| C'è un'altra cosa che penso le abbia dato fastidio, la presenza di tanti tifosi bianconeri sugli spalti.
«I sardi che tifano Juventus o qualcun altra delle grandi squadre io non li concepisco. Sbaglierò, ma proprio non li sopporto. Sabato ero incazzato nero, poi ho visto certi dati e mi sono consolato».
Cioè?
«Ho ricevuto le ultime rilevazioni sul numero dei tifosi. In Sardegna il Cagliari è di gran lunga la squadra più amata, seguono Juventus, Inter e Milan».
Che c'è di strano?
«C'è che in Sicilia la classifica è questa: Juventus, Inter, Palermo, Milan e Catania. In Calabria è: Juve, Milan, Inter e Reggina. In Puglia: Juve, Inter, Milan, Lecce e Bari. La nostra è l'unica regione italiana a fare eccezione».
Una buona carta da giocare in Lega, quando si discuterà della ripartizione dei diritti televisivi.
«Appunto, per questo mi sono consolato. A tale proposito, l'altro giorno ho letto sull'Unione una cosa giusta ma inesatta».
È una contraddizione.
«Mi spiego: si sosteneva che non c'è alcuna certezza che, con il nuovo stadio, il pubblico ritorni in massa. Questo perché i presidenti hanno venduto praticamente tutto alla tv satellitare».
Non è vero?
«Sì, lo è. Ma l'errore è che non tutti i presidenti hanno voluto questo, ma quelli delle squadre metropolitane, Inter, Milan, Juventus, Napoli, Palermo. Questi club non hanno problemi a riempire sempre o quasi gli stadi, perché hanno un grande bacino di utenza nel raggio di pochi chilometri. Noi siamo al 6° posto assoluto per numero di tifosi ma sparpagliati in un territorio vastissimo, senza mezzi pubblici né strade decenti. E lo stadio resta vuoto».
E il nuovo come lo riempirà?
«Non con il solito pubblico ma con uno nuovo, quello delle famiglie che decidono di trascorrere un pomeriggio diverso, in un parco, mangiando qualcosa, divertendosi, e poi andando a vedere la partita, che fa da corollario a una giornata trascorsa piacevolmente. Daremo la caccia a un pubblico nuovo, quello vecchio è ormai prigioniero della tv. Ma non per colpa mia».
fonte: Unione sarda
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