SALENTO FOOTBALL CLUB

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PADOVA SUD
view post Posted on 19/11/2009, 15:25     +1   -1




I tifosi lanciano l'avviso
«Il Gallipoli non si tocca!»

Fonte: "www.lagazzettadelmezzogiorno.it"

GALLIPOLI - C’è aria pesante a Gallipoli e sembrerebbe un controsenso, visto l’ottimo momento della squadra. Non è piaciuta, agli ultras gallipolini, la sortita di Daniele D’Odorico sul Salento Football Club, la squadra unica del Basso Salento da fondare attraverso la fusione con altri club locali.

Duecento tifosi, piuttosto arrabbiati, ieri sera hanno raggiunto il Gallipoli Resort, quartier generale della società: volevano parlare del progetto col presidente del Gallipoli e con l’avvocato Nicola Luisi, suo braccio destro, ma entrambi erano fuori sede. Saltato il confronto, la Curva Sud ha scelto la via di un infuocato comunicato per rispondere alla proposta dell’imprenditore friulano (che martedì ha incontrato Ivan De Masi, sindaco di Casarano e presidente della Virtus Casarano). Per i tifosi giallorossa è stata l’occasione per replicare alle lamentele «nei nostri confronti e di tutto quanto ruoti intorno al Gallipoli». Parole pesanti: «Non resteremo impassibili verso chi vuole togliere al Gallipoli Calcio l'unica cosa che è rimasta di gallipolino, ossia il nome». Il comunicato del presidente è definito «delirante»: «Siamo orgogliosi di essere salentini, ma la nostra squadra si chiama Gallipoli e nessuno ce la toglierà. Chi investe nel calcio senza tener conto dei sentimenti della gente, non ha capito niente. La riconoscenza non dura in eterno: il Gallipoli non si tocca».

Nemmeno il tempo di godersi la seconda vittoria consecutiva, primo storico filotto in serie B, che l’ambiente gallipolino deve far fronte alla prima vera crisi di rapporto tra società e tifoseria: meglio arrivare subito ad un chiarimento tra le parti, che non può non passare da un dietrofront su questo progetto, altrimenti a farne le spese sarà solo una squadra che sta stupendo l’Italia.

Anche dal punto di vista tecnico, la situazione non è delle migliori. Giannini è in emergenza: la difesa titolare è completamente fuori uso ed ora sorgono problemi anche a centrocampo: la strada che porta all’importante sfida contro il Mantova è in salita, per fortuna il morale del gruppo è a mille.

Dietro, oltre alle già pesanti assenze di Franchini e Abbate (il cui utilizzo al momento appare difficile, mascherina compresa), Giannini deve fronteggiare anche l’assenza di Grandoni, ingiustamente ammonito dall’arbitro Calvarese mentre cercava di pacificare gli animi: il giudice sportivo ha bloccato il difensore per un turno e privato in questo modo l’allenatore del Gallipoli di tutti i titolari della retroguardia. Il «Principe» cercherà alcune alternative a partire da oggi pomeriggio (amichevole contro la Primavera di De Pasquale, ore 15.30 al «Bianco»). Qualche problema, ma bisogna attendere oggi per la verifica, a centrocampo: ieri alla fine dell’allenamento mattutino si è bloccato Alex Pederzoli, per un guaio muscolare sopra il ginocchio destro.

Nel frattempo Giannini commenta con favore le prestazioni offerte a Cittadella da Daino, Pallante e Sosa: «Daniele si è mosso bene, Pablo deve prendere fiducia. Ho visto in palla anche Sosa, anche se deve contenere la sua esuberanza: in quel ruolo deve essere più tattico».


Comunicato Curva Sud Gallipoli

Non possiamo fare a meno di rispondere al Comunicato del 16/11/2009 a firma del signor D’Odorico, il quale nonostante la bellissima vittoria (in campo e sugli spalti) di Cittadella (PD) e il momento positivo, ha perso una buona occasione per cercare di evitare, almeno per una volta, di mancare di rispetto ai Gallipolini e a tutti coloro i quali hanno veramente a cuore le sorti del Gallipoli Calcio, del quale questo signore dice di esserne il “presidente”.
Ovviamente non è la prima volta che il signor D’Odorico usa ogni mezzo mediatico per lamentele e piagnistei vari nei nostri confronti e di tutto quanto ruoti intorno al Gallipoli. Per troppo tempo abbiamo fatto finta di non vederne i difetti, perchè era il “salvatore della patria”. Ora questo tempo è finito… Non siamo gli indiani che si compravano con le biglie di vetro, non veniamo dalle caverne. Abbiamo fatto finta di avere la memoria corta o per forza di cose, voluto dimenticare…ma non resteremo certo impassibili ed inerti verso chi vuole togliere al Gallipoli Calcio l'unica cosa che è rimasta di Gallipolino... IL NOME... per il resto ha già tutto nella sua mente da quando a messo piede qui
nella NOSTRA TERRA... non si deve neanche preoccupare di cambiare i colori sociali (visto che sono gli stessi della provincia) altrimenti farebbe pure quello... come ha fatto addirittura con l'inno... anzi già da sabato prossimo come “mascotte” ci aspettiamo che chiami uno vestito da toro e l'altro da serpe... così
la facciamo completa… magari ci mettiamo anche un delfino…
Signor D’Odorico è talmente delirante questo suo comunicato che ci viene da chiedere chi è colui che l’abbia veramente ideato o se sia solo uno scherzo o l’ennesima trovata pubblicitaria che fa piangere… più che ridere. Sapevamo che aveva interessi nel nostro territorio... non siamo stupidi o abbiamo l’anello al naso… ma farli usando il NOME di Gallipoli, è un conto… perchè ricordi che GALLIPOLI E SOLO IL GALLIPOLI le sta dando VISIBILITA'...la stessa che ha avuto chi l’ha preceduta... gli interessi sono differenti... i suoi sono spudoratamente economici... che non può certamente soddisfare con gli incassi...ma è il Gallipoli Calcio che deve usare, a Gallipoli!!! il Salento è SOLO uno splendido contorno.... dove certamente NON "sputiamo"...ora che ci vuole mettere alle corde. Se proprio dobbiamo “sputare” qualcuno o qualcosa, preferiamo farlo verso chi è responsabile di questa PURA FOLLIA LOBBYSTICA...non certo la nostra terra... il Salento di cui siamo comunque orgogliosi di far parte, MA LA NOSTRA SQUADRA DI CALCIO SI CHIAMA GALLIPOLI e nessuno ce la toglierà… MORIREMMO PER I COLORI ED IL NOME DELLA NOSTRA CITTA’!!! Il Salento è una cosa (e noi ne siamo parte integrante) ma GALLIPOLI E’ LA NOSTRA PATRIA, LA NOSTRA TERRA…sono le nostre radici, la nostra storia millenaria e l'orgoglio di esserci nati e di viverla e combattere per essa… Lo chiami pure “campanilismo” o come vuole lei, per NOI sono:
2400 ANNI DI FIEREZZA GALLIPOLINA!!!
Chiunque investe nel calcio senza tener conto dei sentimenti della gente NON HA CAPITO NIENTE!!! La storia è sacra, le tradizioni sono sacre ed INTOCCABILI e non ci sono fusioni e incesti che le possano cambiare, a qualsiasi latitudine.
Caro signor D’Odorico non solo lei non ha visto neanche le “figure” del libro “La Favola del Gallipoli” ma dimostra anche con il suo comunicato di non conoscere minimamente le ragioni che spingono il tifoso a sostenere una squadra di calcio…. in ogni parte d’Italia… dove peraltro NON SI E’ MAI VISTO QUELLO
CHE HA IN MENTE LEI O CHI STA VERAMENTE DIETRO DI LEI!!! Ogni Comunità ha una squadra con una storia alle spalle, chi più gloriosa chi meno, non importano le categorie che sono state calcate negli anni, importa l'amore che si ha per i propri colori, che deve rimanere uguale in ogni categoria, e questa storia NESSUNO LA PUÒ CANCELLARE in nome di nessun interesse. Forse ragioniamo in maniera troppo antica e romantica ma per NOI IL CALCIO È
TIFARE LA NOSTRA SQUADRA E SOPRATTUTTO LA NOSTRA CITTA'.....non crederà certo che ogni domenica ci facciamo i km per vedere 22 giocatori che prendono a calci un pallone.......noi tifiamo, viaggiamo, facciamo enormi sacrifici, lotte e tante altre cose perché: LO DICE LA STORIA CHE CALCISTICAMENTE SIAMO STATI, SIAMO E SAREMO GALLIPOLINI!!!
Caro signor D’Odorico crede veramente che la storia di un club e la cultura di un popolo possa essere barattata con un centro commerciale, un impianto sportivo o una struttura ricettiva? Ma con chi crede di stare a parlare? La nostra cultura si fonda sul nostro nome e qui la gente è fiera e orgogliosa di essere Gallipolina e di tifare solo il Gallipoli. Ma il suo problema alla fine qual'è? Vuole andare dai suoi “amici” di Casarano in quel bel stadio “fotovoltaico” in cui NON SI E' MAI GIOCATA LA B???... CI VADA!!! O le piace il campo di Nardò ??? Vada…vada!!! E faccia affari con loro.... non sarà il nome “Salento” a farle fare i “denari”... la riconoscenza NON DURA IN ETERNO... la porta da cui è entrato… è la stessa da cui può uscire... MA IL GALLIPOLI NON SI TOCCA!!!
Gallipoli, 17/11/2009 CADDHIPULINI ULTRAS CURVA SUD

LA REPLICA AGLI ULTRÀ: "VOI CI SIETE, MA GLI ALTRI?"
Il presidente D'Odorico risponde ai tifosi della Curva Sud, che ieri hanno attaccato duramente il progetto di fusione. "Andava discusso". E aggiunge: "Domenica saremo in pochi come sempre?"

Fonte: "www.lecceprima.it"

Non s’è fatta attendere la replica di Daniele D’Odorico agli ultrà della Curva Sud del Gallipoli. Le varie questioni messe sul piatto hanno aizzato gli animi, e alle lamentele, ai dubbi, agli attacchi, l’imprenditore friulano oggi risponde, chiarendo alcune posizioni e rafforzandone altre. Ribadendo, cioè, l’isolamento rispetto al tessuto imprenditoriale locale, la scarsa affluenza del pubblico e rimodulando l’idea su un’unione di più realtà locali fino a creare una nuova società, una realtà estesa che porti il nome del Salento e non di un’unica città. Una proposta, spiega: andava fatta. E’ un suo diritto. E dei progetti, possibili o meno, è giusto discuterne. Questo, in sintesi, il suo pensiero.

“Carissimi tifosi del Gallipoli Calcio, carissimi ultrà”, esordisce D’Odorico, “quando ci siamo conosciuti quest’estate, con grande e reciproca simpatia, ci siamo promessi impegno vicendevole per il bene del Gallipoli. “Io vi ho promesso che avrei lavorato duramente, anche a costo di trascurare il mio lavoro e la mia attività imprenditoriale, per costruire una squadra degna di questo nome, una squadra che avesse fatto entusiasmare i suoi tifosi. Non era facile promettere ciò, perché quando ho messo piede a Gallipoli ho trovato una compagine che, ad una settimana dall’inizio del Campionato, aveva solo e soltanto quattro (e dico quattro) calciatori tesserati. Vi ho promesso che avrei fatto una squadra e che nessuno si sarebbe permesso a ridere di noi. Ricordate? La Snai non quotò nemmeno la nostra partita di esordio al “Del Duca” di Ascoli. Vi promisi anche che avrei messo mano al settore giovanile, dando una possibilità ai tanti figli talentuosi di Gallipoli e del Salento che avrebbero voluto confrontarsi nelle categorie giovanili. Voi, invece, cari tifosi e cari ultrà – aggiunge D’Odorico -, mi prometteste che avreste seguito con impegno, passione e calore la nostra squadra. Se ho accettato di rilevare il Gallipoli Calcio l’ho fatto anche per quella promessa di impegno e di sostegno che mi sembrò genuina e generosa, la promessa di sostenere massicciamente la nostra compagine”.

“Se tiriamo le somme di questo accordo posso tranquillamente dire di aver mantenuto tutte le mie promesse”, afferma il presidente del sodalizio giallorosso. “I tifosi, invece, a parte quel gruppo meraviglioso che ci segue ovunque ed è il nostro vanto e il nostro orgoglio in tutte le trasferte d’Italia, cosa hanno fatto? Devo sciorinare impietosamente i dati delle presenze al “Via del Mare” e confrontarli con quelli delle squadre di Eccellenza e Promozione? Io ho fatto, in questi giorni, soltanto una proposta, quella di unire le forze e costruire una grande squadra per l’intero Salento. Si può essere favorevoli (e tantissimi lo sono stati) o contrari (e qualcuno mi ha fatto capire la sua contrarietà), ma non mi si può vietare di dire, con trasparenza, ciò che penso. Una proposta è sempre e soltanto una proposta – dice -, non un diktat”.

“Io non obbligo nessuno a concordare con me, ma nessuno mi può obbligare a non dire ciò che penso. Ne possiamo parlare e ne dobbiamo parlare. Ne possiamo discutere e ne dobbiamo discutere. Magari in una pubblica assemblea. Ma guai se qualcuno dovesse rispondere al mio impegno e alle mie parole con atti di contestazione nei confronti della squadra, che va soltanto sostenuta e incitata perché – dice - quello che i ragazzi stanno facendo in campo è davvero encomiabile. Se mi si vuole contestare lo si può fare, venendo in maniera massiccia e numerosa allo stadio e dedicandomi qualche coro di protesta. Io vorrei che sabato, in 5mila, venissero al “Via del Mare” allo stesso tempo per contestare me e tifare per il Gallipoli”.

“Ma se a Lecce dovessimo essere il solito gruppo di sparuti tifosi, allora vorrebbe dire che quella promessa che ci siamo fatta quest’estate non è stata rispettata. E non certo da parte mia. Io ho fatto una squadra, una buona squadra. Sto organizzando un settore giovanile, un buon settore giovanile – aggiunge -, malgrado gli incendi e le sventure. Voi tifosi perché non mi dimostrate che sbaglio e venite in massa allo stadio? Una squadra di calcio non può essere soltanto il simbolo di un campanile. Non ho trovato nemmeno un gruppo di imprenditori che mi aiutassero, sponsorizzandoci, a migliorare la nostra compagine e la nostra immagine. Di cosa parliamo, allora? E’ vero, è delirante ciò che dico, così come è delirante venire dal Friuli nel Salento per fare calcio e non certo per fare soldi. Ma l’amore ed il delirio (gli ultrà me lo insegnano) spesso vanno di pari passo”.

“Adesso voglio proprio vedere in quanti sabato dimostreranno l’affetto per i nostri calciatori, smentendo le parole che mi diceva Vincenzo Barba e quelle che ha proferito il sottoscritto. Perché, è giusto che tutti lo sappiano: dopo Barba e dopo D’Odorico cosa ne sarebbe di un campanilismo scollegato dai buoni risultati – conclude - , dal bel gioco e dal grande calcio?”.

Salento FC: tra i sì, i no e qualche “nì”


E a proposito del disegno di una società diffusa, un Salento unito sotto un’unica bandiera, Aldo Mea, conduttore del format sportivo “Calcio Lab”, in onda il lunedì sul Canale8, ci ha fatto questa mattina un omaggio, i testi di circa una ventina tra sms ed e-mail giunti mentre la trasmissione era in onda. Non tutti, ovviamente, sono stati letti, per motivi di tempo. Li riproponiamo, per rendere un’idea di quanto siano disparate le idee a tale proposito.

Si parte da un poco cordiale “ritornatene da dove sei venuto... a Gallipoli non ti vogliamo... bisogna amare i colori giallorossi... c’e solo un presidente ed è Vincenzo Barba... vattene...” e si prosegue con un: “Il Presidente vaneggia. Il bello del calcio è la rivalità sportiva tra comuni vicini. Dice che al Nord esistono esempi di unione tra comuni. Mi faccia un esempio: Albino e Leffe si sono unite ma in campionato non portano allo stadio più di 500 spettatori. Se D’Odorico voleva avere uno stadio da 100.000 spettatori sempre pieno perché, visto che va spesso in Sudamerica, non si è comprato il Flamengo o il San Paolo? Caro Presidente, pensi piuttosto a fare uno stadio a Gallipoli. Ieri il Cittadella ci ha dimostrato come fare uno stadio con pochi soldi. Pochi soldi spesi bene per fare in modo che il Gallipoli torni ai Gallipolini”.

C’è poi qualcuno che scrive: “Salento-Padania 2-0, purtroppo la dichiarazione di D’Odorico ci ha rovinato la festa, da tifoso sono pronto a rinunciare alla B, ma non all’identità. Basta parlare di fusioni”. Riflessivo chi dice: “E’ difficile da noi, caro Presidente, che imprenditori dei Comuni limitrofi siano capaci di condividere un progetto comune. Dobbiamo fare cultura del Salento e dare a Cesare quel che è di Cesare e a Gallipoli quel che è di Gallipoli. Sono con te e apprezzo il tuo sforzo, esempio di impresa e passione”. Ma anche chi non usa mezzi termini: “La serie B è del Gallipoli e deve rimanere dei gallipolini” o, ancora, chi va al sodo: “Noi non vogliamo il Gallipoli a Casara no!”, scritto proprio così, forse per rimarcare ancora di più il no. Non mancano proposte aggiuntive: “Perché non si utilizza la struttura abbandonata nuova di Taviano? Inoltre la struttura è vicina a molti paesi con bacino di utenza di ottantamila abitanti”. A proposito di rivalità. Ovviamente, non mancano risposte dai comuni vicini, proprio in tema di competizione sportiva: “Al presidente, vieni a Nardò, domenica a Molfetta eravamo in 300 e non erano quaranta chilometri, erano 250: ricordo che siamo in eccellenza”. E ancora: “Signor D’Odorico... dimentica Casarano, lo stadio è solo del Casarano”.

Ovviamente, non mancano gli estimatori della proposta: “Presidente vero esempio di imprenditore! Se s’iniziasse anche nel Salento ad aprire la mente forse staremmo tutti meglio! Grazie per il suo investimento!”. Un altro sulla stessa lunghezza d’onda, ma rivolto soprattutto a quanti non vanno a Lecce ad assistere alle gare: “Il Presidente ha ragione. Chi vuole che la serie B il sabato alzi le chiappe dalla poltrona e vada allo stadio. Basta chiacchiere. Il tempo delle vacche grasse è finito. Grazie Presidente”. Scrive poi qualcuno reduce dalla trasferta: “La serie B è nostra. Dimentica questa specie di progetti. Noi non siamo d’accordo. E un’idea assurda. Io sono un tifoso che ieri era a Cittadella. Anzi cerca di dare un po’ d’importanza e rispetto a chi lascia tutto per fare tanta strada ogni settimana. Gallipoli siamo noi”. Ancora, scrive un abbonato: “Forse dopo questa sera strapperò l’abbonamento, come io mi vergogno per quei 2000 gallipolini che gli anni scorsi venivano allo stadio e ora temono i 40 chilometri, lei si vergogni perché ha mancato di rispetto per i 1200, Frosinone è una tantum, che le hanno dato fiducia!”.

Il commento più lungo è il seguente: “Presidente mi dispiace che lei dica questo... il gallipolino è innamorato di Gallipoli e del Gallipoli... ha ragione quando dice che in casa l’affluenza allo stadio dovrebbe essere maggiore ma tanta gente che era abituata a seguire il gallo al Bianco è impossibilitata a raggiungere Lecce per vari motivi anche se lei dice che sono solo 40 chilometri... l’attaccamento alla maglia come dice lei noi lo stiamo dimostrando su tutti i campi d’Italia colorando i settori ospiti di giallorosso mentre altre città con un bacino d’utenza molto più grande della nostra città portano in trasferta al massimo 10-15 persone…”. Qualcuno altro va invece dritto ad una domanda: “Vorrei sapere se il presidente ha mai contattato la Virtus”. Qualcuno tiene giusto a far sapere che apprezza gli sforzi, e scrive: “Sono un tifoso del Gallipoli, per adesso dico grazie al presidente D’Odorico”. Qualcun altro lo contesta: “Leggetevi il libro sulla storia del calcio gallipolino e vergogna per la proposta”.

Riflessivo, invece, chi dice: “Cari tifosi, il progetto del Presidente può essere discutibile, ma continuando così ci ritroveremo molto presto non solo senza la B, ma senza calcio. Basta polemiche. A vergognarsi dovrebbero essere gli imprenditori e i nostri amministratori. Tirate fuori i soldi”. Altri invece contestano apertamente l’idea: “Complimenti ancora a chi ha lasciato il titolo in mano a questa pseudo società, mi ha stancato questa pantomima, se vogliono rimangono, senza alcuna fusione, se no vanno via”.
 
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