| Ecco un articolo scritto da Danilo Tedeschini, giornalista perugino addetto stampa della società umbra (non uno che scrive su lapadovabene.it per capirsi!), a proposito del divieto di vendita agli ospiti per Arezzo-Perugia:
Decisione giustissima, che non fa una piega perchè l'Osservatorio osserva e vieta. Ma che pretendono queste orde di belve barbariche vestite di biancorosso che, negli ultimi due mesi, hanno devastato nell'ordine Sansepolcro, Città di Castello, Civita Castellana e Orvieto bruciando case, chiese e seminando il terrore nelle popolazioni di quelle terre, altro che gli agnellini serbi fatti tranquillamente arrivare a Genova. E' arrivato il momento di dire basta a queste distruzioni, anche perchè fino ad ora c'era la scusante di aver potuto giocare in impianti capienti, dotati dei più sofisticati sistemi di sicurezza e che avevano ospitato i mondiali del '90, come il San Siro di Sansepolcro, il San Paolo di Città di Castello, l'Olimpico di Civitacastellana e il San Nicola di Orvieto e dove si è potuto limitare, almeno all'interno di questi impianti, i tentativi di devastazione da parte delle belve in biancorosso. Ma al campetto del Città d'Arezzo no, lì al massimo c'entrano duecento persone in tutto e il settore ospiti tiene tre persone al massimo, Come si fa, ha osservato l'Osservatorio, stavolta è troppo pericoloso e allora chiudiamolo sto piccolo recinto ai perugini. E poi negli ultimi due anni tra Arezzo e Perugia c'è scappato anche il morto! E quest'ultimo accadimento, cari lettori, non è la conclusione di fantasia al mio sarcastico articolo ma, putroppo. è la cruda realtà, visto che a Badia al Pino, proprio nella strada che collega Arezzo e Perugia, due anni fa veniva ucciso dall'agente Spaccarotella un giovane tifoso laziale, Gabriele Sandri. Non era perugino e neanche aretino, era semplicemente un ragazzo di ventitrè anni che amava il calcio.
|