NOTTI TRAGICHE! Italia '90 vent'anni dopo...

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PADOVA SUD
view post Posted on 13/1/2011, 02:18     +1   -1




Pubblico questo pezzo tratto da Lapadovabene.it perchè voglio condividerlo col mondo intero. Credo sia uno dei pezzi riusciti meglio, dove ci ho messo dentro di tutto, la mia vis polemica ed i miei ricordi di un'evento che è stato cmq uno spartiacque per la mia vita e per ciò che sarebbe stato il mio futuro... Potete commentare qui oppure anche (mi farebbe piacere) nel blog cliccando a questo link

Il 2010 ha portato via con se un anniversario. Un ventennale per la precisione: sono trascorsi esattamente vent’anni da Italia ’90, il più grande evento sportivo svoltosi nell’ultimo secolo nel nostro paese. Quell’evento che avrebbe dovuto dare la spinta definitiva allo sport nazionale per eccellenza; e che al contrario ha finito per creare una voragine che piano piano si è inghiottita l’intera classe politica dell’epoca ed il mondo del calcio.

Quasi tutti avranno sentito parlare di questo mondiale, che in Italia pensavamo di aver già vinto prima ancora di cominciare a giocare. Tutti sapranno che vinse la Germania (ai tempi si chiamava ancora Germania Ovest) superando in finale l’Argentina, e che gli azzurri si piazzarono solo al terzo posto (che qualcuno tentò anche di far passare come un grande successo!). Ma un conto è la conoscenza, la memoria storica è tutta un’altra cosa… Credo che tutti i miei coetanei, quelli che all’epoca di Italia ’90 viaggiavano sulla tacca dei 14-15 anni d’età, riccorderanno bene la situazione socio-economica dell’epoca. Diciamolo chiaramente: in quegli anni in Italia si stava bene, forse troppo: per “stare bene” non intendo pagare la rata del mutuo risparmiando sul cibo e poi schiattare come oggi, pregando Dio che ci rinnovino il contratto a fine mese… Intendo proprio che all’epoca lo stipendio di un padre bastava tranquillamente per mantenere una famiglia di quattro persone, e lo stipendio delle madri (visto che già in quel periodo la maggior parte di loro aveva abbandonato il ruolo di “angelo del focolare”) era l’aggiunta che consentiva alla famiglia media italiana di toccare con mano il benessere diffuso dell’epoca. Benessere diffuso che significava cambiare macchina quando si era semplicemente stanchi di quella vecchia, farsi due settimane di vacanza all’anno al mare o in montagna, circondarsi dei piccoli optional che fanno piacere un po’ a tutti e che all’epoca si chiamavano Mountain-bike, primi lettori cd e videoregistratore… Gli anni ’70 con il loro carico di rabbia e di rivendicazioni erano lontani, e forse era pure giusto perché gli italiani dalla pancia piena e dal lavoro sicuro chiedevano solo il sacrosanto diritto di godersi il frutto del loro lavoro; pancia piena che però come spesso succede impediva di vedere le fosche nubi che si addensavano nel futuro a lungo termine, subito dietro la scintillante kermesse dei mondiali che si profilavano all’orizzonte. Pure il calcio italiano era in piena salute, considerato che tutti i campioni più forti dell’epoca passavano per l’Italia e che nelle Coppe Europee le nostre squadre (complice anche l’allontanamento coatto delle squadre inglesi) dominavano. Proprio la stagione pre-mondiali si concluse con una storica “trippletta” per il calcio italiano: in Coppa dei Campioni il Milan di Sacchi concesse il bis dell’anno prima superando in finale il Benfica, in Coppa delle Coppe la Sampdoria di Vialli e Mancini portò a casa il suo primo trofeo sbarazzandosi dell’Anderlecht ed in Coppa Uefa la finale tutta italiana fra Juventus e Fiorentina si concluse con la consueta ladrata dei bianconeri…

Già, Il calcio. Nonostante anche all’epoca macinasse soldi a palate, era ancora circondato da un’aurea di “popolarità”, i tifosi erano al centro di tutto, le partite si giocavano tutte allo stesso giorno ed alla stessa ora e gli stadi erano vere proprie arene, non certo le caserme per esercitazioni da repressione statale di oggi… in questo contesto era abbastanza chiaro che il business del pallone avrebbe finito per attirare personaggi poco chiari che non volevano certo fare il bene di nessuno che non fossero le proprie tasche (situazione identica a quella verificatasi nell’altro grande business italiano, quello della politica!), ed in uno stato-mafia come questo è normalissimo che dei “tipi loschi” come coloro che comandano abbiano trovato l’appoggio e la protezione da parte di chi dovrebbe garantire il rispetto della legge fino ad arrivare alla situazione di oggi…

L’assegnazione all’Italia dei mondiali di calcio 1990 fu appunto l’inizio di questa lunga storia: un business miliardario che doveva ammodernare stadi e strutture, ma che di fatto è costato qualcosa come diecimila miliardi di lire ai contribuenti per lasciare in eredità una serie di stadi modello “cattedrali nel deserto”, air-terminal, stazioni ferroviarie, alberghi e strutture utilizzate spesso nei soli giorni dei mondiali per poi essere abbandonate al proprio destino se non addirittura progettate e mai realizzate o realizzate solo in parte e mai rese operative, decine e decine di operai morti nei cantieri in numero ben superiore ai tifosi morti negli stadi ma per tutelare i quali non è mai stata fatta una vera e propria “legge speciale” (se escludiamo la ridicola applicazione della 626) e men che meno funerali di stato. L’Italia degli sfruttati.

Oggi la maggior parte degli stadi italiani sono stati costruiti con i fondi stanziati per i mondiali, ed a soli vent’anni di distanza (ma anche meno…) sono già vecchi e superati, con le società che ora premono presso il parlamento per far passare quella Legge-Crimi che ha tutta l’aria di essere un’altra grande, enorme speculazione… Per un anno e mezzo (l’intera stagione 1989/90 e parte anche del campionato 1988/89) moltissime squadre si trovarono a giocare in stadi trasformati in veri e propri cantieri a cielo aperto, (immaginate partite come Genoa-Milan o Roma-Milan in condizioni simili, tenendo conto che all’epoca la Polizia era comunque abituata a fare il proprio lavoro e non era consentito a un questore di vietare le trasferte per “motivi di ordine pubblico” che nascondono pura e semplice incapacità, quindi…) ed in Coppa a giocare in campo neutro (è il caso della Fiorentina che disputò quasi tutte le partite della Coppa Uefa 1989/90 sul neutro di Perugia), per poi ritrovarsi dotate di nuovi stadi che facevano rimpiangere a tutti gli effetti quelli vecchi… Qui a Padova è stato mandato in pensione l’Appiani per costruire con i fondi di Italia ’90 uno stadio da oltre 30.000 posti mai completato secondo quello che era il progetto iniziale, odiato e schifato dall’intera città… A Bari non hanno mai saputo cosa realmente farsene del San Nicola, mentre a Torino dopo aver utilizzato per qualche anno il Delle Alpi non ne hanno più voluto sentir parlare, con la Juventus che oggi si sta costruendo il suo stadio privato scavalcando qualsiasi legge (potenza della famiglia Agnelli, un’altra di quelle dinastie con cui forse il destino è stato addirittura tenero…). Ma l’elenco è lungo, da Roma dove i tifosi della Curva Sud si trovarono privati del loro storico muretto fino a San Siro con una copertura tale che soffocava lo stesso campo di gioco minando le caviglie dei giocolieri olandesi del Milan di Sacchi che infatti si incazzava parecchio, passando per Cagliari con un Sant’Elia ricostruito anni dopo con i tubi innocenti ed in miniatura all’interno della struttura originaria e Napoli con un San Paolo che da un momento all’altro rischia di crollare sotto la costante usura delle infiltrazioni… Italia ’90 è stata tutto questo, il mondiale dei biglietti esauriti e delle partite giocate in stadi spesso semivuoti con i tagliandi finiti nelle mani di misteriosi sponsor o di “amici di amici”… A vent’anni di distanza non riesco a trattenermi quando sento qualche idiota incazzarsi e gridare al complotto quando l’Italia perde regolarmente l’assegnazione degli Europei (come successo per il 2012 e per il 2016) in un’impeto di cieco “nazionalismo spaghettaro”, che sarebbe il nazionalismo tipico degli abitanti di questo manicomio a cielo aperto di nome Italia, la maggior parte dei quali si ricorda di esser tale solo quando si tratta di andare in piazza a sventolare una bandierina in occasione dei mondiali di calcio: io non sento per niente la mancanza di un’altra stagione di sprechi e di tangenti, senza contare che adesso i soldi sono proprio finiti; ma evidentemente qualcuno non ce la fa a ragionare al di la delle partite che vede in TV!

Italia ’90 fu un valido laboratorio repressivo: per contrastare l’arrivo degli allora temutissimi hooligans inglesi, ma anche per mettere un freno agli allora altrettanto tosti ultras italiani, vennero varate delle normative che finivano addirittura per scavalcare la costituzione: le famose diffide, i primi provvedimenti restrittivi che per aggirare i tempi lunghi della burocrazia italiota (come se la burocrazia non fosse in realtà uno strumento a vantaggio anche e soprattutto di chi ha inventato queste leggi…) prevedevano che ad un tifoso denunciato per episodi di violenza in occasione di partite di calcio potesse essere vietato l’accesso allo stadio per un periodo di tempo determinato con un provvedimento “ad hoc” del prefetto. Di fatto, per la prima volta in Italia una figura sociale ben precisa (il tifoso) subiva una limitazione della libertà personale (l’allontanamento coatto dallo stadio è a tutti gli effetti una limitazione della libertà!) senza aver prima subito un regolare processo che ne stabilisse la colpevolezza! Col tempo quella che doveva essere una misura straordinaria divenne la regola: dalle prefetture, la facoltà di emettere le diffide venne in seguito affidata alle questure (dando in pratica pieni poteri alla polizia), poi vennero introdotte le diffide con firma (i cosidetti Daspo), la durata venne portata da 1 a 3 anni e poi ai cinque attuali, e via via fino alle normative attuali che vietano trasferte ed impongono carte di credito ricaricabili per abbonarsi… Bilancio finale? Non si è ottenuto il benchè minimo risultato nella lotta alla violenza (far diminuire gli episodi di violenza chiudendo gli stadi e vietando le trasferte non lo considero un risultato accettabile, come del resto non lo considererebbe un risultato accettabile nessun governo di nessun paese civile!) ma in compenso si sono svuotati gli stadi e si è radicato lo scontro ultras-forze dell’ordine che a fine anni ’80 era ancora molto limitato. Degli autentici geni coloro che avevano studiato questo sistema, come dimostrarono in occasione della kermesse del 1990 che non si svolse certo all’insegna della tranquillità ma che vide l’entrata in scena di un nuovo metodo antiviolenza: l’insabbiatura mediatica! In pratica, se non si parla di un episodio nei giornali e nelle televisioni, questo è come se non fosse mai successo! Gli inglesi nonostante la repressione a cui erano già sottoposti in patria riuscirono a dare spettacolo nelle città in cui si trovarono a giocare: a Cagliari nella prima fase, a Bologna (dove un ragazzo inglese morì travolto da un autobus per sfuggire ad una rissa con alcuni Mods Bologna) ed a Torino (dove un comitato misto gobbo-granata assaltò il Parco in cui bivaccavano i sudditi di sua maestà). A Rimini l’intera popolazione ad un certo punto scese in strada a fronteggiare gli England Boys, mentre i colleghi tedeschi fecero la loro parte a Milano davanti al Duomo contro gli olandesi. Ne avete sentito parlare all’epoca? Pochissimo, giusto qualche trafiletto; mentre le lamentele dell’ambasciata inglese per il trattamento riservato ai supporters britannici (come spesso succede, anche coppiette in vacanza e padri di famiglia finirono per pagare le presunte colpe di alcuni loro connazionali…) non vennero mai nemmeno menzionate. Per vent’anni avete sentito parlare dell’ “efficientissima polizia italiana”, della “perfetta organizzazione” e della “magnifica gestione dell’ordine pubblico”; quando in realtà questre tre parole messe fra virgolette potrebbero riassumersi con un’unica frase: mostrare i muscoli! Presentarsi in forze e con atteggiamento palesemente di sfida, stuzzicare i tifosi, partire caricando a spron battuto alle prime avvisaglie di gente che spazientita replica alle provocazioni. Quello che fanno da anni, negli stadi e non solo. La gente per accorgersene ha dovuto vedere le immagini del G8 o quelle di Roma-Manchester United, quando in realtà chi frequentava gli stadi conosceva i metodi dei blu da sempre. Altro che prevenzione, altro che modello inglese. Le cazzate le raccontassero da un’altra parte!

Ovviamente noi italioti siamo talmente coglioni che questo benedetto mondiale non siamo riusciti nemmeno a vincerlo. Eppure l’Italia era forse la squadra più forte sulla carta (assieme al Brasile ed alla stessa Germania poi vincitrice), gli stessi giornalisti stranieri l’accreditavano come favorita numero uno, ed una (finta) nazione intera spingeva gli azzurri nella loro marcia di avvicinamento alla finale. Ai favoritismi ambientali da sempre dovuti ai padroni di casa, come il fatto di giocare quasi tutte le partite a Roma in un’Olimpico strapieno e letteralmente bardato di tricolore, si aggiunsero anche gli arbitraggi tutto sommato “bonari”. Nulla di clamoroso per carità, ma nei confronti degli azzurri le giacchette nere avevano un occhio di riguardo… Aggiungiamoci il fatto di una squadra realmente forte, forse la più forte nazionale che ho mai visto giocare, formata da autentici campioni, con una difesa (quasi) impenetrabile, uno Schillaci in anno di grazia (In carriera combinerà pochissimo, ma in quel mondiale sarebbe riuscito a segnare probabilmente anche su un rinvio da fondo campo!) ed un Baggio che in quell’occasione ebbe modo di mostrare al mondo intero il talento di quello che considero il più forte giocatore italiano di sempre. Tutto andò liscio fino alla semifinale contro l’Argentina di Maradona e Caniggia. In Federazione al momento di stilare il calendario non avevano pensato evidentemente alla possibilità di incrociare la Seleccion proprio a Napoli, patria calcistica di Maradona che ovviamente seppe come infiammare l’ambiente: quel “Vi chiamano terroni 365 giorni all’anno e proprio oggi vi chiedono di essere italiani!” riportato su tutti i giornali dell’epoca se non spinse i napoletani a tifare Argentina fece trovare cmq agli azzurri un ambiente molto meno caloroso di quello di Roma. Aggiungiamoci la formazione sbagliata di quel genio di Vicini che fece giocare fin dall’inizio un Vialli fuori condizione tenendo in panchina Baggio e poi togliendo Giannini (per conto mio uno dei migliori di tutto il Mondiale) per far entrare Serena; e l’immensa cazzata di quel sedicente “portierone” di nome Walter Zenga che uscì a vuoto consentendo a Caniggia di pareggiare. Ai rigori fu il momento di Goicoechea, un’altro colpito dalla “sindrome di Schillaci”, cioè combinò poco in carriera ma fu uno dei protagonisti di Italia ’90 respingendo i rigori di Donadoni e Serena (concedendo in pratica il bis di quanto fatto con la Yugoslavia nei quarti di finale): i grandi favoriti a casa, ed in finale ci andò una nazionale che tolti Maradona e Caniggia era costruita con gli scarti del campionato italiano (Dezotti, Troglio) con buoni giocatori sulla via del tramonto (Burruchaga, Serrizuela) e con autentici scarponi che mi chiedo seriamente come abbiano fatto a giocare nella Nazionale di uno dei paesi più ricchi di talenti dell’intero pianeta (un nome su tutti: Batista, che per la cronaca era quel barbone che aveva una vaga somiglianza con Gesù Cristo se non fosse stato per la peluria nera…). In un certo senso fu anche giusto così: quell’Italia era fortissima ma senza uno straccio di gioco, affidata esclusivamente al talento messo in campo nei diversi ruoli dai vari Giannini, Baggio, Donadoni ed all’anno di grazia di Schillaci; tutto era stato costruito per farci trovare la strada in discesa fino alla finale di Roma, pensavamo di essere furbi ma trovammo sulla nostra strada una squadra che faceva decisamente schifo in quanto a gioco ma che fu di gran lunga più furba di noi… Il Mondiale degli sprechi si concluse con il terzo posto conquistato ai danni dell’Inghilterra in una partita che non contava assolutamente un cazzo ma che rimase nella memoria per il “giro di campo” finale effettuato dai giocatori delle due squadre uniti in una sorta di terzo tempo che alla Federazione Inglese fu utile per cominciare a dare un’immagine diversa al mondo del proprio calcio, mentre gli italioti si sa quanto amino segarsi su queste cose… In finale l’Argentina pagò il suo sgarro con un’ambiente ed un’arbitraggio decisamente ostili ed un rigore inesistente a pochi minuti dalla fine che consegnò il mondiale ai tedeschi. Maradona dimostrò di aver imparato bene la “tecnica del piagnisteo” nei suoi trascorsi a Napoli parlando apertamente di complotto e di mafia, cose su cui potrebbe anche aver ragione se non fosse che lui viene dal paese decisamente più “italiano” (in tutti i sensi…) del Sudamerica. In seguito lui e Caniggia pagarono in maniera ancora più salata quel mondiale, con la positività alla cocaina e l’inevitabile squalifica. Come se non si fossero conosciuti sin da prima i loro vizietti. L’itaGlia un mondiale lo vinse sicuramente: quello dell’ipocrisia!

Se i mondiali del 1982 mi avvicinarono al calcio, quelli del 1990 mi avvicinarono allo stadio, visto che cominciai ad andarci pochi mesi dopo… Fu un evento “spartiacque”, ed io appartengo a quella generazione di tifosi da stadio che pagò quei mondiali sulla propria pelle (basta vedere lo stadio in cui giochiamo e le leggi a cui oggi siamo sottoposti, che traggono origine da quell’evento). Sicuramente all’epoca non riflettevo molto sulle conseguenze che Italia ’90 avrebbe avuto sul calcio di casa nostra: in quei giorni mi preparavo (si fa per dire) agli esami di terza media: durante la sessione orale, col professore di musica, passai mezzora abbondante a parlare dei mondiali in corso e le partite me le guardavo a casa anzichè al pub come faccio oggi… Facevo ancora il tifo per gli azzurri, questo paese doveva ancora schifarmi del tutto! Della semifinale con l’Argentina ricordo bene la delusione che avvolse tutti, le famiglie vicino casa mia che avevano seguito la partita in giardino cenando (i condizionatori d’aria all’epoca non erano alla portata di tutti come oggi) che sparecchiavano, i ragazzi che riavvolgevano le bandiere tricolori, tutto in un silenzio di tomba… I miei andarono a letto ed io rimasi in piedi a guardare un pò la TV, poi mi preparai un panino-bomba di quelli che mangiavo all’epoca (a quattordici anni ero magro e carino e senza nemmeno un brufolo alla faccia degli allora compagni di scuola: potevo permettermelo e li sbeffeggiavo alla grande!), presi un bicchierone di Coca Cola e mi misi a mangiare in terrazza godendomi il fresco. Era circa l’1.30 quando sentii una finestra sbattere nel palazzo dietro casa mia ed un pazzo che si mise ad urlare verso la strada: “Dio caaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan!”. Tutto il quartiere si svegliò pensando ad una tragedia, ma le cose stavano diversamente: l’urlatore in questione era un ragazzo di pochi anni più grande di me, con una smodata passione per il fumo e le droghe leggere. Quella sera si era preparato per la semifinale con un paio di soci: pizza, birra ed un’insalatiera di ganja! Conoscendoli si erano probabilmente fumati l’intera insalatiera prima ancora che finisse il primo tempo, finendo poi per collassare sul divano… Ripresosi e verificata l’ora tarda, si era precipitato sul televideo, rimanendoci piuttosto male nell’apprendere il risultato e decidendo così di rendere partecipe il mondo intero del suo dolore nonostante la partita fosse finita da almeno due ore e l’Italia Delusa fosse bella che nel mondo dei sogni… Mio padre si incazzò parecchio come tutte le volte che viene svegliato bruscamente, suo padre si incazzò ancora di più visto che dopo quell’episodio mandò il figlio sbandato a vivere dagli zii in quel di Brescia. Non l’ho mai più rivisto, ma quel suo bestemmione a squarciare il silenzio assordante della notte mi sollevò il morale e mi è rimasto nel cuore; visto che ancora oggi non riesco a trattenere una grassa risata quando ci ripenso. Non me ne resi conto subito, ma quel suo porcone disumano è diventato con gli anni l’urlo di rabbia di un pò tutti gli italiani che hanno visto gli effetti di Italia ’90, rendendosi conto come al solito del danno fatto quando ormai era troppo tardi. Il nostro popolo non ha eroi.
 
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R.A.E.S.
view post Posted on 13/1/2011, 11:40     +1   -1




in effetti i temi personali fanno la differenza nei blog e questo risulta ben fatto. Gli aneddoti piacciono sempre.... certo, all'epoca per me era impossibile la portata di un simile evento ma a quei mondiali guardo con un misto di nostalgia canaglia a quell'amarezza di come ci siamo letteralmente sputtanati in pochi anni... quelle infrastrutture potevano tirarci fuori dalla merda.
Invece niente, solo magnare ciomp ciomp ciomp.

Parentesi calcistica: sarò rincoglionito ma all'epoca quel livello di mondiale e di serie A era tutt'altra cosa rispetto alle boiate odierne. Certo mi piacerebbe vedere un Barca 2010 contro lo strapotere tecnico e fisico del Milan di Sacchi.... o vedere se i gladiatori inglesi di oggi riuscirebbero ad uscire con le ossa integre dal Torino di Mondonico o il Genoa di Bagnoli.
Vorrei proprio vedere Cristiano Ronaldo faccia a faccia con quegli avanzi di galera chiamati stopper dell'epoca, da Bruno a Kohler o passare indenne tramite centrocampisti più rognosi del cristo come Effenberg, Matthaus... allora ci si picchiava senza ritegno, fanculo le moviole o il quarto uomo.
 
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CrapaScudata
view post Posted on 13/1/2011, 14:09     +1   -1




Io avevo tre anni all'epoca... non ricordo assolutamente nulla... ma a casa ho ancora registrato in video cassetta il film di quei mondiali, molto bello... Parla però (e ovviamente) solo della parte sportiva!

Ecco cosa ho trovato sul "dietro le quinte"

 
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zio tom75
view post Posted on 13/1/2011, 14:34     +1   -1




Io avevo appena concluso il primo anno di superiori e mi trovavo sempre con alcuni compagni a vedere le partite dell'Italia a casa di una nostra compagna, era diventata una tradizione.
E dopo ogni vittoria, tutti a festeggiare qui in Piazza Duomo.
Purtroppo mi sono perso proprio Italia-Argentina, visto che quella settimana ero a Caorle con gli allievi della Benetton per le finali nazionali e proprio quella sera dovevamo giocare una partita.
Ricordo la cocente delusione quando ho saputo il risultato.
Io una partita di quei mondiali l'ho anche vista allo stadio...si tratta di Belgio-Spagna al Bentegodi, finita con un divertente 2-2.
Ricordo che in giro per Verona quel giorno si aggiravano parecchi tifosi del Belgio, mentre degli spagnoli ho ricordi solo all'interno dello stadio.
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 13/1/2011, 15:00     +1   -1




CITAZIONE (CrapaScudata @ 13/1/2011, 14:09) 
Io avevo tre anni all'epoca... non ricordo assolutamente nulla... ma a casa ho ancora registrato in video cassetta il film di quei mondiali, molto bello... Parla però (e ovviamente) solo della parte sportiva!

Ecco cosa ho trovato sul "dietro le quinte"
(FILE:[URL=https://www.youtube.com/v/1HUSiPiodiY?fs=1&hl=it_IT]https://www.youtube.com/v/1HUSiPiodiY?fs=1&hl=it_IT) [/URL]

Guarda la sensazione che ho io è che ci fu un tacito accordo (ed in alcuni casi secondo me nemmeno tanto tacito) fra tifoserie italiane e polizia per fargli il culo agli inglesi... il ricordo dell'Heysel era ancora troppo fresco e la rabbia tanta...
Poi nel video si vede cmq come gli sbirri italiani non abbiano mai perso i loro "bei" vizi, tipo bastonare in cinque contro uno gente ormai resa inerme... Ma si capisce, sono italiani!

CITAZIONE (R.A.E.S. @ 13/1/2011, 11:40) 
in effetti i temi personali fanno la differenza nei blog e questo risulta ben fatto. Gli aneddoti piacciono sempre.... certo, all'epoca per me era impossibile la portata di un simile evento ma a quei mondiali guardo con un misto di nostalgia canaglia a quell'amarezza di come ci siamo letteralmente sputtanati in pochi anni... quelle infrastrutture potevano tirarci fuori dalla merda.
Invece niente, solo magnare ciomp ciomp ciomp.

Parentesi calcistica: sarò rincoglionito ma all'epoca quel livello di mondiale e di serie A era tutt'altra cosa rispetto alle boiate odierne. Certo mi piacerebbe vedere un Barca 2010 contro lo strapotere tecnico e fisico del Milan di Sacchi.... o vedere se i gladiatori inglesi di oggi riuscirebbero ad uscire con le ossa integre dal Torino di Mondonico o il Genoa di Bagnoli.
Vorrei proprio vedere Cristiano Ronaldo faccia a faccia con quegli avanzi di galera chiamati stopper dell'epoca, da Bruno a Kohler o passare indenne tramite centrocampisti più rognosi del cristo come Effenberg, Matthaus... allora ci si picchiava senza ritegno, fanculo le moviole o il quarto uomo.

Oggi secondo me c'è tanta fisicità e poca tecnica... abbiamo gente che corre i cento metri in dieci secondi e con addominali più duri delle montagne rocciose ma che all'epoca non avrebbero visto palla per conto mio... Oggi il calcio è più veloce e si gioca di più, ergo serve gente che abbia resistenza fisica... voglio vedere fra vent'anni cosa verrà fuori che hanno preso e di cosa moriranno i calciatori di oggi...
 
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CrapaScudata
view post Posted on 13/1/2011, 15:04     +1   -1




CITAZIONE (PADOVA SUD @ 13/1/2011, 14:54) 
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Poi nel video si vede cmq come gli sbirri italiani non abbiano mai perso i loro "bei" vizi, tipo bastonare in cinque contro uno gente ormai resa inerme... Ma si capisce, sono italiani!

Almeno a quei tempi erano un po' meno bardati rispetto ad oggi (prendo come modello le immagini che ho sempre visto...) Ora non vedo più sbirri in camicia durante le partite, tutti infagottati di chissà quali protezioni, ma si sa... noi ultras diamo pugni come hulk e sfondiamo gli scudi con i calci e i manganelli addosso alle nostre schiene si frantumano, fanno bene a proteggersi da noi...

 
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Begbie Clan
view post Posted on 13/1/2011, 16:53     +1   -1




italia-argentina avevo 6 anni,penso che i rigori dei quella partita siano il mio primo ricordo legato al calcio assieme a un padova-brescia di uno o due anni dopo all'appiani con mio padre.
mi sbaglio o in occasione di quei mondiali le tifoserie italiane rimasero un po' diciamo sotto tono?
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 13/1/2011, 18:16     +1   -1




Non esisteva un movimento legato alla Nazionale... nemmeno c'era l'idea di crearlo...

Scontri con gli inglesi, soprattutto a Torino e Bologna, ma niente di "unitario" (anche se a Torino coi Gobbi ad assaltare il parco con gli inglesi c'erano anche i GK)
 
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Begbie Clan
view post Posted on 13/1/2011, 18:44     +1   -1




di questo episodio di torino avevo letto qualche resoconto di granata
non intendevo a livello unitario,ma proprio tipo questo cioè gruppi delle varie città che creaessero "diversivi" con tifosi delle nazionali...belghi a verona ad esempio ma anche inglesi a cagliari tanto per dirne due...
 
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PADOVA SUD
view post Posted on 13/1/2011, 20:24     +1   -1




Conosco solo quegli episodi... non è che ci fosse granchè a livello di ultras di altre nazioni... tolti inglesi e tedeschi/olandesi che cmq se la videro fra loro a Milano... c'era ancora il Muro di Berlino e anche dall'ex-jugoslavia e dalle altre squadre dell'est non arrivò granchè...
 
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R.A.E.S.
view post Posted on 19/1/2011, 20:14     +1   -1




Inghilterra-Belgio, golazo di David Platt all'ultimo minuto dei supplementari.....

VERSIONE UFFICIALE



VERSIONE MENDALIDA' :D :D :D :D :D



Ciò, a podarissimo falo anca noialtri col gol de cuffa, semo tutti bruti e schifosi come eo, no serve gnanca el trucco!
 
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zio tom75
view post Posted on 19/1/2011, 20:22     +1   -1




Ahahaahh mi fasso Panzaggiato
 
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R.A.E.S.
view post Posted on 19/1/2011, 20:31     +1   -1




CITAZIONE (zio tom75 @ 19/1/2011, 20:22) 
Ahahaahh mi fasso Panzaggiato

eora lacoste fa cestaro in panchina che no esulta e no ghe ne ciava un casso in camiseta.
 
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AntoPD
view post Posted on 19/1/2011, 21:03     +1   -1




Mi fasso Bonaventura :D
 
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13 replies since 13/1/2011, 02:18   366 views
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