PISA VS.QUESTURA, Tensioni nella città toscana

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PADOVA SUD
view post Posted on 1/4/2010, 16:08     +1   -1




Vietato tifare. Vietato portare tamburi, vietato alzare al cielo le mani non sia mai qualcuno decidesse di tagliarsene una ed usarla come un arma bianca. La decadenza del calcio italiano e dello scontro politico tra curve e magistratura è scesa fino alla Serie D, precisamente fino a Pisa.
Prima del match, dove non potevano essere presenti i tifosi ospiti, che notoriamente si muovono in decine di migliaia, tra i neroazzurri e il Chioggia, le forze dell'ordine presentatesi in abiti da antisommossa hanno iniziato una vera e propria caccia al tamburo, estremamente pericoloso in Serie D ma permesso in A, basta vedere i match delle big per assistere a scene da tifo anni '80 oramai vietato. La "Curva Nord Maurizio Alberti", ha diramato in queste ora un duro comunicato ufficiale che riportiamo integralmente:
"Migliaia di firme raccolte, proteste, iniziative, incontri con Società AC Pisa 1909 e Sindaco: tutto questo per fare entrare bandiere e tamburi allo stadio alla luce del sole e tornare a un’Arena alla vecchia maniera… 
La risposta degli organi preposti all’”ordine pubblico” oggi è stata sotto gli occhi di tutta la città: stadio blindato, camionette di celerini in tenuta antisommossa a presidio dell’Arena, elicotteri, perquisizioni a tappeto a chiunque, vecchi e giovani. Un esercito per impedire alla tifoseria pisana di entrare nel suo stadio liberamente con bandiere e tamburi. Da questo ennesimo divieto e sopruso è scaturita la nostra decisione di rimanere fuori dallo stadio con i nostri colori, bandiere e tamburi.
Abbiamo assistito a scene gravissime, assurde e inverosimili: addirittura alla gente che voleva uscire dalla Nord per unirsi alla nostra protesta gli è stato impedito con la forza ed è stata costretta a rimanere rinchiusa nella Curva. Tutto ciò secondo noi sarebbe anche punibile legalmente, essendo, di fatto, sequestro di persona. È allucinante essere arrivati al punto di non essere più liberi di uscire da uno stadio quando ci pare.
Anche la partita è iniziata con trenta minuti di ritardo a causa di tutto ciò. Pisa – Chioggia doveva essere una festa, la partita dove la Curva Nord Maurizio Alberti si sarebbe ripresentata con i suoi vessilli e colorata alla vecchia maniera, ma ancora una volta la risposta è stata solo repressione. Pensiamo anche a quanto è costato allo Stato italiano (e quindi a noi che paghiamo le tasse) questa ridicola “caccia al tamburo”. Reparti celere antisommossa, camionette, elicotteri non sono certo venuti gratis, e tutto questo per una partita di serie D dove neanche erano presenti i tifosi ospiti, per un altro assurdo divieto. Siamo alla follia.
Quello che è accaduto non ci piegherà, ma anzi ci dà ancora più forza per continuare a lottare contro questo decreto e contro la tolleranza zero all’Arena Garibaldi
Curva Nord “Maurizio Alberti”.


Il sindaco: «No al muro contro muro»
Divieti allo stadio, Filippeschi annuncia l’apertura di un tavolo. «Serve un colloquio diretto fra le parti: il questore è disposto a gestire con flessibilità la questione a fronte, però, di disposizioni nazionali rigide»

SINDACO Marco Filippeschi, come è possibile superare l’empasse tifosi-Questura?
«L’unica strada che possiamo percorrere è quella del colloquio diretto fra le parti per provare a riaprire un nuovo canale di dialogo».
In questo senso agirà come «arbitro» della delicata sfida?
«Personalmente. Come personalmente ho già cercato di aprire un tavolo di lavoro nella scorsa settimana. Il problema è che l’ultima parola non spetta al sindaco».
Le due parti appaiono profondamente distanti. Come è possibile aprire a un nuovo dialogo?
«Il muro contro muro non è utile a nessuno. Io credo che nel mezzo a due posizioni contrastanti sia sempre possibile trovare un punto di incontro e su quello possiamo e dobbiamo lavorare. La scorsa settimana l’accordo non sembrava così lontano».
Ha parlato con il questore?
«Il questore è disponibile a gestire con intelligenza e flessibilità la vicenda a fronte, tuttavia, di regole rigide e ben precise. Alcune richieste dei tifosi possono essere accolte nell’ambito di un quadro di disposizioni nazionali».
Molti tifosi, non ultras, si sono lamentati sostenendo di essere stati costretti a procedure di prefiltraggio ai limiti dell’offensivo. Che cosa risponde?
«Alcune procedure sono standard. Tuttavia se vi sono stati eccessi, una volta provati, questi sono da condannare fermamente. Credo che lo stesso questore sarebbe molto dispiaciuto se venissero provati simili comportamenti».
Alcuni nostri lettori parlano di provocazioni anche di stampo fascista.
«Non lo so. La questione però non deve essere spostata nell’ambito politico».
Perché?
«Il messaggio che voglio lanciare deve essere molto chiaro preciso. Non entriamo in una spirale di inutili recriminazioni. Lavoriamo, parliamo e risolviamo il problema».
Anche perché c’è il rischio di allontanare sempre di più gente dallo stadio.
«Pisa è una città che vanta un tifo meraviglioso e rinomato in tutta Italia. Adesso stiamo tornando alle soglie del professionismo e cerchiamo di ripresentarci nel mondo del calcio uniti e con tutte le carte in regola».



Stadio vietato, parlano i lettori: «Per colpa di pochi pagano tutti»
Opinioni contrastanti sul nostro sito internet. Chi prende le parti dei tifosi, chi quelle della Questura
«Il costoso dispiegamento di forze sia impegnato nella lotta al crimine». «Gli ultras violano la legge»


LA POLEMICA fra tifosi- forze dell’ordine non si placa e si scatena anche sul nostro portale internet. Molti lettori hanno voluto commentare i fatti dell’Arena di sabato. Le posizioni sono le più ‘variegate’. «Secondo una classifica del Sole24 Ore — dice Roberto — la ‘qualità di vita’ a Pisa scivola miseramente indietro a causa del pessimo punteggio sui microcrimini. Con i soldi impegnati nel triste ‘teatrino’ di domenica non avremmo potuto presidiare i punti deboli della città?». Fa eco Gabriele. «Chiediamo che questo costoso dispiegamento di forze sia impegnato per rendere più sicuri i quartieri del centro e della stazione. Senza dimenticare Tirrenia...». Aggiunge Silvia. «E’ stata una vergogna vedere i tutori dell’ordine che, dopo aver perquisito la gente, gli davano una spinta e li buttavano dentro come cani. Io sono disabile e quando ho visto queste scene mi sono impaurita». Gianni riflette. «Io sono una persona che rispetta la legge e non sono un teppista da stadio. In occasione di Pisa-ChioggiAggiungi un appuntamento per oggia si è celebrata la sagra della stupidità. Da contribuente pretendo un uso diverso dei miei soldi. Il questore dovrebbe dimettersi». Di tutt’altro avviso Alberto. «Ma nessuno si chiede come mai le forze dell’ordine erano così numerose allo stadio? Lo sono state perché pochi facinorosi ultras combattono il così detto Decreto Amato che ricordo essere legge di Stato. I tifosi senza richiederne l’autorizzazione da una settimana proclamavano a mezzo stampa che avrebbero portato allo stadio tamburi e striscioni come ai vecchi tempi. Quindi cari tifosi (e mi ci metto anch’io) se domenica allo stadio ritenete di aver subito ‘abusi’ da parte delle forze dell’ordine — per altro colpiti da sassi, bottiglie di vetro e da ogni genere d’insulto — è solo colpa di quei pochi delinquenti che si definiscono ultras, che non vogliono accettare una legge dello Stato».

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PADOVA SUD
view post Posted on 2/4/2010, 15:34     +1   -1




DIVIETI allo stadio, torna a intervenire la Curva Nord “Maurizio Alberti” per ribadire che le perquisizioni di sabato scorso, in occasione di Pisa-Chioggia, «non erano giustificate. Partendo dal fatto che stiamo parlando di tamburi, bandiere e megafoni e non di bombe a mano e spranghe — spiega la Curva — ci preme puntualizzare che siamo arrivati all’entrata dello stadio con tamburi, bandiere e megafoni ben visibili, “alla luce del sole”, come tutti hanno potuto vedere. Che senso aveva perquisire a tappeto tutte le persone che entravano? Che cosa cercavano nelle tasche dei bambini e in quelle dei volontari della Misericordia?» ...e poi prosegue: «Qualcuno ha parlato di dialogo e autorizzazioni. Ci preme spiegare che le autorizzazioni previste dal decreto valgono solo per gli striscioni e noi, infatti, durante la raccolta-firme, non abbiamo mai parlato di striscioni, non essendo intenzionati a chiedere nessun tipo di permesso per esporre quello che da decenni esponiamo liberamente all’Arena e per esprimere il nostro pensiero. Per quanto riguarda tamburi, megafoni e bandieroni, il discorso è diverso: sia la raccolta-firme che le varie iniziative erano rivolte a questi. Per questo tipo di materiale non servono autorizzazioni, il famoso decreto parla di divieto di introdurli allo stadio. Ma in quasi tutti gli altri stadi c’è più buonsenso e si è capito che proibire questi strumenti di tifo è ridicolo e niente ha a che fare con la lotta alla violenza negli stadi. E ovunque si soprassiede. A Pisa, invece, nonostante la campagna di sensibilizzazione fatta in questi anni dalla Nord, ciò non avviene: anzi, c’è un accanimento inspiegabile. Noi in questi anni abbiamo subito ‘daspo’ e multe per tamburi suonati e bandieroni sventolati. Sabato è stata solo la ciliegina sulla torta di anni di tolleranza zero. E ora sentiamo parlare di “dialogo”. Secondo noi, invece, basterebbe un po’ di buonsenso: capire che certe cose sono il bello del tifo, che proibirle non ha senso e che accanirsi così porta solo a incrementare la tensione».

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1 replies since 1/4/2010, 16:07   88 views
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