ROMA

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PADOVA SUD
view post Posted on 5/11/2009, 09:07     +1   -1




As ROMA/ Le ragioni (e le contraddizioni) di una contestazione
Fonte: "www.sussidiario.net"

Il periodo di crisi che sta attraversando la Roma sembra non avere eguali nel recente passato, almeno stando alle manifestazioni di dissenso che questo momentaccio ha fatto scaturire. Non è bastata infatti la vittoria di domenica contro il Bologna per restituire serenità e distensione alla tifoseria giallorossa o, almeno, a parte di essa.


Ed è proprio su questo terreno che vale la pena spendere qualche riga. La contestazione messa in atto dai tifosi ha aperto una ferita nella squadra e nella società. E infatti la polemica corre su un doppio binario: da una parte la contestazione all’undici giallorosso, che in queste ultime settimane sembra aver smarrito gioco e risultati, dall'altra la protesta nei confronti dei vertici societari, Rosella Sensi in testa, accusati di essere i protagonisti di questo periodo negativo, complice anche la mancanza di un progetto futuro e l’imbarazzo scaturito da campagne acquisti paventate ma mai pienamente realizzate.

I tifosi romanisti sono da sempre famosi per quantità e qualità nel loro attaccamento ai colori giallorossi. Una passione che negli anni ha riempito i 70mila posti dell’Olimpico in numerose occasioni, regalando poi cifre spaventose per quanto riguarda le campagne abbonamenti. Un amore per cui più volte si è ripetuta la frase “La Roma non si discute ma si ama”. Quello stesso affetto, quasi compulsivo, che quotidianamente anima il dibattito giallorosso sulle radio, sui giornali e nei bar della Capitale. Un’esperienza totalizzante,di quelle che non si esauriscono certo all’uscita dello stadio.
Tuttavia, con i tempi che corrono, questo amore si è tramutato in esasperazione e rabbia di un popolo deluso, amareggiato che si sente preso in giro. In ostaggio di una squadra che sembra aver perso il gioco, la fantasia e i risultati di sempre.

In un quadro del genere, atteggiamenti di protesta e contestazione sono più che legittimi, soprattutto se si pensa a quanta passione investono ogni anno migliaia di tifosi romanisti con la sciarpetta al collo e con un abbonamento che, per ogni comune mortale come noi, vale parecchi soldini. E’ dunque legittimo che i tifosi giallorossi, da sempre (retoricamente) osannati da stampa e opinion makers, facciano sentire la propria voce, reclamino certi diritti e determinati obiettivi. Perché la Roma non è una squadra qualunque e, se non bastasse la lunga storia dal 1927, negli ultimi anni ha dimostrato grandi cose in Italia e in Europa, portando la realtà romanista a piazzarsi in ottime posizioni nei vari ranking internazionali. Freschissima è la notizia proveniente dall’Iffhs, istituto di storia e statistica calcistica, che ha inserito la società giallorossa al decimo posto, prima tra le italiane.

Ci si aspetta una Roma e non una Rometta, sul mercato come in campo, e su questo non ci piove. Ma c’è modo e modo di contestare e far valere delle istanze più che legittime. Se lo sciopero del tifo, i fischi e i silenzi dell’Olimpico sono sintomi naturali e fisiologici di una protesta, non si può dire altrettanto per sassi e uova contro il pullman societario o per le bombe carta scagliate contro le mura di Trigoria. Queste ultime non possono costituire un mezzo di protesta perché è evidente che peggiorino solamente la situazione, rovinando ciò che di costruttivo può esserci in un moto popolare di critica nei confronti di squadra e società.

I sassi e i petardi, episodi isolati opera di una mini-minoranza, non spronano i calciatori, al massimo li spaventano e contribuiscono ad incattivire un ambiente già provato da un momento particolarmente difficile. Questo i tifosi romanisti lo sanno bene tanto che anche nel fronte della protesta s’è aperta una breccia e dopo Roma-Bologna, se da una parte ci sono ancora tanti intransigenti, dall’altra anche coloro i quali, pur rimanendo critici e delusi dalla società, si dissociano dai fischi post gol e da gesti che di “goliardico” hanno ben poco. Tanto per intenderci che il tifo giallorosso non è costituito da rozzi lanciatori di pietre ma da persone ragionevoli e ragionevolmente legate ai propri colori.
Un sondaggio lanciato nelle ultime ore dal sito LaRoma24 chiede ai romanisti: “siete d’accordo con la contestazione a prescindere dal risultato?” e i risultati, ancora parziali sebbene abbiano già votato alcune centinaia di supporters, evidenziano questa frattura tra il fronte dei rigidi Sì (53%) e i No (47%).

La situazione in casa giallorossa, anche dopo la vittoria con il Bologna, non è delle migliori. I tre punti, i gol di Vucinic (soprattutto) e Perrotta fanno ben sperare e danno nuova linfa ad un ambiente che nelle ultime settimane sembrava essere arrivato alla resa dei conti. Interpretando però gli umori dei tifosi e leggendo i loro commenti, resta un clima, assolutamente condivisibile, di preoccupazione per il futuro di questo immenso patrimonio calcistico e sportivo chiamato Roma. E poi permane una contestazione che, seppur frammentata in diverse “scuole di pensiero”, accomuna tanti tifosi dalla Tribuna Tevere alla Curva Sud. Un popolo di innamorati che non riesce ad applaudire con distensione e allegria la sua Maggica.
 
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