GLI ULTRAS LIVORNESI FISCHIANO IL PARÀ UCCISO

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beceri al seguito
view post Posted on 19/9/2010, 10:09     +1   -1




GLI ULTRAS LIVORNESI
FISCHIANO IL PARÀ UCCISO

Dalla curva Nord, che ospita gli ultras più accesi dello stadio di Livorno, fischi al minuto di silenzio in memoria del tenente Alessandro Romani, l'incursore del 'Col Moschin' - di stanza proprio nel capoluogo toscano - ucciso ieri in Afghanistan. Non è la prima volta per i turbolenti sostenitori del club amaranto. La stessa cosa avvenne, ad esempio, nel 2007 durante il minuto di silenzio per un altro militare caduto in Afghanistan, il maresciallo capo Daniele Paladini. E il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, reagisce duro parlando di «quattro imbecilli». Il fatto prima della partita di serie B Livorno-Portogruaro. A fischiare sono stati alcune decine di tifosi. Il resto dello stadio ha subito reagito cercando di coprire il rumore facendo scattare un lungo applauso. Sono cose, commenta La Russa, che «fanno notizia anche perché, per fortuna, è cambiato un dato culturale: mentre una volta a fischiare in occasioni come questa era il 30%, ora sono rimasti quattro imbecilli».

Immediata anche la reazione del sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, che ieri sera aveva telefonato al comandante del 'Col Moschin' per esprimergli la vicinanza della città. «Sono persone - osserva - che non hanno il senso del rispetto della vita umana, perchè si può anche non condividere la scelta politica delle missioni di pace ma non si può non rispettare una vita umana. Di un cittadino livornese, oltretutto, che è morto nella convinzione di assolvere il proprio dovere. Io provengo da un'associazione di pace e so perfettamente come si opera e ci si comporta in queste occasioni. Ho parlato con il comandante del Col Moschin e gli ho detto che la città è a completa disposizione. La verità è che queste persone devono smettere di fischiare». Da uno stadio all'altro, il ministero della Difesa, in memoria del tenente Romani, ha organizzato per stasera a San Siro, prima della partita Milan-Catania, la proiezione del video 'Grazie Ragazzì.

www.leggo.it/

Soliti moralismi all' italiana..hanno rotto i coglioni con sti minuti di silenzio per gente che muore sul lavoro!
o si fa anche per toni che cade dall' impalcatura o non lo si fa più, smettendo anche di fare servizi ecc per menego che muore per un colpo di pistola mentre fa il suo lavoro...


Edited by beceri al seguito - 19/9/2010, 13:17
 
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Scouser
view post Posted on 19/9/2010, 17:37     +1   -1




Non voglio entare nel merito dei fischi, ma mi pare che i minuti di silenzio siano diventati un modo comodo per mettersi la coscienza a posto di fronte all'opinione pubblica. Ecco, fosse per me li toglierei definitivamente senza discriminazione alcuna.

Nel frattempo, per restare in tema di curve e morti delle forze armate date un'occhio a questa notizia di questi ultimi giorni.

Nessun colpevole per la morte di Valery Melis. La Procura di Cagliari chiede l'archiviazione dell'inchiesta per omicidio colposo
Il Pm Marchetti ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta per omicidio colposo, aperta nel 2004 in seguito al decesso di Valery Melis.

Il giovane militare si era ammalato dopo avere preso parte ad alcune missioni all'estero. Secondo la Procura in questi anni non è emersa alcuna prova che la morte di Melis fosse connessa alla contaminazione con l'uranio impoverito, a cui il ragazzo era stato esposto in Kosovo e in Macedonia. Anche l''Esercito Italiano ha sempre negato il collegamento tra l'aggravarsi delle condizioni di Valery e l'esposizione a sostanze tossiche. Secondo i medici militari: "Risultano sussistere nello svolgimento degli incarichi assegnati condizioni estreme quali elevata tensione emotiva, continua e prolungata, ipervigilanza in costante pericolo di vita nell'ambito di missioni extraterritoriali di assoluta eccezionalità e con alto rischio personale e collettivo". Ii familiari del soldato Melis ora possono fare opposizione all'archiviazione e chiedere al Gip un supplemento d'indagine.

Edited by Scouser - 19/9/2010, 19:49
 
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Lacoste76
view post Posted on 20/9/2010, 15:46     +1   -1




E' sempre tutto fin tropo scontato.

I Livornesi da SEMPRE contestano tutto ciò che è istituzionale, i Veronesi fanno il contario degli altri etc etc.

Ormai è già stato tutto detto e fatto, e mi meraviglio che ci si meravigli, i livornesi fischiano tutti i minuti di silenzio e la nazionale.

Io auspico un ritorno agli anni 50, niente tematiche sociali allo stadio, niente tifo organizzato, nessun ideale, nessuna mentalità, ma solo tanto BAEON e tanta beata supeficialità

E' impossibile, lo so.
 
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beceri al seguito
view post Posted on 20/9/2010, 18:08     +1   -1




Beh pure gli Empolesi hanno fischiato il minuto di silenzio.
Io proprio non riesco a digerirli, penso siano la cosa più patetica alla fine.
E l' apice fu raggiunto con i morti di Nassyria (o come casso se scrive).
Vedere curve che applaudivano per poi la domenica dopo tornare a fare cori contro.
Bah...
 
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Lizhag69
view post Posted on 20/9/2010, 21:23     +1   -1




Restano comunque dei bastardi dai....
 
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PadovaJugend
view post Posted on 20/9/2010, 22:03     +1   -1




io ricordo che a s"q"uola quando c'è stato da fare il minuto di silenzio per i caduti di nassyria me ne sono uscito per starmene un pò di cazzi miei.mi dispiace magari per le persone ma non per quello che rappresentano.non sono la per me.per la mia "patria"....non sono la per la pace.
riguardo le curve,vado a memoria e potrei sbagliarmi, era stata la f.d.l. ad esporre uno striscione in polemica con le altre tifoserie con scritto che in sostanza sono pur sempre nemici e che era da ipocriti fare il minuto di silenzio?
sbaglio o qualcuno si ricorda?
 
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beceri al seguito
view post Posted on 20/9/2010, 22:57     +1   -1




La fdl finito il minuto di silenzio in CHievo Milan parti con il coro "la disoccupazione..." fece molto scalpore con Galliani che si incazzo parecchio...
 
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ilmilanese
view post Posted on 21/9/2010, 06:55     +1   -1




per me in questi casi le curve dovrebbero abbandonare le loro linea di guida, i loro ideali e portare rispetto per il caduto.

Morire a 19,24 o 36 anni mentre lavori merita rispetto a prescindere dal lavoro che si è scelto di fare, muratore o militare, lavoro privato o statale.
Inutile mancare di rispetto alla persona per cercare di colpire lo stato Italiano, sai a che c***o importa allo stato dai tuoi cori mentre importa parecchio ai figli,mogli e genitori.

Pensate ad un bocia che perde il padre in missione, accende la tv e sente le curve fischiare il minuto di silenzio dedicato al padre...come c***o cresce questo poretto?
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 21/9/2010, 12:36     +1   -1




Io non capisco come possa lo stato pretendere rispetto per i propri rappresentanti quando è il primo a non portar loro rispetto e a non portarne nemmeno ai propri cittadini... Leggetevi la storia di Valery Melis:

Gennaio 2004: Il soldato Valery Melis di Quartu S. Elena, dopo ever effettuato due "missioni di pace" in Bosnia e in Macedonia, oggi giace gravemente ammalato in un letto d'ospedale affetto dal micidiale linfoma di Hodgkin causato dall'inalazione di polveri del famigerato uranio impoverito. Dopo quattro anni di inutili cure si è recentemente sottoposto al trapianto delle cellule staminali donate dalla sorella, trapianto effettuato presso un noto ospedale milanese; ora è stato rispedito a casa in Sardegna nonostante un primo grave episodio dovuto a pneumatorace spontaneo ed un successivo blocco renale che lo costringe a continue dialisi renali ogni 48 ore; oggi versa in gravi condizioni ed a rischio della vita in un ospedale di Cagliari. Cosa aspetta il Ministero della Difesa a trasportare urgentemente, anche con aereo militare, il soldato alpino Valery Melis presso un ospedale specializzato in Inghilterra o in America ? E cosa aspetta il Ministro della Salute Girolamo Sirchia, già a conoscenza del "Caso Melis" perchè avvisato con lettera in data 25 agosto 2003 (a cui ha risposto con lettera protocollata il 15 dicembre 2003), ad intervenire per salvare una vita umana ? Invitiamo tutti i cittadini di buona volontà, senza distinzione di ideologia, di religione e di sesso, a far pervenire presso la Presidenza della Repubblica, la Presidenza del Consiglio, il Ministero della Difesa, il Ministero della Salute, una email chiedendo alle massime autorità del nostro paese: Salviamo la vita a Valery Melis !
Indirizzi email ai quali inoltrare questa richiesta: [email protected], [email protected], [email protected], [email protected]

4 Febbraio 2004: Valery Melis è morto, soldato di 26 anni, reduce da due "missioni di pace" nel Balcani, mercoledì 4 febbraio alle ore 22 si è spento nell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari, nella più assoluta indifferenza delle nostre "istituzioni", dei nostri politici e dei nostri luminari della scienza medica. Tutto ciò nonostante una catena di solidarietà lanciata da amici, parenti e conoscenti. Valery se ne è andato in punta di piedi, così come aveva vissuto i suoi ultimi quattro anni della sua malattia. Malattia che lo ha divorato; senza esternare mai una protesta, senza mai un lamento, accettando con rassegnazione un destino che qualcun altro gli ha imposto. Sempre con un sorriso per chiunque lo avvicinasse, senza mai un lamento e recriminazioni. Ultimo eroe martire di una società e di un epoca che non merita questi ragazzi.


Le lettere al Presidente della Repubblica, l'interrogazione parlamentare di un deputato dello Sdi, il tentativo di consegnare una petizione al ministro della Difesa perché qualcuno di occupasse di lui. E infine il tam tam degli amici su Internet. Valery Melis, caporale dell'esercito italiano, ridotto su un lettino da un male che uccide, il linfoma di Hodgkin è morto nell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari. Niente tricolore per Valery, dopo il funerale la bara viene portata fuori dalla chiesa, la bara del soldato Melis Valery, classe 1978, e ci si accorge che è nuda. Nessun tricolore, così come nessun picchetto d'onore, nessuno squillo di tromba. Quasi con rabbia gli amici gettano sulla cassa la bandiera della sua squadra il Cagliari, gli Sconvolts, la sua città e la sua squadra onorano il loro compagno, l'obiettivo e non dimenticare. Ma la Patria è assente: quella dei presidenti, dei ministri, dei generali, e magari del cardinale Ruini.

È stato tutto inutile.


E ieri, a sei anni di distanza:

Non ci sarà nessun colpevole per la morte del caporalmaggiore della Brigata Sassari Valery Melis. La Procura di Cagliari ha deciso di chiedere l’archiviazione dell’inchiesta aperta nel 2004, subito dopo il decesso del militare di Quartu Sant’Elena.
Un ragazzo di ventisette anni ucciso dal linfoma di Hodgkin, malattia contratta con tutta probabilità durante le missioni in Macedonia e in Kosovo. Il procuratore aggiunto di Cagliari Mario Marchetti ha ritenuto che non ci siano evidenze scientifiche sufficienti per stabilire che ci sia un legame tra il coinvolgimento nei teatri militari dei Balcani e il decesso del giovane fante sardo. Eppure si poteva tentare di stabilire almeno una verità processuale, l’elenco delle persone da iscrivere nel registro degli indagati era lungo. Si poteva cominciare dalle alte sfere dell’amministrazione della Difesa, che da sempre si sono impegnate nel rallentare la macchina della giustizia nascondendosi dietro l’ipocrisia di leggi e regolamenti. Il caso di Melis non è infatti un’eccezione, sono tanti i reduci che si sono ammalati dopo anni di impiego nelle missioni all’estero o nei poligoni dove vengono testati i nuovi sistemi di armamento. Tante storie drammaticamente simili di cui nessuno parla, l’opinione pubblica non deve sapere. Si gioca sulla morte del militare quartese con la dottrina penalistica e la mancanza del nesso di causalità tra l’aver vestito la divisa e l’agonia in un letto d’ospedale dimenticato da tutti, meno che dagli amici e dai familiari. Gli stessi amici che ogni anni organizzano una fiaccolata per chiedere che venga fatta luce su una vicenda oscura, se i vertici dell’Esercito vogliono dare almeno l’impressione che l’onore e la fratellanza alberghino ancora nel mondo in grigioverde è bene che siano in grado di individuare i responsabili. Per un militare il rispetto per i propri commilitoni dovrebbe essere sempre messo al primo posto, lo spirito di corpo dovrebbe fare da collante.
Evidentemente però le morti non sono tutte uguali; i caduti in azione vengono trattati in un certo modo, le vittime dell’uranio impoverito in un altro. D’altronde in un Paese che ancora distingue tra mensa truppa e mensa ufficiali non è che ci si possa aspettare grande rispetto per un ventenne di provincia morto in silenzio e con dignità. Lo Stato ha riconosciuto ai familiari di Valery un risarcimento di duecentomila euro, il nome dei presunti responsabili però non sarà mai comunicato ora che anche i magistrati hanno rinunciato all’inchiesta. La Procura del capoluogo sardo aveva agli atti anche la relazione della neuropsichiatra modenese Maria Antonietta Gatti che aveva esaminato il liquido seminale che Valery aveva fatto congelare prima di morire. Secondo il rapporto del Laboratorio dei biomateriali del Dipartimento di neuroscienze dell’università di Modena, nello sperma di Valery Melis c’erano tracce di “uno strano composto di cerio-lantonio-neodimio-ferro e calcio non biodegradabile e potenzialmente tossico”. Ad un certo punto anche i medici militari avevano riconosciuto che il militare si era ammalato durante una delle missioni all’estero, secondo la relazione del collegio medico però l’uranio impoverito contenuto nei proiettili non c’entrava nulla. L’insorgenza della rara forma tumorale era stata favorita dallo stress e dalle condizioni in cui si era trovato ad operare durante le missioni, momenti che avrebbero generato una “elevata tensione emotiva, continua e prolungata ed una ipervigilanza costante”. Insomma, dell’uranio non si doveva parlare. Gli unici che continueranno a chiedere a gran voce la verità sull’intera vicenda saranno gli ultras della curva nord dello stadio Sant’Elia. Valery era infatti uno di loro ed i tifosi rossoblu non lo hanno mai dimenticato. La prossima partita sarà un’occasione per scandire uno per uno i nomi dei vertici militari dell’epoca. Uomini che portavano sulle spalle greche e stellette, ufficiali che non hanno ancora spiegato perché l’incidenza di tumori è di gran lunga superiore alla media nei reduci delle cosiddette missioni di pace.


Valery Melis è "morto per la patria" come direbbe qualche ministro. Io preferisco dire che è morto per ingrassare il culo allo stato! E che cosa ha ottenuto? Niente, assolutamente niente. Nemmeno il picchetto d'onore. Lo stato italiano uccide i suoi figli, salvo poi utilizzarne il nome per la propria propaganda.
Di fronte al comportamento dello stato, l'atteggiamento dei livornesi non è giusto, ma di cosa ci andiamo a lamentare quando abbiamo certi esempi dall'alto? Guarda caso si parla di gente schierata politicamente, e sarei curioso di conoscere le loro dinamiche interne per capire quanti e che legami hanno con frange del PD...
La Russa può pure risparmiarsi la proiezione del video secondo me: fatta da un uomo di stato, sa solo da presa per il culo!
 
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ILOVECALCIOPADOVA
view post Posted on 21/9/2010, 13:34     +1   -1




L'equivoco viene creato da chi impone questo tipo di commemorazioni. Abolirei i minuti di silenzio. Dato che da quando hanno eliminato la leva obbligatoria i nostri militari sono professionisti ben pagati il silenzio o si fa per ogni operaio che casca da un'impalcatura o che ci rimane in fabbrica, oppure non si deve fare per nessuno. Però penso e sono convinto del fatto che la morte vada rispettata in ogni caso. Quindi giudico i fischi fuori luogo. A maggior ragione se c'è di mezzo un giovane che magari lascia moglie e figli. Va rispettato l'uomo, non il militare.
 
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zio tom75
view post Posted on 21/9/2010, 13:43     +1   -1




CITAZIONE (ILOVECALCIOPADOVA @ 21/9/2010, 14:34)
L'equivoco viene creato da chi impone questo tipo di commemorazioni. Abolirei i minuti di silenzio. Dato che da quando hanno eliminato la leva obbligatoria i nostri militari sono professionisti ben pagati il silenzio o si fa per ogni operaio che casca da un'impalcatura o che ci rimane in fabbrica, oppure non si deve fare per nessuno. Però penso e sono convinto del fatto che la morte vada rispettata in ogni caso. Quindi giudico i fischi fuori luogo. A maggior ragione se c'è di mezzo un giovane che magari lascia moglie e figli. Va rispettato l'uomo, non il militare.

Ma infatti, le cose imposte non vanno mai bene.
Certe cose devono essere realmente sentite.
Io riserverei il minuto di silenzio in occasione delle partite solo a persone vicine alla squadra in questione (ex dirigenti, allenatori, giocatori e SOPRATTUTTO tifosi).
Per loro sì, e mi riferisco sempre e soprattutto ai tifosi, ha un significato profondo un minuto di raccoglimento prima della partita della loro squadra del cuore.
Quando non ci sarò più voglio un quarto d'ora di silenzio e tutti a piangere come fontane :P

O.T. A Gildo Fattori dedicherei il primo coro di ogni partita, come fanno i miei compaesani per Fabio Di Maio
 
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Begbie Clan
view post Posted on 21/9/2010, 14:12     +1   -1




CITAZIONE (beceri al seguito @ 20/9/2010, 19:08)
Beh pure gli Empolesi hanno fischiato il minuto di silenzio.
Io proprio non riesco a digerirli, penso siano la cosa più patetica alla fine.
E l' apice fu raggiunto con i morti di Nassyria (o come casso se scrive).
Vedere curve che applaudivano per poi la domenica dopo tornare a fare cori contro.
Bah...

appunto quoto ogni parola
o non fai i cori contro la polizia o lo stato in ogni sua istitizione
o li fai. ma allora a quel punto non applaudi i min di silenzio

che poi a proposito di silenzio commemorativo,mi ha sempre dato sui nervi l'applauso che parte dopo circa 1 secondo dall'inizio del minuto:ma se si chiama "di dilenzio" perchè cazzo battono le mani??? questo naturalmente a prescindere dalla causa del lutto
 
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beceri al seguito
view post Posted on 21/9/2010, 16:16     +1   -1




Nessuno dice di non rispettare la morte di una persona sia chiaro..non volevo mettervi in testa questo.
e per quanto si conoscano i Livornesi per i loro atteggiamenti contro il governo, spezzo una lancia a loro favore: loro non han mai nascosto (al contrario di molti)le loro idee, e son sempre scesi a fianco dei lavoratori in difficoltà e sarò in malafede, ma credo che loro continueranno a fischiare questi minuti di silenzio perchè vogliono, come abbiamo detto anche noi, che lo stesso trattamento venga riservato anche al muratore che cade dal tetto.
Come sia chiaro anche contro la guerra (probabilmente come primo motivo pure) che ancora tentano di chiamare missione di pace.
Questa discussione l' ho aperta, più che altro per parlare del minuto di silenzio che dei livornesi e dei loro fischi.
Potevano averlo fatto anche dei vecchiotti alla tombola a mio modo di vedere.
 
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R.A.E.S.
view post Posted on 22/9/2010, 07:35     +1   -1




non fischierei mai la morte di un parà o di un carabiniere o di chicchessia me lo impone lo stato. Piuttosto entro 3 minuti dopo la partita, cosi i benpensanti si attaccano al cazzo e vedono quanto me ne fotto del loro minuto di silenzio.

Il giorno che morirà pippo baudo mi faccio daspare, ghe insulto tutti i parenti fino agli egizi
 
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Signor_Maiale
view post Posted on 22/9/2010, 09:39     +1   -1




1000 morti sul lavoro in un anno e neanche un minuto di silenzio.
 
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15 replies since 19/9/2010, 10:09   415 views
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