PADOVA SUD |
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| Egregio Signor Sindaco, chi le scrive è un gruppo di tifosi padovani, che abitualmente si ritrova all'interno di un forum per parlare della nostra squadra del cuore e di tutto ciò ad essa collegata (il nome del forum è "Padovanità" ed è raggiungibile all'indirizzo https://padovanita.forumcommunity.net). Le scriviamo in merito al "problema stadio" esistente qui a Padova. Come lei ben sa, l'Euganeo non è per niente amato dalla tifoseria biancoscudata, che ancora oggi rimpiange gli anni e le gesta dell'Appiani. Ma limitarsi a dire questo non basta, bisogna analizzare il perchè di questa nostalgia.
Bene signor sindaco, alla tifoseria biancoscudata manca come il pane UNO STADIO PER IL CALCIO. L'Appiani aveva le gradinate vicino al campo, la partita era visibile a tutti e il pubblico spingeva spesso e volentieri la squadra alla vittoria proprio per la capacità di far sentire "il fiato sul collo" agli avversari. L'Euganeo non ha niente di tutto questo, è solo un freddo ammasso di cemento in cui la squadra si ritrova a giocare in campo neutro. Ma non è tutto.
Ci rendiamo conto che chiedere di tornare indietro (e quindi di tornare a giocare all'Appiani) non è un'ipotesi praticabile per mille buoni motivi, primo fra tutti (ma non unico) il fatto che sono stati spesi miliardi per costruire un nuovo stadio. Quello che chiediamo, anche attraverso la "Legge Crimi" è di pensare a una completa ristrutturazione dell'Euganeo, rendendolo uno stadio per il calcio ed eliminando definitivamente la pista d'atletica.
Viviamo in un'epoca in cui si parla spesso del "modello inglese" e di "riavvicinare le famiglie allo stadio". Bene, converrebbe analizzare a fondo il "modello inglese", ed al di la di quanto si dice in termini di legge e di sicurezza, laggiù hanno operato una profonda opera di ristrutturazione degli stadi, creando non delle cattedrali nel deserto ma degli impianti moderni, funzionali, privi di pista d'atletica. Per il calcio insomma. Dove i tifosi in generale sono invogliati ad andarci, in quanto pagano per avere un servizio degno di questo nome. Lei pagherebbe mai 10 euro per (non) vedere una partita in un settore a cinquanta metri dal campo? Eppure questa è la situazione che si sono trovati a vivere i tifosi padovani nel corso degli anni, optando alla fine per un trasferimento in un settore di recente creazione come la Tribuna Fattori. Ma spostare il problema non significa risolverlo.
La stessa Uefa ha imposto delle regole per gli stadi che debbono ospitare competizioni internazionali, chiedendo TASSATIVAMENTE la rimozione delle barriere divisorie e di costruire stadi con gli spalti a ridosso del terreno di gioco. E non a caso tutti gli stadi che vengono costruiti oggi sono privi di pista d'atletica. Giustamente i tifosi vogliono vedere la partita per la quale hanno pagato il biglietto: la stessa città di Torino ha abbandonato il fallimentare progetto del Delle Alpi per ristrutturare il vecchio stadio Comunale trasformandolo nell'attuale Stadio Olimpico, senza pista d'atletica.
Ma gli esempi si sprecano, anche fra quelle città che non hanno una ribalta internazionale per ovvi motivi di grandezza: Mantova, per esempio, o Modena, Cagliari, Siena... Padova ambisce giustamente a un ruolo di primaria importanza in tutti i campi, anche in quello sportivo; ambisce ad ospitare grandi eventi, perchè allora non approfittarne per adeguare lo stadio? In fin dei conti l'atletica padovana dispone già di impianti e strutture abbondanti, non crediamo sia la fine del mondo eliminare la pista dell'Euganeo...
Un gruppo di tifosi padovaniVORREI CHE MI DICESTE LA VOSTRA IMPRESSIONE. IO POI APPORTO I CORRETTIVI E NEL TARDO POMERIGGIO LA SPEDISCO
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