ROMA, 9 febbraio 2010 - Una notte complicata e una giornata che sta servendo a risolvere i legami di Edy Reja con l'Hajduk Spalato, mentre nella capitale Claudio Lotito freme nell'attesa e lascia in bilico Davide Ballardini, cui Tare ha comunicato la decisione del presidente di non fargli dirigere l'allenamento pomeridiano. Intanto nell'impianto sono arrivati un migliaio di tifosi che hanno cercato di entrare forzando gli ingressi e la Polizia è dovuta intervenire per bloccare l'invasione usando anche i lacrimogeni. L'allenamento doveva iniziare alle 15 ma il gruppo è stato portato in palestra per evitare problemi: di fatto l'allenamento è saltato. La Polizia, dopo aver effettuato cariche per fermare gli ultras che forzavano un cancello, ha effettuato dei fermi. I feriti sono stati trasportati in ospedale a bordo di ambulanze. Il bilancio del pomeriggio di violenze è di undici tifosi fermati, tre contusi tra le forze dell'ordine e tre feriti lievi tra gli ultrà della Lazio, il bilancio degli scontri avvenuti nel primo pomeriggio a Formello, nel centro sportivo della società biancoceleste.
spalato trattiene edy nell'isola — Proprio intorno alla mezzanotte scorsa, sembrava stesse per saltare il passaggio alla Lazio. E tutto perché Reja non riusciva ancora a svincolarsi. Anche per una situazione logistica. Perché per un problema di campi, questa settimana l'Hajduk si sta allenando non a Spalato ma nell'isola di Brac, cosa che in qualche modo sta creando ostacoli. Perché da ieri mattina, quando il tecnico goriziano aveva maturato l'idea di accettare la proposta Lazio, ha cercato un colloquio diretto col presidente Josko Svagusa, il quale però tergiversa e sull'isola ha mandato il dirigente Ivica Suriak, campione croato che ricorderanno anche i tifosi dell'Udinese, ma che non ha poteri decisionali. Svagusa, un'industria pasticcera fra le più potenti del Paese, è legato alla politica locale che è molto sensibile alle questioni calcistiche. E siccome i blog dei tifosi sono tutti pro-Reja (ha riportato la squadra dal penultimo posto a ridosso dalla zona Uefa e in semifinale della Coppa Nazionale) per i dirigenti dell'Hajduk la situazione si fa complicata. Reja ha detto chiaro a Svagusa di volerlo incontrare in giornata. "Perché io non scappo. Ho la mia dignità", ripete Edy rimasto colpito dalla reazione affettuosa dei tifosi che addirittura hanno lanciato una proposta: "Andiamo tutti a Brac e creiamo un cerchio umano per non far partire Edoarda Reje", come lo chiamano in croato. E così stamattina il tecnico, col preparatore atletico Luigi Febbrari che lo segue da 5 anni, ha allenato regolarmente la squadra in una doppia seduta, pomeridiana la seconda. Poi però Reja ha scelto e ha salutato con affetto e gratitudine presidente e i tifosi. Nel tardo pomeriggio, mare permettendo, il tecnico prenderà il traghetto per raggiungere Spalato e da lì in auto fino a Trieste, dove salirà sull'aereo per Roma, domani. Reja comunque lascia anche perché dopo gli effetti speciali dell'ingaggio (Svagusa lo prelevò con aereo privato) non sono seguiti i fatti rispetto a promesse di rinforzare la squadra, che lamenta anche diversi stipendi arretrati.
telefonate notturne — Mentre a Spalato monta la contestazione anche in casa Lazio si vive una situazione simile, nel senso che cominciano a contare le pressioni politiche. Lotito a mezzanotte ha temuto il peggio e ha incalzato Reja, temendo un suo ripensamento. E a quel punto sono intervenuti al telefono anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e addirittura segnali più o meno diretti sono arrivati dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, a dimostrazione che c'è un interesse politico a una svolta in casa Lazio. Comunque sia domani Reja firmerà e dirigerà il suo primo allenamento. A meno di clamorosi colpi di scena.
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