SPECIALE TIFO: Serbia, Croazia o ex-Jugoslavia, Che dir si voglia...

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PADOVA SUD
view post Posted on 17/11/2009, 00:39 by: PADOVA SUD     +1   -1




L'associazione sportiva della "Stella Rossa" fu fondata il 4 Marzo 1945 a Belgrado. L'impulso decisivo fu dato dalla gioventu cittadina e limitrofa che sentiva fortemente il bisogno di un simbolo sportivo per parteciparvi e sostenerlo.
Con la nascita della squadra "SD Crvena zvezda" constituta una sezione di membri supporters. La sezioine pote' contare immediatamente su centinaia di tifosi biancorossi, che sia pur non organizzati seguivano sia lo loro squadra in transferta. Il nucleo era per lo piu' formato da giovani provenienti dai quartieri piu' Borghesi: Seniak, Topcidersko brdo, Dedinje, Knez Mihailova. Mai tra i primi tifosi della "Crvena zvezda" vi furo no anche moltissimi giovani figli di operai, che poi in seguito si ritrovarono anche alla guida della massa di tifosi.
Questi ragazzi erano qualcosa di particolare; portavano in se lo spirito tipico della capitale: senso di superiorita', bulli, spacconi, utopisti; una miscela che li portava gia' allora ad essere contrari al servizio militare, e refrattari all'ordinamento poitico corrente, che evidenziava subito i suoi difetti.

Verso la fine degli anni 50 si arrivo' ad una netta distinzione tra spettatori e tifosi organizzati. Questi ultimi ormai venivano allo stadio con campanelli vari, fischietti, bandiere.
Quando la Stella Rossa schiero' per prima volta in campo il grande Sekularac, fu amore a prima vista. I tifosi ebbero l'impressione di rivedersi in lui come in un grande specchio, perche' questo campione oltre alla tecnica e la classe superba e manava lo spirito battagliero e lo sviscerato attaccamento per la sua squadra. Il suo temperamento fu una calamita per numero sissimi futuri sostenitori bianco rossi.
Con la construzione e realizzazione di uno dei piu' grandi stadi del vecchio continente; battezzato "Piccolo Maracana", in onore all'imponente stadio Brasiliano, la Stella Rossa acquista un nuovo splendore. I suoi tifosi poterono finalmente ritrovarsi nel nuovo stadio e la zona nord-est fu da allora perennemente occupata da quelli piu' esaltati.

La Stella Rossa era ormai un klub prestigioso famosa una semifinale coppa UEFA che la vide protagonista con i Greci de Panathinaikos. Vittoria per 4 a 1 ottenuta in casa benche' orfana del grande Dzaic; ritorno ad Atene, sconfitta per 3 a 0, eliminazione e demoralizzazione generale per le truppe bianco rosse.
Nonostante questo e nonostante la difficolta' ad ottenere il passaporto i tifosi continuarono a seguire sempre' piu' numerosi le trasferte Europee. E le loro fila si ingrossavano sempre piu' anche grazie alla presenza di numerosi tifosi emigrati, residenti nelle citta' Europee dove era ospite la "Crvena zvezda".
All'inizio anni '80 cominciarono le prime risse di massa; gli scontri si contavano numerosi dentro e fuori gli stadi.Fu necessaria la probizione di bandiere se issate su bastoni ed altre misure di prevenzione.
Questo tuttavia non impedi molte altre risse sopratutto con i rivali di sempre della concittadina squadra del Partizan, battaglie quasi sempre vinte grazie anche al superiore numero.
Quando tutto si limitava ai cori i bianco rossi subivano: zingari, zingari e poi ribattevano: becchini, becchini, noi siamo i piu' forti, i piu' forti!

Negli anni '80 espcose il boom dei tifosi in tutto il mondo; anche alla curva nord presero corpo due distinte fazioni: gli "Ultras" ed i "Red devils".
I primi si ispirarono ai tifosi Italiani: cori lunghi i melodici, coreografie e fumogeni i secondi seguirono le usanze Serbe, vicine agli Inglesi: uso di accoolici cori offensivi, ricerca sistematica dello scontro.
I capi guida degli Ultras e dei Red devils erano diventati inconsapevolmente dei veri idoli per le nuove generazioni di tifosi. Lo spirito di emulazione porto' a sempre piu' frequenti risse, e sempre a piu' violente cariche da parte della polizia comunista ed a sempre piu' numerosi arresti di giovani dei due gruppi.
La meta degli anni '80 vide un proliferare di nuove sigle tutte di ispirazione Anglo sassone: Winners, Red white brigate, Eagles, Red star clan, Red star Army ecc... Il numero delle trasferte era aumentato per numero e distanze gli avversari anche, di conseguenza!
Famose sono rimaste le trasferte di Londra, Parigi, Atene, Berlino, Milano, Madrid e Barcellona.

Sulla fine degli anni '80 riaffiorano sulla Repubblica Federale Jugoslava i vecchi fantasmi del nazionalismo regionale. I tifosi delle squadre delle varie repubbliche sono i primi protagonisti dell'esasperazione dei sentimenti etnici; il vento che tiranei Balcani li esalta: a Belgrado i tifosi si ubriacano di estremo nazionalismo, senza sospettare cio' che piu' avanti sarebbe successo. Pero' quando in pieno conflitto quasi tutti i tifosi Croati furono costretti a vestire l'uniforme militare; i tifosi della Stella Rossa non avendo l'obligo coatto delle armi; continuarono i loro scontri locali, tenendo come avversari di sempre i concittadini del Partizan. Anzi per voler far rimarcare la loro distanza dalla situazione politica gli Ultras e company decisero in una riunione di non nominare mai, durante le partite, alcun nome che non fosse: Stella Rossa, Belgrado, o Serbia.
Questa regola, non seritta, regna ancora sugli spalti del Piccolo Maracana.
Il 7 gennaio 1989 (data del natale ortodosso) si decide dell'unione di tutti i gruppi della curva nord: la nuova formazione viene bettezzata: "Delije nord". Per l'occasione viene "lanciata" la canzone dallo stesso nome.
Rapidamente nacque, un centro informativo per tifosi, un negozio con i vari gadgets: capellini, sciarpe, posters, maglie, cassette video ecc...un fondo per le riunioni, tesserine d'iscrizione ecc...
A parte tutto i "Delije" dalla loro "unificazione" si prefissero lo scopo di diventare una moderna associazione su scala Europeacosa che avvenne dopo poco tempo.
Comunque nel'anno successivo, oltre gli scontri con i tifosi del Partizan divennero inevitabili quelli con i tifosi Croati e Bosniaci. Tutti questi scontri videro i "Delije" dominare. Famosa e grandiosa la rissa del 13-05-1990 a Zagabria che fini con la distruzione della curva sud della Dinamo tenuta dai "Bad blue boys" locali. (vedi foto Maksimir - Zagabria 13.5.90)

Cosi comincio' la nuova era Europea dei tifosi della curva nord. Essi si aggrapparono alla loro stella che rapidmente divento' come una cometa ed insieme corsero per i cieli stellati. Quelli anni soffiava una forte tramontanadal nord... Un uragano di sport chiamato Stella Rossa spazzava via tutta l'Europa senza risparmiare nessuno.

E poi via, insieme anchora alla loro amata squadra i "Delije" a Zurigo, Glasgow, Dresden, Munich ed in finale a Bari!

Dopo aver galvanizzato la propria squadra per 90 minuti vittoriosa in casa contro il Bayern; si passo' ad organizzare la trasferta di Bari per la finale della coppa dei campioni

Tutto fu mobolitato, tutto fu usato! Navi aerei auto, autobus, motorini. La parola d'ordine era: raggiungere lo stadio "S. Nicola" di Bari.
A Bari la sera della partita era impressionante lo strapotere dei tifosi bianco rossi: tutto era sotto controllo anche il Santo Nicola gli apparteneva poiche' anche patrono della citta' di Belgrado!
E questo santo e saudi le loro preghiere perche' i "Delije" alla fine, dopo un rocambolesco finale poterono alzare vittoriosi la loro coppa!
I tifosi Franchesi dell'Olimpique di Marsiglia lasciarono mestamente Bari, per la sconfitta e per i numerosi incontri ravuicinati con i "Delije" ai quali dovettero "lasciare" numeroso materiale.
Le soddisfazioni non erano finite: l'8-12-1991 la Stella Rossa sconfisse il Colo Colo cileno nella coppa intercontinentale diventando la squadra campione del mondo in assoluto

La conquista sportiva dell'Europa coincide con lo smembramento della Repubblica Federale.
Negla stagione 191-1992 l'ONU proibisce alle squadre Jugoslave di giocare sul proprio territorio.
La Stella Rossa dovette affrontare il Port down a Segedin, L'Anderlecht a Budapest, il Panatinaikos e la Sampdoria a Sofia. Nonostante la guerra le frontiere sempre piu' chiuse i tifosi bianco rossi cercarono sempre di seguire piu' possibile la loro squadra. I genovesi e i bianco verdi di Atene non scorderanno facilmente quelle occasioni...
Lo sfaldamento della nazione, l'inattivita' sportiva, e l'estendersi del conflitto armato potro' molti tifosi bianco rossi a sentire il richiamo della patria Serba, cio' che non pote' fare ufficialmente la loro nazione intimidita e soverchiata dallo strapotere internazionale, fu possibile per loro e partirono per confronti mortali sui fronti della Krajina e della Bosnia. Nessuno potra' cancellare nei quori; dei Delije. Il ricordo di quanti la' persero la vita. In quel periodo logicamente si giunse al naturale ricambio generazionale. Allo stadio arrivarono nuovi giovani. Questi nuovi Ultras non rimasero con e mani inerti durante i quattro anni di sanzioni e d i vecchi tifosi sono orgogliosi dei loro successori per i quali confernano essere addirittura migliori.
Naturalmente tra i nuovi resistono ancora i miti dei volti di quelli che erano a "Bari".

Mentre le sanzioni facevano recedere tutti i settori economici produttivi e d il tenore di vita, la curva nord continuava a avere un tifo di fuoco: dal 1992 al 1995 i "Delije" hanno dimostrato innumerevoli volte di essere: i migliori, i piu' forti, i piu' originali, i piu' organizzati, i piu' numerosi, i piu' fedeli su territorio.
Tolte le sanzioni economiche e finita la guerra migliorarono le condizioni di vita. Subito in primo piano spicco' una formazione composta da ragazzi di eta' compresa tra i 18 edi 25 anni essi ritornano ad organizzare il tifo cercando di non farsi "plagiare" dagli altri. L'originalita' dei tifosi Ultras Stella Rossa viene intensificata ed estesa anche ad altre discipline extra callistiche dove pero' sia presente una formazione della Stella Rossa.
La prima "trasferta Europea" della nuova generazione Ultras e' datata 15-10-1995 quando un autobus pieno di tifosi scatenati ha accompagnato la squadra di pallamano in Ungheria per la Coppa delle coppe.

L'anno seguente circa 200 tifosi dell'attuale Jugoslavia e alcune migiaia di altri, emigrati all'estero per lavoro, seguirono la Stella Rossa nella piccola cittadina tedesca di Kaizerslautern. I buoni rapporti tra i tifosi e l'associazione sportiva si videro anche in occasione della trasferta a Barcellona, dove a 100 dei 1500 tifosi arrivati fu pagato il bglietto fino alla capitale della Catalogna. Con queste due importanti trasferte sopracitate gli Ultras furono in grado di dimostrare che non avevano nessun problema a seguire il loro amato club anche nei luoghi piu' lontani nonostante che il loro paese attraversasseuna profonda crisieconomica. Gli scontri con le forze dell'ordine tedesche e Spagnole confermarono ancora la predisposizio ne degli "Zingari" alla rissa, ovviamente quando le circostanze erano talida non poter rifiutare la sfida. In occasione delle partite giocate in casa contro i tedeschi del Kaizerslautern e gli Spagnoli del Barcellona fu esibita una coreografia folklorisstica cosi' spettacolare da far risaltare in primo piano l'irraggiungibilita dell'organizzazione degli Ultras della Stella Rossa. In Europa non esiste nessun altro gruppo di tifosi che possa fregiarsi di averfatto quello che hanno fatto gli "Zingari": e cioe' di realizzare un enorme coreografia su tutti e quattroilati dello stadio (con ogni lato diverso dall'altro). Un notevole numero di riviste Europee per tifosi dedica tutt'oggi ampio spazio alle Delije, perche' sono consapevoli dell'importanza che rivestono sulla scena - Ultras Europea.

Neppure i quattro anni di "pausa" furono in grado di "indebolire" ie Delije. Anzi i nella stagione calcistica 1996/97 migliora notevolmente tutta l'organizzazione della curva nord: aumento della sicurezza nelle trasferte, messa in commercio di nuovi gadgets, frequenza delle coreografie e perfino l'uscita del primo numero della rivista dei tifosi bianco rossi dal nome "pune tribine ludih navijaca" (tutte le gradinate piene di tifosi matti). Col loro slogan "La Stella e' la vita, tutto il resto sono piccolezze", le Delije avanzano e ritornano sulla scena piu' forti che mai, prnti a dimostrare a tutti, quanto valgano.
A parte come attivita' di tifosi, le Delije lavorano anche sulla loro reclamizzazione. Sono state realizzate una decina di vari tipi di sciarpe, maglie, audio e video cassette e ovviamente la loro rivista sopracitata, dove le Delije portranno trovare tutto (???) che interessa sui progetti e sulla realizzazione di questi da parte del gruppo.

Le Delije trovano sostegno anche dalla redazione del giornale "Zvezdine revije", che ha offerto loro, parte degli uffici e una linea telefonica. In modo che tutti i tifosi possano sempre avere informazioni esatte.

www.oaza.rs/sport/delije
 
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