Subkomandante |
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| Completavano il quadro i due terzini, quello nobile, il numero 3, uno che di solito aveva le gambe che mulinavano ed era uno dei due mancini della squadra (l'altro era 11) e quello meno nobile o ignobile, il numero 2, un ruolo di solito che era riservato al figlio di quello che finanziava la squadra con le magliette. Ruolo in cui il tuo unico compito era spazzarla in tribuna e a cui veniva severamente vietato superare la linea di meta' campo. Lento, legnoso, piuttosto antipatico...con un po' di pratica poteva diventare un buon marcatore aggiunto in difesa e magari riuscire anche ad avere un permesso premio per saltare di testa in area avversaria.
Infine in numero 7, di solito piccolo e rapido, un talentino mica male che pero' spesso rimaneva completamente isolato dal resto della squadra. Contropiedista nato, era uno che non la passava mai, ma veramente mai.
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