GABRIELE SANDRI, 11 novembre 2007 - 11 novembre 2009

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PADOVA SUD
view post Posted on 10/11/2009, 20:15     +1   -1










Iniziative in ricordo di Gabriele Sandri a 2 anni dall’omicidio PDF Stampa E-mail
Scritto da Claudio
Lunedì 09 Novembre 2009 16:23


“11 Novembre, Gabriele nel cuore degli italiani”, è il tam-tam di internet che negli ultimi giorni sta spopolando su facebook e blog per ricordare il giovane Gabriele Sandri nel secondo anniversario dall’uccisione sull’ Autostrada del Sole, avvenuta per mano dell’agente di Polizia Luigi Spaccarotella.

Era l’11 Novembre 2007 e per non dimenticare sono allo studio una serie di appuntamenti e iniziative in molte città italiane. Soprattutto dopo la sentenza di primo grado, in cui il poliziotto condannato ha visto derubricarsi il capo d’imputazione da omicidio volontario in omicidio colposo. Forse anche per questo oggi l’immagine
del giovane Gabbo viene adottata come simbolo dell'ingiustizia. Ma ora un percorso di ricordo ne intende preservare la memoria.

Mercoledì 11 Novembre 2009 ci saranno quattro appuntamenti a Roma.

La giornata dell'11 inizierà presto con un'iniziativa ammirevole: la riunione del gruppo donatori volontari Gabriele Sandri alle ore 7.30 presso il centro trasfusionale dell'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. E' importante dar seguito a questa iniziativa, nata lo scorso anno, perchè diretta ai piccoli pazienti che necessitano delle trasfusioni. Donare il sangue è un gesto d'amore ed unirlo al ricordo di Gabriele è ancora più bello.Chi volesse aderire cliccare qui per il gruppo di Facebook o inviare una mail a :
[email protected] indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Alle ore 13.00

alla presenza del Sindaco di Roma Gianni Alemanno e grazie all'impegno in prima persona del consigliere comunale Federico Guidi, verrà inaugurato il Parco Gabriele Sandri tra Via delle Medaglie d'Oro e Via Trionfale, ai piedi della Scuola Elementare Giacomo Leopardi: "In quella stessa
scuola - afferma il fratello Cristiano - Gabriele ha fatto le elementari. Lì ha trascorso la sua infanzia. I suoi piccoli amici, gli insegnanti, i primi giochi all'aria aperta. Da un evento tragico come quella maledetta domenica di 2 anni fa oggi nasce qualcosa di positivo. Un Parco intitolato alla sua memoria è altamente significativo: rimarrà per sempre li, dove ogni giorno giocano i bambini, a tenere vivo il ricordo di mio fratello nel suo quartiere e in tutta la città di Roma.
Gabriele è figlio di questa città.”


Alle ore 15.30

saranno aperti i locali di Piazza della Libertà dove, in seguito ai lavori di ristrutturazione eseguiti dal Comune di Roma sull'edificio in pieno centro storico e per i quali si è speso senza lesinare energie il delegato allo sport il consigliere Alessandro Cochi avrà sede la costituenda Fondazione Gabriele Sandri, sostenuta dalle amministrazioni locali e dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Dopo il percorso compiuto dal Comitato promotore, la fondazione vedrà finalmente i natali nel prossimo 9 Gennaio 2010, giorno dei festeggiamenti dei 110 anni di vita della S.S. Lazio, la passione calcistica di Gabriele.

Alle ore 19.00

invece si celebrerà la messa in suffragio di Gabbo nella chiesa Pio X in Piazza della Balduina. Fuori dal sagrato, poco prima della funzione religiosa, si svolgerà anche una silenziosa fiaccolata per chiedere anche una volta
GIUSTIZIA PER GABRIELE, in vista del processo d’appello fissato a Firenze.


Infine in molte altre città d’Italia, dal Nord al Sud, isole comprese, si preannunciano attestati di solidarietà alla famiglia Sandri e azioni celebrative per non dimenticare il giovane dj romano. Giorgio Sandri, papà di Gabbo: “Lo sento: abbiamo il sostegno di una nazione intera, di ampie fasce di cittadinaza attiva: da Milano a Messina, da Cagliari e Perugia, da Firenze a Udine. Decine di città, migliaia di giovani, anziani, uomini e donne che si sono immedesimati nel destino assurdo ch ha stroncato mio figlio e che oggi vogliono ricordarlo nel modo migliore. E’ un segnale importante. Significa che in Italia c’è ancora una coscienza civile diffusa, c’è ancora umanità e voglia di cambiare, nonostante purtroppo – come è accaduto nella prima fase della vicenda processuale – sia stato proprio lo Stato a perdere un'occasione per dimostrare che non ci sono disparità di trattamento tra cittadini di Serie A e cittadini di Serie B. Continuiamo a chiedere giustizia. E insieme a noi lo chiede la gente: la giustizia deve essere uguale per tutti. Ci vuole trasparenza!”

Fonte: www.gabrielesandri.it

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vigonzaostile
view post Posted on 11/11/2009, 09:16     +1   -1




GABRIELE UNO DI NOI!!!GABRIELE UNO DI NOI!!!GABRIELE UNO DI NOI!!!
 
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Alex Gallo
view post Posted on 11/11/2009, 11:19     +1   -1




11/11/07 - 11/11/09: Gabriele aspetta GIUSTIZIA
 
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fraxpd
view post Posted on 11/11/2009, 13:44     +1   -1




GABBO VIVE!

Edited by PADOVA SUD - 11/11/2009, 15:16
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 11/11/2009, 17:18     +1   -1




Tratto da Sport People

Salve, volevo informarvi di un fatto avvenuto durante la partita Piacenza-Mantova: i ragazzi della curva nord avevano esposto in curva uno striscione per ricordare Gabriele Sandri, dopo circa venti minuti le FdO sono intervenute chiedendo che venisse rimosso perché non era autorizzato: uno scandalo!
Vi mando la foto dello striscione e sono sicuro che darete risalto a questa notizia.
Saluti e complimenti per il vostro lavoro.

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PADOVA SUD
view post Posted on 11/11/2009, 17:51     +1   -1




Due anni fa veniva assassinato Gabriele Sandri
Fonte: "www.nuovasocieta.it"


«La morte di mio fratello non c'entra con il calcio, ci tengo a ribadirlo».
Nel giorno del secondo anniversario della morte di Gabriele Sandri, tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola sparato da un agente della polizia di Stato, il fratello Cristiano parla ai microfoni di CNRmedia e rilancia quanto in questi due anni la famiglia del giovane ha sempre ribadito.

«L'omicida di mio fratello - spiega il fratello - ha sempre detto che non sapeva se si trattava di tifosi, persone che litigavano per motivi stradali o altro. Collocare quella morte in ambiente da stadio ha fatto sì che molta gente con giudizi superficiali abbia potuto pensare che in qualche modo se la fosse cercata. E per questo in qualche modo si è annacquata la responsabilità di chi ha commesso il reato».

L'avvocato romano preferisce non parlare della vicenda Cucchi a cui è stata accostato il caso di Gabriele, ma osserva: «Su Stefano Cucchi c'è un'inchiesta della magistratura in corso però anche in altri fatti di cronaca in cui sono imputati esponenti delle forze dell'ordine, questi vengono liquidati con troppa facilità con il solito discorso delle mele marce. Forse bisognerebbe iniziare a fare una conta».

Ma ricordiamo tutti i fatti legati all'assassinio di Gabbo:

11 novembre 2007, poco prima delle 9, un'auto di tifosi juventini, nel piazzale di sosta, viene avvicinata da alcuni supporter laziali. Scoppia una rissa, l'incidente richiama l'attenzione di due pattuglie della Polstrada, che si trovano sul piazzale dello stesso autogrill ma dall'altra parte della carreggiata a oltre 50 metri di distanza. Gli agenti raggiungono il bordo della carreggiata e, da lì azionano le sirene delle loro automobili.

Ma la rissa continua e, a questo punto, uno degli agenti decide di sparare. Il poliziotto spara due volte e un colpo raggiunge al collo Gabriele Sandri che si trova seduto in mezzo sul sedile posteriore della Megane Scenic. L'auto nel frattempo è partita, gli amici a bordo si accorgono che Gabriele sta male, rantola, si fermano al successivo casello e chiamano i soccorsi. Vengono raggiunti da una volante, arriva anche l'ambulanza. I sanitari cercano di rianimare il giovane, ma per Gabbo non c'è più niente da fare. Il ragazzo è morto. In giornata la notizia fa il giro del mondo e in alcuni stadi italiani scoppiano tafferugli generati da tifosi inferociti con la polizia. Quella sera, a Roma, esplode la violenza: centinaia di ultras di Roma e Lazio attaccano commissariati, la sede del Coni e lo stadio. Danno fuoco a cassonetti e autobus, e una ventina di agenti restano feriti.

Spaccarotella viene subito iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario. Nei mesi successivi, tra i legali della vittima e del poliziotto scoppia la guerra delle perizie balistiche. Secondo una perizia presentata dagli avvocati di Spaccarotella, il proiettile è stato deviato dalla rete metallica che divide le corsie dell'autostrada. La perizia consta di cinque tomi contenenti dettagli dei reperti recuperati, studi sulla traiettoria dell'ogiva e studi di natura chimica sul proiettile. Subito si riapre lo scontro tra i difensori di Spaccarotella e gli avvocati della famiglia Sandri. «È stato dimostrato che il proiettile non impattò sulla rete di divisione e non venne deviato», è la replica del legale della famiglia Sandri, l'avvocato Michele Monaco.

Lo scontro fra gli avvocati di Spaccarotella e quelli di Sandri si concentra sulla traiettoria dello sparo. Per i primi, il proiettile venne deviato in maniera importante dalla rete che divide le due carreggiate. A dimostrarlo ci sarebbero due perizie. La prima, depositata a dicembre dal Cnr, secondo i difensori dell'agente evidenzia la presenza di tracce di zinco e alluminio sull'ogiva «dovute - spiega uno dei legali, Gianpiero Renzo - all'impatto con la rete».

E dalla seconda, quella balistica, arriverebbe la «conferma della deviazione», secondo l'altro difensore, Francesco Molino. Per i difensori di Spaccarotella, Molino e Renzo, l'agente non avrebbe mirato verso l'auto dei tifosi laziali e lo sparo sarebbe partito accidentalmente, dopo un primo colpo in aria per fermare una rissa fra tifosi laziali e juventini. In base ad alcune testimonianze raccolte dalla procura, invece, Spaccarotella avrebbe sparato a braccia tese.

Il 30 settembre del 2008, dopo mesi di silenzio, Luigi Spaccarotella chiede perdono ai familiari di Gabriele Sandri. «Ho ucciso il loro figlio: dire che mi dispiace, che non volevo, non può essere sufficiente. Vorrei incontrarli, anche se so che non sarebbe facile». Una richiesta che viene respinta al mittente dai famigliari della vittima. «Il perdono? È tardi. La richiesta arriva con una tempistica processuale ineccepibile - replica Cristiano Sandri , fratello di Gabriele - che fa sorgere qualche perplessità. Non suona come vera».

«Correvo - ha raccontato l'agente - il colpo è partito accidentalmente, poi è stato deviato. Non ho mirato all'auto: come si può pensare che abbia voluto uccidere qualcuno? Voglio pagare per quel che ho fatto, ma pensare che sia stato un omicidio volontario è troppo. Quel maledetto 11 novembre è morta anche una parte di me. Pochi giorni dopo, chiesi al vescovo di Arezzo di far arrivare ai Sandri il mio cordoglio. Lui si mise in contatto con persone vicine alla famiglia di Gabriele ma, non so perchè, gli fu risposto che i tempi non erano maturi. Rimettermi la divisa, quando sono tornato al lavoro, non è stato facile, non ho più voluto impugnare una pistola, nè salire su un'auto della polizia».

«Richiesta di perdono dall'agente? Non abbiamo mai ricevuto nessun contatto, solo tramite la stampa - commenta Giorgio Sandri, papà di Gabriele -. Non c'è mai stata una telefonata o una lettera di perdono, niente di tutto questo. Se fosse arrivato nei tempi giusti avrei fatto fatica a perdonare, non avrei perdonato, ma mi sarei fatto un'immagine diversa di questo individuo, così ho una visione ampia di come possa essere. Per me la morte di Gabriele è inaccettabile, il perdono non potrò mai darglielo. La solidarietà della gente, dal mondo del calcio, ci dà forza per andare avanti. Così ci sentiamo senz'altro vicini tutti quanti e ci aiuta, soprattutto per la madre che è quella che ha più bisogno. È sempre dura, è difficile andare avanti».

Lo scorso 14 luglio, nel pronunciare la sentenza, i giudici non hanno accolto la tesi del pm, Giuseppe Ledda, che aveva chiesto 14 anni per omicidio volontario. Quando il presidente della Corte, Mauro Bilancetti, ha pronunciato «condanna a sei anni», dal pubblico si sono levate grida e insulti: «Buffoni, maiali, vergogna». Per qualche decina di minuti, la bagarre è continuata fuori dal tribunale.

C'è voluto l'intervento del fratello di Gabriele, Cristiano Sandri, a riportare la calma. «Me l'hanno ammazzato una seconda volta - è stato il commento, quel giorno, della madre di Gabbo - con quale coscienza i giudici hanno fatto una cosa del genere? Stasera, quando andranno a casa, come faranno a guardare i loro figli?». Mentre il padre di gabriele, Giorgio, ha parlato di «una vergogna per l'Italia», affermando di «non credere più nella giustizia». Spaccarotella, invece, che in aula non c'era, quando ha saputo della sua condanna a 6 anni, ha telefonato a uno dei suoi avvocati, Federico Bagattini: «Piango di gioia - gli ha detto - ho fatto bene a credere nella giustizia»

La città di Roma ricorderà oggi Gabriele Sandri con numerosi appuntamenti e iniziative. Tra questi, l'intitolazione della Pinetina del Belsito, in via del Parco della Vittoria, come 'Parco Gabriele Sandrì. «Tale intitolazione - spiega Federico Guidi, consigliere comunale Pdl del Comune di Roma - è stata decisa l'11 novembre del 2008 quando, su proposta del sottoscritto e dei consiglieri comunali Cochi, Gramazio, Visconti, Cassone e Pelonzi, l'intero Consiglio comunale di Roma decise di intitolare a Gabriele Sandri una via della nostra città. Si è scelto, anche su indicazione della famiglia, di intitolare una parte del Parco della Vittoria a Gabriele Sandri.

Un'area situata in un luogo particolare perchè ubicato a pochi metri dalla scuola Giacomo Leopardi, che Gabriele frequentò da bambino». «Nel secondo anniversario della sua tragica scomparsa - aggiunge l''esponente del Pdl capitolino - questo parco sarà intitolato a Gabriele: nel quartiere dove nato e vissuto, e dove particolarmente intensa la sua memoria. Dove non ci stancheremo mai di ricordarlo e di chiedere quella giustizia che fino ad ora è mancata»
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 12/11/2009, 20:51     +1   -1




Giorgio Sandri, il papà di Gabbo: "Voglio giustizia, non vendetta"
Fonte: "dentrolostadio.corriere.it"


«Voglio giustizia per mio figlio e per la famiglia, ho ancora speranze. Oggi a due anni dalla tragedia in molte città d’Italia ci sono manifestazioni per ricordare Gabriele e per chiedere giustizia. voglio che sia chiaro cosa è successo, a qualcuno non è chiaro. Bisogna condannare chi si è reso protagonista di questa tragedia. L'agente era posizionato da qualche minuto, ha preso la mira e ha sparato. Se non voleva uccidere non so cosa volesse fare».
Così ha parlato a Sky Tg 24 Giorgio Sandri, padre di Gabriele a due anni dalla scomparsa del tifoso laziale, ucciso nei pressi di Arezzo, mentre andava a Milano per assistere a Inter-Lazio. Con la solita compostezza, con gli occhi che si illuminano ogni volta che parla di quel ragazzo che non c’è più, il papà di Gabbo ha espresso i sentimenti di molti, tifosi e non. «Gabriele poteva essere chiunque di noi, una mamma, una nonna, un nipotino. Non c'era scritto sulla macchina che erano tifosi della Lazio. Tutti ci si è immedesimati in quanto è accaduto. Per questo Gabriele viene ricordato ovunque e non solo negli stadi”.

Giorgio Sandri si è soffermato poi sul ricordo di Gabriele che è sempre tenuto vivo dalle curve di tutte le squadre italiane. “Domenica ci sono stati minuti di silenzio in tutti gli stadi e voglio ringraziare tutti. Si parla di tifosi come se fossero uno scarto della società, mentre è un semplice cittadino, l'idraulico, il meccanico o l'avvocato. Anche io sono un tifoso e mi sento a volte offeso dal sentir parlare alcuni in modo sbagliato, dovrebbero pesare le parole. Il tifoso è l'asse portante dell'industria del calcio, senza i tifosi non si andrebbe da nessuna parte”.
Giorgio Sandri si è infine soffermato sull’agente che sparò in quella maledetta domenica. “Avere un contatto con Spaccarotella? Credo che non accadrà mai, ha dimostrato quello che penso. Ha evitato di guardarci negli occhi. Ha detto bugie in continuazione. Non ha il coraggio di avvicinarsi. Mi piacerebbe incontrarlo e dirgli quello che penso perchè non è giusto che un uomo si rifugi quando ha fatto una cosa simile ha messo in difficoltà tanti bravi ragazzi che sono nella polizia. In Italia manca il coraggio di condannare un uomo in divisa. Io voglio che si condanni l’uomo, non la divisa. Cerco giustizia e non vendetta».


Cagliari
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Gaeta
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Parma
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Bologna
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Lamezia
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Lecce
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Taurisano
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Edited by PADOVA SUD - 12/11/2009, 21:18
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 27/11/2009, 16:51     +1   -1




Firenze, 26 nov. - (Adnkronos) - La procura generale della Toscana e i difensori dell'agente Luigi Spaccarotella hanno depositato le richieste di Appello alla sentenza di primo grado con la quale, il 14 luglio scorso, il poliziotto e' stato ...condannato a sei anni di reclusione per omicidio colposo per la morte del giovane tifoso laziale Gabriele Sandri, ucciso con un colpo di pistola l'11 novembre del 2007 nell'area di servizio dell'A1 di Badia al Pino (Ar).
Anche la procura di Arezzo e' intenzionata a depositare la richiesta di appello.

Edited by PADOVA SUD - 17/12/2009, 07:39
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 16/12/2009, 08:04     +1   -1




ROMA (15 dicembre) - Pene da dieci anni e sei mesi a 20 giorni di reclusione, per complessivi 104 anni, sono state inflitte a 18 estremisti di destra finiti sotto processo con l'accusa di aver preso parte ad episodi di violenza avvenuti nella capitale tra il giugno e l'11 novembre 2007, il più grave dei quali è l'assalto alle caserme di polizia e carabinieri in occasione della morte del tifoso laziale Gabriele Sandri assoluzioni.

Le pene più pesanti sono state decise dai giudici della settima sezione del tribunale, dopo nove ore di camera di consiglio, per Fabrizio Ferrari (dieci anni e sei mesi), Andrea Attilia (nove anni e sei mesi), Alessandro Petrella (otto anni e sei mesi) e Roberto Sabuzi (otto anni). Tra i condannati anche una donna, Michela Ussia (quattro mesi di arresto). Due le assoluzioni, per Fabio Pompili e Furio Natali.

I reati contestati. Associazione a delinquere, lesioni aggravate, invasione di terreni o edifici, devastazione, saccheggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, rapina, i reati che erano stati contestati, a seconda delle singole posizioni processuali, dal pm Pietro Saviotti agli imputati (tra cui una donna), la maggior parte dei quali ritenuti di area di destra.

Gli episodi di violenza riguardano gli assalti alla caserma «Maurizio Giglio» in via Guido Reni, contro la caserma dell'ex commissariato della polizia Porta del Popolo, contro La Bugarella, alla stazione dei carabinieri di Ponte Milvio, nonché l'assalto con distruzione di porte e arredi di una struttura del Coni.

L'aggressione al concerto della Banda Bassotti. Ad altri imputati era invece contestato di aver aggredito alcuni spettatori del concerto della Banda Bassotti, tenutosi a villa Ada il 29 giugno 2007.

Gli altri assalti. Ad altri era contestato di aver occupato un immobile dell'Atac in viale Etiopia nell'ottobre 2007; ad altri di aver incendiato «per finalità xenofobia nei confronti dei cittadini rumeni» una baracca in un campo nomadi in via Walter Procaccino; altri ancora era accusati dell'incursione al locale Sally Brown a San Lorenzo del 25 febbraio 2008. Caduta nel corso dell'udienza preliminare l'aggravante delle finalità di terrorismo, inizialmente contestata dalla procura.

Daspo. Per la maggior parte dei condannati il collegio ha disposto il divieto di partecipare alle manifestazioni calcistiche, nonché a quelle di rugby, con l'obbligo di presentarsi presso il posto di polizia per firmare il registro dei sorvegliati nel corso di tali match.

I giudici hanno disposto che la sentenza sia pubblicata sul Corriere dello Sport, sulla Repubblica, nonché sul sito del ministero della giustizia, nonché che siano risarcite le parti civili costituite nel giudizio, ossia il Comune di Roma, l'Atac, il Coni spa, il Coni Servizi Spa e circa cinquanta tra poliziotti e carabinieri.

www.ilmessaggero.it

Loro condannati... a Spaccarotella un'altro pò gli danno pure la promozione!
La disposizione dei giudici per far pubblicare la sentenza cosa è? Pubblicità Progresso?


Edited by PADOVA SUD - 17/12/2009, 07:28
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 29/8/2010, 19:44     +1   -1




Per chi ha seguito il dibattito di venerdì all'Appiani in Festa, è nato un comitato che si occupa di voler ricordare Gabriele Sandri con l'applicazione di una targa commemorativa nell'autogrill di Badia al Pino dove venne ammazzato l'11 novembre del 2007

Questa è la petizione on line lanciata dal Comitato stesso, per chi volesse approvare(OPPURE CLICCATE SUL MIO BANNER IN FIRMA):


UNA FIRMA PER GABRIELE
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 30/8/2010, 15:40     +1   -1




Questo è il video prodotto dalla Tribuna Fattori e proiettato all'Appiani In Festa:

 
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Scouser
view post Posted on 30/8/2010, 16:31     +1   -1




Bello il video, grottesco il saluto di Di Canio. Che povertà di argomentazioni, quasi quasi mi ha convinto a farmela! :blink:
 
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Begbie Clan
view post Posted on 30/8/2010, 16:41     +1   -1




molto bello il video

ma qualcuno spieghi a di canio che la tessera del tifoso l'ha voluta e realizzata la destra italiana
 
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Lacoste76
view post Posted on 30/8/2010, 17:11     +1   -1




Molto bello il video, veramente toccante e che fa riflettere sull'ingiustizia cui si è assistito.

Triste il saluto di Di Canio.

Non ho capito il commento del rosso :D Begbie cosa c'entra.
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 30/8/2010, 17:11     +1   -1




CITAZIONE (Begbie Clan @ 30/8/2010, 17:41)
molto bello il video

ma qualcuno spieghi a di canio che la tessera del tifoso l'ha voluta e realizzata la destra italiana

Ti rimando alla risposta che ho dato a Lacoste nel post "Io sto con gli ultras".

Che poi non è vero: l'aveva proposta Amato quando era Ministro degli Interni, l'ha ripresa Maroni quando è andato su il centro-dx. Indicativo di quanto i due schieramenti si assomiglino.

Ma gli italioti, da bravi sudditi, preferiscono dividersi e scannarsi fra di loro. Chissà, magari a furia di fare il gioco dei loro "padroni", questi ultimi li premieranno un giorno...
 
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54 replies since 10/11/2009, 20:05   772 views
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