno serba – facevano durante la guerra civile.

La tigre Arkan e i cetnici
Zeljko Raznatovic (Arkan) era un capo tifoso della Stella Rossa Belgrado e svolgeva attività spionistiche e criminali (la mafia balcanica ha sempre avuto forti interessi nel calcio serbo); con la guerra si ricicla come capo di truppe paramilitari.
La commistione tra sport, nazionalismo e attività militari è una miscela che la fine della guerra e i governi democratici che si sono susseguiti a Belgrado non hanno spezzato; il rimpianto per i territori persi con l’intervento internazionale e l’ultima sconfitta in Kosovo hanno solo alimentato l’orgoglio nazionalista degli ultrà delle curve degli stadi serbi e di un popolo che non riconosce il ridimensionamento del ruolo del paese. I primi a portare la bandiera di questo orgoglio patrio sono gli sportivi: le dichiarazioni feroci e le posizioni politiche estremiste hanno più volte creato imbarazzo anche in Italia, con le affermazioni di giocatori come Mihailovic (ora allenatore della Fiorentina) che non hanno mai rinunciato a dimostrare il loro attaccamento al paese.

Domenica la Serbia aveva battuto a Roma l’Italia per vincere il bronzo nei Mondiali di pallavolo; ieri per i tifosi estremisti al seguito della nazionale di calcio era l’occasione per ribadire la supremazia sportiva, inneggiare alla Grande patria che fu la Serbia, rovinare la serata agli italiani che parteciparono alla missione militare che difese l’etnia albanese del Kosovo dall’esercito di Belgrado. E forse tra loro c’era anche chi ha voluto affossare definitivamente la propria nazionale che, in crisi da tempo (anche perché sembra divisa in clan), ha ormai poche speranze di qualificarsi per gli Europei.

www.ilfattoquotidiano.it
 
Top
zio tom75
view post Posted on 13/10/2010, 09:27     +1   -1




Ovviamente la frase "chi l'avrebbe mai detto?" che ho inserito sotto il titolo della discussione quando l'ho aperta era del tutto ironica.
Come ha già detto qualcuno, non era molto difficile supporre che a Genova i serbi avrebbero creato dei grossi problemi.
Prima ancora del collegamento rai, sono andato su google e ho digitato "serbi a genova" con la quasi certezza di trovare notizie relative a scontri. E così è stato.
Fosse stato Italia-Inghliterra, fin da settimane prima l'opinione pubblica avrebbe iniziato a sollevare il problema dell'invasione dei barbari inglesi che avrebbero messo a ferro e fuoco la città e la Questura si sarebbe data da fare approntando un piano molto particolareggiato...invece arrivano i serbi e magari qualcuno sperava in una pacifica scampagnata di gente vestita da carnevale, come si vede ai mondiali...io i serbi, così come i croati e gli sloveni, li ho visti da vicino ed è gente veramente pericolosa...

Edited by zio tom75 - 13/10/2010, 10:32
 
Top
Begbie Clan
view post Posted on 13/10/2010, 09:30     +1   -1




ma quei cattivoni degli Ultras Italia? :ph34r:
 
Top
Orange Spritz
view post Posted on 13/10/2010, 10:18     +1   -1




CITAZIONE (Begbie Clan @ 13/10/2010, 09:34)
sono l'unico a pensare che tutto sommato dentro lo stadio (fuori non so cosa sia successo) non è capitato niente che non si fosse già visto mille volte? alla fine...uno appeso alla recinzione e due torce in campo...

certo che sti serbi fanno brutto come pochi,a chi non l'avesse visto consiglio Curve Infuocate Serbia-Crozia,si trova su yotube,intervistano ultras di Zagabria,Spalato e appunto Belgrado,i Partizan....molto significativo il momento in cui per festeggiare l'anniversario del gruppo mettono da parte i vassoi di bamba e tirano fuori le pistole :huh:

Hai pinamente ragione.
 
Top
_Scarface_
view post Posted on 13/10/2010, 10:25     +1   -1




CITAZIONE (Begbie Clan @ 13/10/2010, 09:34)
sono l'unico a pensare che tutto sommato dentro lo stadio (fuori non so cosa sia successo) non è capitato niente che non si fosse già visto mille volte? alla fine...uno appeso alla recinzione e due torce in campo...

certo che sti serbi fanno brutto come pochi,a chi non l'avesse visto consiglio Curve Infuocate Serbia-Crozia,si trova su yotube,intervistano ultras di Zagabria,Spalato e appunto Belgrado,i Partizan....molto significativo il momento in cui per festeggiare l'anniversario del gruppo mettono da parte i vassoi di bamba e tirano fuori le pistole :huh:

No, difatti è così. Continuo a pensare che non avessero intenzioni così pericolose..

Come volevasi dimostrare, invece, non stanno mancando le auto-glorificazioni da parte delle forze dell'ordine..

Italia-Serbia, evitata altra Heysel
Scontri a Genova, arrestato capo ultrà


"E' stata evitata un'altra Heysel". E' questa la considerazione che trapela tra i responsabili dell'ordine pubblico al termine della notte di scontri provocati dagli ultrà serbi prima durante e dopo la partita con l'Italia e Genova. Il bilancio definitivo delle violenze è di 17 arresti e 16 feriti. Trentacinque gli hooligan denunciati, 138 quelli identificati. Tra gli arrestati c'è anche il capo ultrà che ha tagliato la rete e guidato la rivolta.
Italia-Serbia, evitata altra Heysel

Ripreso a lungo dalle telecamere, "Ivan", il capo tifoso in maglietta nera, braccia tatuate e passamontagna sul volto, prima si è seduto sulla barriera che separa gli spettatori dal campo e poi ha continuato indisturbato con attrezzi a tagliare la rete di protezione che impedisce il lancio di oggetti in campo. Dopo la guerriglia allo stadio di Marassi, per fuggire ai controlli si era nascosto nel vano motore di un pullma di tifosi, ma è stato scoperto dalle forze dell'ordine italiane.

Dei 16 feriti che hanno fatto ricorso alle cure mediche presso gli ospedali genovesi, uno è ricoverato a scopo precauzionale. La polizia autostradale nella notte ha predisposto un piano di evacuazione dei pullman di tifosi serbi, e il deflusso si e' completato regolarmente.

"Tutta Europa ha visto la disgrazia e la vergogna gettata sulla Serbia da tifosi che ci hanno tenuti assediati per due giorni in albergo", ha commentato Tomislav Karazdic, presidente della federazione calcio serba. "Abbiamo avuto informazioni che questi tifosi sarebbero venuti qui con l'intenzione di costringere a sospendere l'incontro e le abbiamo comunicate alle autorità italiane. Spetta ora al governo serbo lanciare una rapida inchiesta e individuare chi ha reclutato questi giovani per venire qui e provocare disordini, perchè questo è un atto di aggressione che va oltre il calcio".

"C'è molta delusione, c'è grande amarezza. Il campo era pieno di ragazzini con un sacco di entusiasmo", ha commentato l'allenatore azzurro Cesare Prandelli. L'Uefa assegnerà ora probabilmente la vittoria a tavolino all'Italia per 3-0, rilanciandola in testa al girone di qualificazione per gli Europei 2012. Mentre la Serbia, che ha visto pregiudicate le sue possibilità, sarà colpita da sanzioni.

Ivan tradito da un tatuaggio su un braccio
Si chiama Ivan Bogdanov e ha 30 anni il capo ultras serbo arrestato dalla polizia dupo la guerriglia a Genova. "Ivan" è stato riconosciuto dai tatuaggi incisi sulle braccia e mostrati in particolar modo quando si è arrampicato sulla rete, ripreso da tutte le telecamere. Sul suo bicipite destro, "Ivan" porta incisa la data "1389" che ricorda la battaglia della Piana dei Merli, battaglia che - nonostante la sconfitta patita dai Serbi per mano dei Turchi - è divenuta il mito fondante dello spirito ultranazionalista serbo.



Heysel un paio di palle..questi qua hanno solo acceso torcie, fumogeni e qualche bombone...
W il giornalismo itaGliano!


image


ah, beceri, a proposito.. se vuoi l'amicizia su Facebook il suo nome è Ivan Bogdanov :woot:
 
Top
83 replies since 12/10/2010, 19:23   1753 views
  Share